L’innovazione sostenibile e condivisa parte dalla fascia trasformata

innovation camp 2023
Due giornate di confronto e sfide a Vittoria da cui sono emerse idee e proposte interessanti e attuabili per un’agricoltura sostenibile. Presenti professionisti e rappresentanti del settore agricolo, degli enti pubblici e di istituti di ricerca

Parte dalla fascia trasformata siciliana, la più grande d’Italia, seconda in Europa dopo l’Almeria, la nuova sfida dell’agricoltura sostenibile.

Tutto ciò grazie al progetto di cooperazione internazionale Intesa che, con l’agenzia di sviluppo locale provinciale So.Svi., ha favorito per tre anni la ricerca, lo studio, l’approfondimento e la sperimentazione tra l’Italia e la Tunisia. Ed è a Vittoria, cuore pulsante della serricoltura isolana, che si sono svolte due intense giornate di incontri con l’Innovation Camp 2023 del progetto Intesa.

Grazie alla partecipazione di esperti e realtà private operanti nel settore dell’agroindustria, è stato possibile attivare un proficuo momento di confronto.

I presenti, suddivisi in tre gruppi di lavoro, hanno avuto l’opportunità di confrontarsi su specifiche sfide coinvolgendo attivamente anche diverse figure, tra cui rappresentanti del Comune di Vittoria, il Crea, il Gal Valli del Golfo, Anga (Giovani di Confagricoltura), rappresentanti degli operatori del Mercato ortofrutticolo di Vittoria.

Presenti anche rappresentanti dell’Università di Catania (Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente) nonché importanti start-up innovative e aziende agricole del territorio e associazioni nazionali di lavoratori e di categoria.

Al termine dell’Innovation Camp sono state formulate delle proposte concrete su tre specifiche tematiche, quindi tre prototipi di soluzioni e documenti che rappresentano un importante punto di partenza per il futuro sostenibile dell’agricoltura.

Le tre sfide dell’Innovation Camp 2023

La sostenibilità economica delle micro e piccole imprese ortofrutticole

Un gruppo di partecipanti ha affrontato la sfida 1, orientata sulla sostenibilità economica delle micro e piccole imprese ortofrutticole del territorio. Ha proposto quindi la creazione di un consorzio per la promozione di un marchio d’area dei prodotti derivanti dalle colture protette (area che va da Acate a Pachino), un paniere di prodotti orticoli che possa promuovere e raccontare un territorio, la Sicilia, ma che possa anche promuovere prodotti sostenibili e di qualità.

La proposta di questo consorzio innovativo è stata declinata come un’allettante opportunità per coloro i quali desiderano unirsi. Prima di tutto perché consentirebbe ai consorziati di dotarsi di uno scudo contro le oscillazioni dei prezzi e di poter avere un potere contrattuale maggiore nei riguardi della gdo, godendo anche di un protocollo interno per la pianificazione dei prezzi e delle colture. Il tutto aderendo a un marchio garanzia di eticità, legalità, sostenibilità, sempre nel rispetto del pari trattamento tra piccolo e grande produttore.

Il trasferimento dell’innovazione tecnologica nel territorio

Il focus del gruppo di lavoro della sfida 2 è stato intorno alla questione “Come incrementare il livello di competenza e know-how degli operatori della fascia trasformata?”. Il gruppo di lavoro ha proposto "Agriskill", un sistema integrato pubblico-privato per la formazione e l’informazione, con il coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholder della “quadrupla elica” (mondo accademico, imprese, istituzioni pubbliche, consumatori).

Si è ragionato sui requisiti minimi di “ricettività” dell’innovazione tecnologica nelle piccole e microimprese, tra cui l’attitudine e la curiosità per l’aggiornamento delle competenze tecniche, un minimo di background tecnologico pre-esistente, ed una certa disponibilità economica per gli investimenti.

I destinatari principali delle azioni di Agriskill sarebbero quindi le micro e piccole imprese con risorse umane possibilmente “giovani” e appassionate di tecnologia, oltre agli agronomi, facilitatori dell’innovazione in azienda, e agli studi di progettazione.

Le opportunità della transizione ecologica per imprese e consumatori

La sfida 3 poneva ai partecipanti le questioni del come conciliare l’impatto ambientale con la competitività aziendale e di come incrementare il consumo consapevole e la percezione del valore aggiunto di questo tipo di prodotti.

I componenti del gruppo hanno progettato un prototipo di soluzione in grado di rispondere a entrambe le domande poste dalla sfida. Si tratta infatti di una rete di imprese capace di diffondere e promuovere, nel territorio, pratiche sostenibili che valorizzino questo tipo di colture innovative e a basso impatto. La scelta della “rete di aziende” come sistema di aggregazione è stata dettata dai vantaggi che un’associazione del genere dà: nello specifico, la conservazione dell’autonomia patrimoniale delle consociate e quindi anche una probabilità di fallimento più bassa rispetto, ad esempio, a quella di un consorzio.

Il gruppo di lavoro ha immaginato anche un percorso da qui a due anni per lo sviluppo di questo progetto. I primi sei mesi saranno dedicati all’individuazione del comitato e alla redazione delle linee guida e del materiale informativo. Una fase di selezione delle aziende e di consulenza permetterebbe alla rete una prima espansione. In questo periodo comincerebbero anche tutte le attività di comunicazione.

La fase successiva sarebbe dedicata alla preparazione dei corsi di formazione, all’attivazione del servizio di consulenza per i finanziamenti e al rafforzamento delle attività di comunicazione.

Dopo il primo anno, la rete avrebbe già guadagnato un certo peso e una certa stabilità e sarebbe pronta per allargarsi ulteriormente grazie alla partecipazione a fiere ed eventi nazionali e internazionali per far conoscere al mondo un territorio piccolo, ma con una grande tradizione nel nutrire il pianeta e che adesso punta a farlo ripristinando l’ecosistema, investendo su ricerca e innovazione, dando più valore alle persone e restituendo benessere alle comunità.

Delle tre sfide quella che è risultata più convincente e attuabile è stata proprio quest’ultima, ricevendo il plauso dei presenti.

innovation camp 2023

Per chi non ha potuto partecipare al Camp il progetto ha attivato un gruppo telegram che continuerà ad alimentare una rete di attori interessati alle tematiche trattate dal progetto.

L’innovazione sostenibile e condivisa parte dalla fascia trasformata - Ultima modifica: 2023-06-26T16:17:28+02:00 da Elena Barbieri

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