Insetti ed acari utili su crisantemo

crisantemo
Grazie alla disponibilità di prodotti piuttosto selettivi, è possibile programmare una strategia integrata vincente

Nonostante la coltura del crisantemo sia notoriamente identificata come una coltura “bombardata” da prodotti antiparassitari, la lotta con gli organismi utili trova anche qui il suo spazio ed il suo significato.
Stiamo parlando in particolare della coltivazione del crisantemo da reciso, bersaglio fisso di acari ed insetti dannosi ma anche di diverse patologie fungine.
L’introduzione di acari ed insetti utili si inserisce, in questo caso, in un programma di interventi che oggettivamente non può escludere i classici prodotti di sintesi. Ma grazie alla presenza in commercio di prodotti che ormai risultano essere piuttosto selettivi, è possibile programmare una strategia integrata nonché vincente.
Pianta rustica
Nonostante il gran numero di diverse varietà in commercio, il crisantemo rimane comunque una pianta piuttosto rustica e difficilmente risente di danni da fitotossicità. La necessità di utilizzare organismi utili nasce pertanto da un altro problema, ovvero quello dei ceppi di resistenza.
La coltivazione dura infatti diversi mesi e non c’è margine di errore: ogni pianta corrisponde ad uno stelo con uno o più fiori che devono essere perfetti.
Per questo si interviene con trattamenti in maniera costante e a brevi intervalli, ma questo è anche il modo più immediato di creare fenomeni di resistenza da parte degli organismi dannosi. Con i lanci di insetti utili questo problema viene contenuto e gestito in maniera da creare una sinergia tra prodotti fitosanitari e prodotti “vivi”.
I protagonisti
I grandi protagonisti della lotta integrata su crisantemo sono diversi: predatori e parassitoidi.
Amblyseius cucumeris è un acaro fitoseide predatore utilizzato per il controllo dei tripidi (Frankliniella occidentalis, Thrips tabaci ed altri). Questo predatore, con il corpo piriforme e di colore ialino, è piccolo ma molto mobile ed è in grado di utilizzare anche altre fonti di cibo, compreso il polline, che ricerca esplorando attivamente la pianta.
Orius laevigatus è un antocoride predatore che viene largamente utilizzato per il controllo dei tripidi (in particolare Frankliniella occidentalis). La sua principale applicazione di successo riguarda le colture orticole in serra ed in pieno campo, ma negli ultimi anni viene introdotto con successo anche su crisantemo. Tutti gli stadi del predatore si nutrono attivamente di tripidi anche se possono utilizzare come fonte di cibo alternativo polline ed altri fitofagi, tra cui acari, afidi od altri piccoli insetti. Come la sua preda, anche Orius laevigatus predilige stazionare nei fiori specialmente se ricchi di polline del quale si nutre anche in assenza di prede. L’adulto, lungo circa 3 mm e di colore nerastro, è molto mobile e vorace. Gli stadi giovanili più chiari sono privi di ali ma comunque mobili ed attivi predatori. A circa 25°C, lo sviluppo da uovo ad adulto richiede un paio di settimane.
Phytoseiulus persimilis è un acaro fitoseide predatore utilizzato con successo in tutto il mondo, per la lotta biologica al ragnetto rosso (Tetranychus urticae), su varie colture orticole ed ornamentali, sia protette che in pieno campo. Le femmine, con il corpo piriforme di colore arancio brillante, sono leggermente più grandi di un ragnetto rosso e molto mobili. P. persimilis è caratterizzato da una elevata capacità di ricerca ed è in grado di esplorare ampie superfici. Il suo impiego risulta vincente grazie, oltre che alla sua rusticità, al fatto che si nutre di tutti gli stadi di ragno rosso, dall’uovo all’adulto.
Il parassitoide
Aphidius colemani (imenottero braconide) è un importante parassitoide impiegato per la lotta biologica a diversi generi di afidi, tra cui in prevalenza Aphis spp. e Myzus spp. in colture orticole e floricole. A. colemani è un parassitoide solitario, che svolge il ciclo larvale all’interno del corpo dell’afide. Le femmine, dotate di una elevata capacità di ricerca, frequentano i siti di insediamento degli afidi ed una volta individuato l’afide depongono un uovo al suo interno. L’afide parassitizzato non muore subito, ma viene lentamente svuotato dall’interno sino a che si rigonfia, trasformandosi nella cosiddetta “mummia” di colore bruno-nocciola. Ne uscirà poi un individuo adulto che a sua volta cercherà attivamente altre prede da parassitizzare.
Strategie
Le strategie di lotta con organismi utili, si sa, prevedono l’inizio dei lanci il prima possibile: si inizia a coltura pulita e, ci si pone come obiettivo, si mantiene pulita nell’arco del periodo di coltivazione.
Nel caso del crisantemo questo non viene consigliato alla lettera, quando infatti avviene il trapianto le piantine sono piuttosto distanziate tra loro ed hanno una superficie fogliare molto ridotta pertanto un’introduzione di acari non è consigliabile.
Ciò che si consiglia è di effettuare un intervento chimico di copertura da tripide e ragnetto e si inizia con il programma di lanci non appena le piantine iniziano a toccarsi.
Gli acari ed il parassitoide vengono introdotti con regolarità per tutelare la coltura da tripide, ragno rosso ed afide mentre l’antocoride (O. laevigatus) viene introdotto verso la metà del periodo di coltivazione.
Nel frattempo saranno necessari interventi per il controllo di lepidotteri: trattamenti con prodotti a base di Bacillus thuringiensis sono compatibili con gli organismi introdotti, è possibile anche intervenire con altri principi attivi ma è sempre bene rivolgersi al proprio tecnico per il giusto consiglio.
I funghi
Per il controllo delle patologie fungine, soprattutto fogliari, i prodotti che vengono normalmente utilizzati non creano disturbi particolari all’entomofauna utile ma, come sopra, si consiglia sempre di chiedere il parere del vostro tecnico.
Si ricorda infine che le pratiche di buona coltivazione non vanno mai abbandonate, pertanto è bene partire con la giusta scelte delle varietà da trapiantare, con un corretto piano di concimazione, e con il giusto programma di interventi chimici in modo che non si danneggino gli organismi utili.
Anche nel caso del crisantemo si consiglia il posizionamento di trappole cromotropiche collose per il monitoraggio della popolazione di tripide, mentre per il monitoraggio di afide e ragno rosso è necessario controllare direttamente la coltura. Si raccomanda di controllare maggiormente le varietà che notoriamente attirano un certo patogeno. n

Insetti ed acari utili su crisantemo - Ultima modifica: 2016-02-05T11:08:49+01:00 da Lucia Berti

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