Le serre in Italia ed in generale nel Mediterraneo, hanno il problema del controllo della temperatura elevata causato dalla quantità eccessiva di luce solare disponibile in estate. In una serra, i processi produttivi vegetali sono “accelerati” perché in essa si mantiene una temperatura media maggiore che all’esterno. Questo si ottiene “intrappolando” la luce o meglio l’energia del sole, cioè impedendo che l’aria riscaldata si mescoli con l’esterno della serra e con gli strati alti più freddi dell’atmosfera.
In giornate di sole intenso, può accadere che le temperature in serra siano eccessive e, quindi, necessita abbassarle, attraverso un certo numero di ricambi d’aria, cioè con la ventilazione, o riducendo l’energia solare che entra in serra, cioè con l’ombreggiamento.
Ventilazione
Quando la capacità di ventilazione è insufficiente a mantenere la temperatura desiderata, è necessario ridurre l’ingresso di energia solare nella serra, attraverso l’utilizzo di schermi ombreggianti o con l’imbiancamento del film plastico di copertura..
Purtroppo l’ombreggiamento riduce l’apporto di luce alla coltura e limita quindi la fotosintesi, cioè il processo produttivo primario.
Garantirsi una capacità di ventilazione sufficiente, (tale da limitare il periodo in cui l’ombreggiamento diventa inevitabile), aumenta quindi la produttività della coltura, permettendo una più efficace utilizzazione dell’energia del sole.
Una buona gestione della ventilazione di una serra richiede:
a) Aperture e/o finestre ampie, tali da garantire un ricambio dell’aria o una ventilazione sufficiente anche in condizioni di elevata radiazione solare;
b) Adoperare una oculata gestione delle aperture, in modo da controllare la temperatura e l’umidità all’interno della serra;
c) Utilizzare, degli schermi ombreggianti mobili, facili da usare e, che magari possano servire anche da schermi termici per la notte.
Di giorno, la temperatura in una serra non ventilata è più elevata della temperatura
esterna. Di quanto sia più elevata dipende da quanta energia o radiazione solare entra nella serra. All’aumentare della ventilazione, la temperatura si abbassa, fino a che − a tassi di ventilazione elevati – essa diventa quasi uguale alla temperatura esterna.
Quando la capacità di ventilazione è limitata (assenza di aperture o finestre di dimensione ridotta) non è possibile abbassare la temperatura quanto sarebbe necessario. Allora diventa necessario limitare l’ingresso di energia solare nella
serra (attraverso l’ombreggiamento), per ridurre la temperatura all’interno. In questo modo, la stessa scarsa capacità di ventilazione risulta sufficiente per mantenere una temperatura più bassa all’interno della serra. Ma abbiamo perso della luce, che è la benzina della fotosintesi della pianta.
Le ombreggiature permanenti, come l’imbiancatura o le reti ombreggianti stagionali, riducono l’apporto di luce (e quindi la produttività) anche nei periodi di bassa radiazione, (mattina, pomeriggio tardi e/o giornata nuvolosa o di pioggia) in cui la temperatura non sarebbe eccessiva.
Gli schermi ombreggianti mobili sarebbero sicuramente da preferire (anche se più costosi). Il loro costo, quanto meno, andrebbe posto a confronto con le perdite di produzione, sia quantitativa che qualitativa, attraverso un’attenta analisi costi-benefici.
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