Confagricoltura Liguria si è attivata per lo stato di calamità naturale e ha inviato i tecnici a supporto delle imprese per la conta dei danni
Dieci minuti di vera e propria tempesta. Questa la descrizione fatta dagli agricoltori che nella serata di sabato 31 luglio hanno assistito a una violenta grandinata che si è abbattuta sulla zona di Ventimiglia, in particolare a Bevera e in alcune aree dell'interno della provincia di Imperia.
Danni ingenti
Ci sono stati danni enormi con intere aziende serricole, dedite soprattutto alla ricerca varietale e alle produzioni florovivaistiche di pregio, distrutte.
«A Bevera non è stata risparmiata nemmeno una serra» spiega il presidente di Confagricoltura Imperia, Gian Guido Ghione.
«Danni alle colture, che nel caso delle aziende di breeding sono ingenti proprio per il patrimonio varietale che le stesse rappresentano, impianti distrutti, insomma un'ecatombe — conclude Ghione — che ha colpito tutti, comprese le storiche realtà della zona».
Calamità naturale
«Ci siamo coordinati immediatamente con l'assessore all'agricoltura, Alessandro Piana, che ringrazio in quanto già ieri pomeriggio ha fatto con noi un sopralluogo nelle zone più colpite» precisa il presidente ligure di Confagricoltura, Luca De Michelis.
«Abbiamo immediatamente attivato — prosegue De Michelis — le procedure per la segnalazione dei danni al fine del riconoscimento dello stato di calamità naturale».
Confagricoltura Liguria ha chiesto alla regione, in questa fase di concertazione del nuovo Psr, in atto con l'Unione Europea, di rivedere al rialzo la cifra stanziata per la misura 5.2. Questa misure prevede il ristoro, fino all'80% degli investimenti realizzati, per quelle aziende che hanno avuto danni da calamità naturale alle proprie strutture.
