Filiera virtuosa e qualità

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La Ortomad persegue tutte le tecniche atte a ridurre al minimo gli input chimici per la difesa e l’impiego di acqua per l’irrigazione
Le scelte della Ortomad, azienda leader nella produzione di baby leaf in Campania, nella Piana del Sele

Nel comparto della produzione di baby leaf destinate alla IV gamma i clienti sono molto sensibili alla qualità e alle politiche di sostenibilità ambientale adottate dalle aziende. Pertanto, è necessario perseguire continuamente l’innovazione, sia di processo sia di prodotto investendo continuamente in questo senso».
Sono le parole di Raffaele Maddalo, titolare dell’azienda Ortomad che nasce nel 1998 e fa capo al gruppo La Linea Verde. L’azienda gestisce una filiera con una superficie produttiva complessiva di 670 ettari: 170 ha sono di proprietà, di cui 100 ha in coltura protetta, e 500 ettari sono coltivati dai fornitori di filiera. Produce circa 13500 tonnellate annue di prodotti orticoli che per il 40% sono esportai in oltre 30 nazioni in tutto il mondo ed un fatturato che nel 2018 ha superato i 30 milioni di euro.

Macchine moderne

«L’azienda si è dotata di un parco automezzi moderno ed efficiente a basso impatto ambientale, con macchinari di ultima generazione, elettrici ed ecologici, che non contaminano in nessun modo i terreni con polveri sottili. Inoltre, riducono l’inquinamento acustico e le vibrazioni migliorando la qualità del lavoro e la salute degli operai, che rappresentano il “valore aggiunto” dell’azienda».

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Simone Scarpa, tecnico della Ortomad

Ortomad, nell’ottica di garantire la qualità delle proprie produzioni e puntare alla sostenibilità ambientale, ha intrapreso un percorso agronomico finalizzato all’ottimizzazione delle risorse idriche ed energetiche, alla riduzione dei rifiuti, all’utilizzo dei sottoprodotti in chiave energetica, al miglioramento continuo della sicurezza del lavoro, alla garanzia dell’igiene e sicurezza dei prodotti alimentari sin dalle fasi della produzione primaria, anche attraverso all’applicazione di buone pratiche agricole e di tecniche che hanno portato alla riduzione dei residui e che fanno puntare ad un prodotto a “residuo zero”.

Gruppo di lavoro

«Per raggiungere questi risultati – spiega Simone Scarpa, Agronomo dell’azienda – abbiamo creato un gruppo di lavoro, che si focalizza sui vari aspetti tecnici. Tra le varie attività messe in campo vi è l’installazione di sistemi di rilevamento in tempo reale di vari parametri (temperatura, umidità, bagnatura fogliare e radiazione solare); i dati rilevati sono impiegati in combinazione con un sistema di “Alert Peronospora” per ottimizzare gli interventi di difesa ed essere ancora più precisi nella scelta del momento in cui intervenire».

Per la difesa

Sempre nell’ottica della riduzione degli input chimici per la difesa la Ortomad ha studiato ed ha l’applicato diverse tecniche innovative.
«Per arginare la proliferazione di alcuni insetti parassiti delle coltivazioni – riferisce Scarpa – viene utilizzato un particolare erogatore biodegradabile a rilascio di ferormoni. Si tratta, in particolare, di un semplice filo biodegradabile impregnato di un ferormone specifico per Spodoptera littoralis che viene posizionato lungo il perimetro delle colture e ci permette semplicemente di allontanare i maschi dalle femmine impedendone l’accoppiamento per un periodo di 50-60 giorni».
Altro aspetto tecnico particolarmente studiato dai tecnici dell’azienda riguarda l’ottimale impiego della risorsa idrica.

Tensiometri e Gps

«Per massimizzare l’efficacia e l’efficienza della risorsa idrica abbiamo messo a punto un sistema di mappatura aziendale di rilevamento di umidità attraverso impiego di tensiometri dotati di sistema Gps, così da poter ridurre drasticamente l’utilizzo dell’acqua».

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L’impiego di macchine elettriche per la lavorazione del terreno consente di ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità del lavoro

La gestione di questi e di altri aspetti, insieme all’applicazione di queste tecniche hanno consentito alla Ortomad di ottenere la certificazione ambientale UNI EN 14001:2015.
«Negli ultimi anni – aggiunge Scarpa – stiamo lavorando anche verso la ricerca continua di nuove varietà per ovviare alle problematiche fitopatologiche sempre più presenti sempre con l’obiettivo di ridurre l’apporto di prodotti chimici utilizzando uno screening varietale continuo. Inoltre, stiamo elaborando un sistema di mappature delle malattie presenti in azienda».

Solarizzazione e sovescio

Per salvaguardare il suolo in modo naturale ed eliminare diverse problematiche la Ortomad usa la pratica della solarizzazione e del sovescio.
«La solarizzazione e il sovescio – precisa Scarpa – ci consentono sia di contenere lo sviluppo di erbe infestanti e di patogeni che si conservano nel suolo sia di ovviare al problema della “stanchezza del terreno”. In alcuni casi, quando è necessario nei periodi invernali, ricorriamo anche alla pratica del pirodiserbo».

Energie alternative

L’azienda, inoltre, ha già in essere progetti per la generazione di energie alternative da fonti rinnovabili tramite: impianto fotovoltaico e impianto di bio-fermentazione alimentato da sottoprodotti di Ortomad.
«L’energia prodotta da questi impianti viene poi riutilizzata per la refrigerazione degli ambienti produttivi. Con l’applicazione delle moderne tecnologie utilizzate per costruire nuovi siti e ampliare le strutture esistenti, con l’uso di materiali innovativi che limitano la dispersione del calore, e con i miglioramenti operati sui sistemi di raffreddamento, è stato possibile ottenere un sensibile miglioramento dell’impatto sull’aria».n

Filiera virtuosa e qualità - Ultima modifica: 2019-09-24T10:09:54+02:00 da Lucia Berti

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