Migliorare la logistica

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Giacomo Galdiero, Presidente della O.P. “Giotto” e Amministratore delegato della A.O.P. “Luce”.
È stato l’obiettivo che si sono poste l’O.P. campana “Giotto” e quella laziale “La Flacca” che si sono riunite nella A.O.P. “Luce” per migliorare la logistica.

«Abbiamo costituito la A.O.P. “Luce”, con sede legale a Fondi (Lt) per offrire ai nostri clienti un paniere completo di prodotti ortofrutticoli. L’associazione, infatti, commercializza sia la frutta della O.P. “Giotto”, proveniente dalla tradizionale area nord della Campania, nella provincia di Caserta, sia gli ortaggi di alta qualità della O.P. “La Flacca” della provincia di Latina, nel basso Lazio, provvedendo ad organizzare la logistica in modo da assemblare ed inviare l’intera gamma di prodotti alle piattaforme commerciali di tutta la Penisola».
È quanto ci riferisce Giacomo Galdiero, Presidente della O.P. “Giotto” di Sessa Aurunca (Ce) e amministratore delegato della A.O.P. “Luce”.
«Naturalmente i magazzini di lavorazione e stoccaggio delle due O.P. sono localizzati nelle aree vocate di produzione, ed il ritiro della merce presso gli agricoltori soci viene effettuato con mezzi di trasporto propri. Successivamente, grazie ai servizi offerti da alcune ditte di trasporti (principalmente “Napolitrans”), si provvede al “groupage” dei prodotti e all’invio presso le piattaforme commerciali».
I trasporti
Così, ad esempio, per raggiungere i centri di smercio del nord Italia i camion frigo caricano prima i palletts di frutta a Sessa Aurunca e poi completano l’assortimento caricando gli ortaggi a Fondi; viceversa se il percorso è verso il meridione.
«Non riscontriamo grandi problemi nel raggiungere le piattaforme del nord – aggiunge Serena Pittella, responsabile marketing della A.O.P. Luce – ma, piuttosto, le maggiori difficoltà le rileviamo quando dobbiamo raggiungere il meridione, dove ci sono meno piattaforme commerciali e le infrastrutture non sono sempre efficienti».

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Serena Pittella, responsabile marketing della A.O.P. “Luce”.

Pertanto, diventa più facile raggiungere i mercati della Lombardia piuttosto che quelli siciliani, che pur sono a minor distanza.
«Nel meridione i flussi di merce sono più modesti e, inoltre, sussistono ancora logiche di commercializzazione tradizionali con una discreta quantità di merce ancora esitata attraverso i canali tradizionali, quali i mercati all’ingrosso».
La O.P. Giotto opera in un unico stabilimento, dove sono lavorati circa 150 mila quintali di frutta; la capacità delle celle frigorifere è pari a circa 30 mila quintali.
«Stiamo raddoppiando la superficie del magazzino – ci riferisce Galdiero – e presto avremo a disposizione nuove e moderne celle di stoccaggio e conservazione».
La tracciabilità
La A.O.P. “Luce” adotta il sistema di tracciabilità della merce che, all’arrivo in magazzino, viene pesata e etichettata.
«Il prodotto arriva in bins dalla campagna (in casse più piccole invece se si tratta di frutti più delicati, come ad esempio le albicocche) – precisa Pittella – e ad ogni lotto viene

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Le zucchine “con fiore” prodotte dalla O.P. “La Flacca”.

assegnato un codice identificativo del produttore che verrà riportato per l’intero ciclo di lavorazione fino all’etichetta apposta sul prodotto che sarà immesso in commercio».
Nello stabilimento di lavorazione sono presenti diverse celle frigo ognuna delle quali con una precisa finalità, come ci spiega Giacomo Galdiero.

«Abbiamo celle dove viene stoccato il prodotto che va conservato per un periodo lungo, come le mele “Annurche” (fino a 7 mesi), il Kaki (2 mesi) oppure il Melograno (5-6 mesi), altre dove viene depositato il prodotto “semi lavorato” per il quale si prevede la partenza entro 12-24 ore, infine la cella “picking” dove è collocato il prodotto pronto per essere caricato sui camion frigo e dove si trovano quindi le porte di carico».
Per alcune produzioni, come le pesche e le fragole, le celle frigo hanno sostanzialmente lo scopo di abbattere la temperatura a differenza di prodotti invernali (come le Melannurche) per i quali è necessaria una conservazione a lungo periodo ed il graduale decremento.
Le certificazioni
La A.O.P. “Luce” è dotata di una serie di certificazioni, alcune necessarie per poter vendere su alcuni mercati esteri, quali IFS, Global G.a.p. e GRASP ed il marchio IGP per la “Melannurca Campana”.
«Abbiamo anche in atto una conversione di alcune aziende alle produzioni con il metodo “biologico”; ciò comporterà una diversa gestione logistica di questo tipo di prodotto per cui è previsto un adeguamento del magazzino, per il momento solo a Sessa Aurunca. Le produzioni della A.O.P. sono analizzate a campione per il controllo dei residui e una parte della produzione è commercializzata con alcuni noti marchi della GDO come: “Sapori e dintorni” Conad, “Fior fiore” Coop e “Terre Italia” Carrefour».
Sostenibilità
La A.O.P. “Luce è molto sensibile al discorso sulla riciclabilità.
«Siamo molto attenti alle tematiche ambientali, per questo cerchiamo di utilizzare imballi riciclabili/riciclati (cartoncino ed R-pet) e puntiamo molto su una logistica a “circuito chiuso” – precisa Pittella – aderendo ai circuiti che prevedono l’utilizzo di imballaggi del tipo a “sponda abbattibile”. Il ciclo parte con l’ordine dell’imballo al fornitore (CPR, Polymer, ecc.) che arriva in magazzino “chiuso”. Viene aperto nello stabilimento oppure in campagna, per quei prodotti particolarmente delicati che vengono raccolti direttamente nell’imballo finale per evitare eccessivi passaggi, come nel caso delle zucchine “con fiore”. Le cassette giungono sui punti vendita dove vengono via via svuotate con gli acquisti, richiuse e inviate ai centri di lavaggio del fornitore per essere poi reimmesse nel circuito».

Migliorare la logistica - Ultima modifica: 2019-04-29T10:54:24+02:00 da Lucia Berti

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