Difesa e risparmio idrico: nuove (bio)soluzioni per il pomodoro

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Nel futuro, gli input dovranno essere bilanciati per ottenere produzioni etiche che non intacchino le risorse
Dal Biosolutions international event il resoconto degli attori della filiera sui temi della difesa

Macfrut 2022 ha ospitato il Biosolutions international event, il salone internazionale dedicato alle biosoluzioni.

In quest’ambito, Agri2000 ha organizzato cinque tavoli tecnici esclusivamente riservati a espositori e sponsor, condotti da tecnici di campo esperti delle principali colture ortofrutticole utilizzatrici di biosolutions e sementi.

Ogni tavolo ha ospitato un gruppo di relatori rappresentativi di oltre l’80% delle superfici, capaci di documentare le principali problematiche emergenti: difesa, nutrizione, mercato, mutamenti climatici e sementi.

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L’insetto più dannoso sulla coltura in Sicilia è il lepidottero Tuta absoluta, resistente ai cambiamenti climatici e agli insetticidi di sintesi

Il primo giorno si è svolto il tavolo riguardante pomodoro da mensa, peperone e melanzana. Vediamo le problematiche esposte dai quattro tecnici del pomodoro.

Sicilia: ToBRFV, Tuta absoluta e acaro rugginoso

Giovanni Nicotra è un agronomo di Catania e si occupa di assistenza tecnica ad aziende orticole in coltura protetta in ambiente mediterraneo, in particolare su fuori suolo.
Nelle serre siciliane di pomodoro la priorità assoluta da tre anni a questa parte si chiama ToBRFV. Il virus arrivato nel 2019 ha invaso tutte le aziende dell’isola in poco tempo.

L’estrema facilità di trasmissione e la capacità di attaccarsi a qualsiasi materiale hanno reso rapidissima la sua diffusione nelle serre di pomodoro. La lotta è impari: le strutture serricole siciliane non hanno, se non in minima parte, la possibilità di implementare protocolli di igiene assoluta per evitare il contagio. Recenti osservazioni in campo e analisi hanno inoltre mostrato che la combinazione del ToBRFV con il virus del pepino (PopMV), latente in Sicilia, dà luogo a manifestazioni più aggressive sulle piante.

L’agricoltore, quindi, sta imparando a conviverci: scegliere varietà asintomatiche e/o con frutti commerciabili anche se colpiti dal virus; programmare cicli brevi, con maggiori possibilità di evitare contagi massicci nelle serre; adottare protocolli di igiene nelle lavorazioni, specie nei primi 40 giorni dal trapianto; acquistare le piantine da vivai che diano serie garanzie sull’igiene adottata.

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Un altro parassita del pomodoro in forte ascesa in Sicilia negli ultimi anni è l’acaro rugginoso, Aculops lycopersici

Dopo il ToBRFV in Sicilia c’è il lepidottero Tuta absoluta, flagello delle solanacee e in particolare del pomodoro. Un lepidottero resistentissimo ai cambiamenti climatici e agli insetticidi di sintesi, capace di parecchi cicli riproduttivi all’anno. La lotta biologica e integrata finora hanno dato risultati parziali, efficaci fino ad aprile; poi, con il rialzo delle temperature, la Tuta esplode fino a luglio. Il controllo con mezzi non chimici, comunque, resta la strada più percorribile.

Un altro parassita del pomodoro in forte ascesa in Sicilia negli ultimi anni è l’acaro rugginoso, Aculops lycopersici. Fino a pochi anni fa si contavano due/tre piante colpite a ciclo e non era necessario neanche trattare. Adesso è diventato un parassita temibile e aggressivo, capace di colonizzare una serra in breve tempo, aiutato dai venti sciroccali, sempre più presenti. L’acaro è poco mobile e sale lungo la stessa pianta fino a disseccarla, i frutti sono incommerciabili, specie per il raspo annerito. Pochi i mezzi chimici a disposizione e pochi i prodotti naturali per contrastarlo.

In coda resta sempre attuale il TYLCV, mai del tutto eradicato, nonostante le varietà tolleranti siano ormai la stragrande maggioranza, e presente soprattutto nei trapianti di settembre e ottobre. La prevenzione con reti 20/10 o 22/12 e le strisce cromotropiche gialle in serra, per attirare il vettore Bemisia tabaci, restano le armi migliori a disposizione delle aziende.
Infine, un’osservazione sull’aumento dei costi di produzione, che “costringe” l’agricoltore ad aumentare le rese. Solo delle scelte programmatiche ponderate e un adeguato servizio tecnico possono permettere alle aziende di crescere nel fatturato, in un periodo di difficoltà come quello odierno.

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Nelle serre siciliane di pomodoro la priorità assoluta da tre anni a questa parte è il ToBRFV

Sardegna: modernizzare con la sfida della sostenibilità

Dalla Sardegna ha relazionato Gianfranco Siclari, biologo, presidente e responsabile tecnico della Soc. agr. coop. Santa Margherita di Pula (Ca).
Dopo una breve descrizione del territorio in cui lavora, il dott. Siclari ha elencato le criticità del settore. A quelle storiche, come la vetustà delle strutture serricole, la poca tecnologia applicata in orticoltura, la formazione carente e il ricambio generazionale molto limitato, se ne affiancano oggi di nuove.

I cambiamenti climatici (le escursioni termiche in Sardegna causano parecchi problemi alle colture di pomodoro, in primis di allegagione e di BER), l’aumento dei costi dei mezzi di produzione e la produttività sono le nuove sfide cui approcciarsi. Con il costante confronto con mercati poco stabili dal punto di vista delle remunerazioni, ma esigenti in fatto di omogeneità del prodotto, continuità delle forniture, consistenza del pomodoro, shelf life e sapore.

 

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La conoscenza della dinamica dell’acqua nei processi di coltivazione ne aumenta l’efficienza e riduce
gli sprechi

Il tecnico deve quindi confrontarsi con la necessità di combattere le patologie presenti in serra, assicurando una resa adeguata all’aumento dei costi, un prodotto senza o con pochissimi residui e di alta qualità.

«Ma la vera sfida del futuro – ha concluso Siclari – è la sostenibilità delle colture. Gli input energetici, idrici e materiali dovranno essere bilanciati per ottenere produzioni di pomodoro che non intacchino le risorse a nostra disposizione e ottenute secondo un concetto di agricoltura etica, che dovrà affiancare la sostenibilità agronomica ed economica».

Campania: tecniche naturali contro i nematodi

Per la Campania è intervenuta Alessia Conte, agronomo, responsabile tecnico dell’Az. Punzi Nunzio di Eboli e specializzata in solanacee e ortaggi a foglia.

Dopo una breve descrizione dell’agricoltura nella Piana del Sele, la d.ssa Conte ha puntato i riflettori sulle attuali tematiche di sanità del prodotto: residuo zero, limitazione dei fitofarmaci, assenza di allergeni, per es. nichel. Sono queste le richieste del mercato del pomodoro, con cui il tecnico deve avere a che fare e al contempo gestire le patologie della coltura in serra.

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Nelle coltivazioni su suolo, la maggioranza in Campania, i nematodi sono sempre un problema attuale

Nelle coltivazioni su suolo, la maggioranza in Campania, i nematodi sono sempre un problema attuale, cui si risponde con soluzioni perlopiù naturali. La Tuta absoluta e l’eriofide rugginoso (Aculops lycopersici) sono i parassiti più aggressivi nelle coltivazioni primaverili-estive della zona di Conte. Anche per questi problemi si cercano soluzioni non chimiche, alternando cattura massale con feromoni a prodotti di contatto a residuo zero.

Infine, Conte ha elencato tre tematiche datate, ma sempre attuali, come il TSWV, i problemi di allegagione e il cracking. Mentre per il primo si va sul controllo biologico, per risolvere i problemi di allegagione e cracking è necessaria una precisa ed efficace gestione della coltura da parte del tecnico di campo.

Basilicata: attenzione al bene acqua

L’agronomo Alessandro Montanarella dalla Basilicata ha riportato concetti fondamentali relativi alle coltivazioni di pomodoro in ambiente protetto, derivanti dalla sua esperienza di consulente ad aziende fuori suolo in diversi continenti.

«La sfida da sostenere durante la coltivazione è quella delle variate condizioni economiche e dell’incremento dei costi energetici. Il cambiamento climatico e la conseguente ridotta disponibilità idrica fanno da cornice a un quadro già sufficientemente desolato». I punti affrontati da Montanarella:
- si parla di condizioni ottimali di coltivazione in ambiente protetto, condizione che richiede un alto input energetico in termini di condizionamento ambientale. Ci sono alternative in grado di esprimere un compromesso tra produzione, costi e sostenibilità?
- Analoga analisi va fatta per i fertilizzanti, che hanno raggiunto costi estremamente elevati oltre ad averne una sempre minore disponibilità.
- È molto frequente incontrare coltivatori che non hanno idea di quanta acqua consumano durante i loro processi produttivi. Il bene acqua deve assumere un ruolo fondamentale nella programmazione colturale al pari di tutti gli altri mezzi tecnici di produzione. La conoscenza della dinamica dell’acqua nei processi di coltivazione ne aumenta l’efficienza e riduce gli sprechi.

Il ruolo e lo sviluppo delle biosoluzioni

Come si evince dalle riflessioni dei quattro tecnici, le tematiche attuali sulla coltivazione del pomodoro da mensa in coltura protetta non sono più solo incentrate sulle questioni tecniche, ma si allargano a problematiche di mercato e di sostenibilità.

In questo quadro le biosolutions possono essere un valido aiuto, introducendo nuove metodiche di lotta alle fitopatologie, di supporto per le piante, di ottimizzazione delle risorse idriche e nutrizionali.

Le due direzioni in cui vanno e dovrebbero svilupparsi le biosolutions sono:
1) la difesa. La revisione europea dei principi attivi “miete” sempre più vittime e la lotta alle fitopatologie si sposta, per convenienza e per necessità, verso i prodotti a residuo zero; anche le multinazionali della chimica hanno intrapreso questa strada, ma le ditte che ci hanno puntato in tempi non sospetti, hanno già un catalogo valido da proporre agli agricoltori.
2) l’ottimizzazione delle risorse acqua e fertilizzanti. La generale scarsità di acqua, specie di buona qualità, e l’aumento del costo, nonché la limitazione di alcuni fertilizzanti (il fosforo su tutti) deve indurre i produttori a focalizzarsi su soluzioni che interagiscano con le risorse e con la pianta, permettendo di rendere disponibili ed assimilabili anche quantitativi ridotti di concime e di acqua.

Difesa e risparmio idrico: nuove (bio)soluzioni per il pomodoro - Ultima modifica: 2022-07-12T10:15:44+02:00 da Lucia Berti

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