La fragola è un frutto prezioso che bisogna proteggere dalla botrite

fragola
Sia in serra che in campo, pre e post raccolta, la muffa grigia può essere un problema serio. Una buona strategia di prevenzione è necessaria

Ogni agricoltore sa quanto sia importante proteggere le coltivazioni per ridurre le perdite e assicurare un prodotto di qualità ai consumatori. Per questo è necessario mettere in pratica tutti gli accorgimenti che limitano i fattori di rischio, riducendo le probabilità di compromettere il raccolto. Tra gli orticoltori, è noto che la botrite (o muffa grigia) può causare ingenti danni alla fragola. Infatti, è la malattia più diffusa e più grave su questa coltura, sia in serra che in pieno campo.

È causata da Botrytis cinerea, un fungo che prolifera con alti livelli di umidità (> 90%) e temperature medio-elevate (23-37°C). La malattia si propaga tramite il contatto con organi infetti, sia in campo che in post raccolta.

Sintomi e prevenzione

B. cinerea attacca i fiori e i frutti della fragola. Su questi ultimi, provoca dei piccoli imbrunimenti che in poco tempo si estendono fino a ricoprirli interamente. In seguito, appare il micelio fungino dal caratteristico colore grigio. Per prevenire l’insorgenza della botrite è consigliabile adottare idonei sesti di impianto, coprire la coltura con dei teli plastici, moderare le concimazioni azotate, distribuire gli agrofarmaci con attrezzature adeguate, arieggiare le coltivazioni e, chiaramente, asportare e distruggere le piante infette.

Le soluzioni di Syngenta

La prevenzione agronomica è importante, ma a volte non basta. Per garantire agli agricoltori una sicurezza in più, Syngenta offre due soluzioni, alternative e complementari, molto efficaci nella lotta alla problematica della muffa grigia: Switch e Geoxe.

Switch è una miscela di due principi attivi: cyprodinil e fludioxonil. Il primo ha proprietà translaminari, inibisce la germinazione delle spore e la crescita del tubo germinativo, mentre fludioxonil ha un’azione di copertura: impedisce la germinazione delle spore e blocca lo sviluppo superficiale del micelio.

La compresenza di queste due molecole permette di attuare una strategia anti-resistenza e garantisce un’alta protezione. Rob Van Den Oever, consulente agronomico olandese, consiglia fortemente Switch definendolo: «selettivo, molto efficace, con un ampio spettro di azione». La dose è di 80 g/hl e 800 g/ha. Vanno effettuati 2-3 trattamenti a inizio e fine fioritura e all’ingrossamento dei frutti. L’intervallo di sicurezza (PHI) è di due giorni in campo e un giorno in serra.

La seconda proposta di Syngenta, Geoxe, contiene un solo principio attivo: fludioxonil. Si possono effettuare fino a due trattamenti, da inizio fioritura alla raccolta. Il dosaggio è di 500 g/ha e il PHI è di 3 giorni, sia in serra che in pieno campo. Avendo un solo principio attivo, Geoxe risponde alle richieste di quelle catene della Gdo che limitano il multiresiduo. Dunque, Syngenta consiglia di trattare le colture di fragola prima con Switch (1-2 trattamenti) e poi con Geoxe.

Mauro Coatti, direttore tecnico di Syngenta, sottolinea: «Fludioxonil fa parte della famiglia chimica dei fenilpirroli ed è l’unico rappresentante di questi composti nei fungicidi attualmente in commercio. Il suo meccanismo d’azione differisce da quello degli altri antibotritici, dunque è un valido strumento per la conduzione di efficaci strategie anti-resistenza».

La fragola è un frutto prezioso che bisogna proteggere dalla botrite - Ultima modifica: 2020-09-22T16:58:21+02:00 da Lucia Berti

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome