Incrementare le rese delle colture in serra utilizzando meno risorse è una delle principali sfide dell'agricoltura contemporanea. Per farlo, è necessario adottare un insieme di pratiche e tecnologie che massimizzino l'efficienza della coltivazione, limitando le perdite. Risultati ottimali possono essere raggiunti se questo approccio viene applicato ad ogni risorsa impiegata nella produzione agricola, tra cui c'è anche la luce.
La luce in serra
Le rese delle colture (in serra e non solo) sono strettamente correlate alla luce disponibile e all'efficienza con cui le piante eseguono la fotosintesi clorofilliana. Luminosità eccessive possono causare bruciature fogliari o scottature ai frutti, mentre ombreggiature troppo prolungate riducono i raccolti. Dunque, fornire la giusta quantità di luce alle colture è fondamentale.
Le piante non impiegano tutta la luce solare che le colpisce per fare la fotosintesi. Anzi, ne scartano circa il 60%. Infatti, la clorofilla (il pigmento presente nelle parti verdi delle piante che cattura la luce) assorbe solo determinate lunghezze d'onda dello spettro luminoso.
Nei mesi invernali, per garantire la quantità di luce necessaria allo sviluppo delle colture in serra è spesso necessario ricorrere all'illuminazione artificiale. Negli ultimi anni questa soluzione è stata adottata da tantissime aziende agricole, che solitamente prediligono le luci Led per la loro alta efficienza energetica. Inoltre, i Led offrono la possibilità di adottare specifiche lunghezze d'onda che influenzano la crescita delle piante e incrementano la qualità dei frutti. Così facendo è possibile destagionalizzare la produzione, incrementando il fatturato aziendale. Tuttavia, l'impiego dell'illuminazione artificiale ha anche degli svantaggi: dagli elevati costi energetici, fino all'inquinamento luminoso delle zone rurali. Per questo, si stanno cercando nuove soluzioni che riducano la necessità di ricorrere all'illuminazione artificiale o ne aumentino ulteriormente l'efficienza.
Una soluzione alternativa ai Led
Ultimamente sono state proposte delle soluzioni alternative e complementari all'illuminazione artificiale in serra, al fine di ridurre il consumo energetico e incrementare le rese in modo sostenibile. Dopo la commercializzazione oltreoceano di film plastici con quantum dot (di cui abbiamo scritto qui), è in arrivo una nuova opzione anche in Europa. Si tratta di Solar Foil, una lamina innovativa, frutto della nanotecnologia e della fotonica più avanzata, in grado di ottimizzare la luce solare per la crescita delle colture in serra e tunnel. Questa tecnologia agisce in tre modi:
- converte la luce non utilizzabile dalle piante in luce utile per la fotosintesi (PAR);
- modifica la luce PAR in lunghezze d'onda più ottimali per le colture;
- migliora la direzionalità della luce.
La lamina è firmata Solar Foil B.V., uno spin-off dell'Università di Amsterdam fondato nel 2022 da Arnon Lesage e Peter Schall.
I prossimi passi
Attualmente SolarFoil è ancora in fase di sviluppo. I primi test eseguiti in laboratorio sulle alghe hanno dato risultati molto incoraggianti. Ora i suoi ideatori hanno iniziato la fase successiva, che prevede la realizzazione di prototipi di lamine flessibili trasparenti con nanotecnologia incorporata, che possano rivestire internamente o esternamente i tetti di serre e tunnel.