Il florovivaismo italiano, un settore che vanta un giro d’affari di 3,2 miliardi di euro e il coinvolgimento di oltre 27.000 aziende, è sempre più sotto pressione a causa della crescente importazione di fiori dall'estero. Questo l'allarme lanciato da Coldiretti durante il secondo Congresso nazionale del fiore, in corso a Sanremo: le importazioni sono aumentate del 47% in un anno, mettendo a rischio la competitività del comparto nazionale.
Triangolazioni e concorrenza sleale dall'Olanda
Secondo i dati presentati al Congresso, il fenomeno delle triangolazioni dall’Olanda rappresenta una delle principali minacce. I fiori, coltivati in paesi extracomunitari con standard ambientali e sociali meno rigidi, entrano nell’Unione Europea attraverso i Paesi Bassi, che detengono i due terzi delle importazioni italiane e hanno registrato un incremento del 55% delle esportazioni verso l’Italia nel 2023. Tra le pratiche denunciate ci sono l’impiego di sostanze vietate in Europa e lo sfruttamento del lavoro minorile.
Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti, ha sottolineato l’urgenza di applicare il principio di reciprocità: «Non possiamo accettare che prodotti stranieri, non conformi ai nostri rigorosi standard, competano slealmente con il lavoro dei florovivaisti italiani. È necessario anche implementare un sistema di etichettatura d'origine per valorizzare la qualità del made in Italy».
Agricoltura 5.0 e formazione ci salveranno
Le sfide globali non riguardano solo la concorrenza sleale, ma anche i costi energetici, il cambiamento climatico e la necessità di innovazione. Prandini ha evidenziato il ruolo dell’agricoltura 5.0, comprese le tecniche genomiche avanzate (Tea) per aumentare la resilienza del settore.
La Liguria, storica culla del florovivaismo, è in prima linea per promuovere il settore tra i giovani. Durante il Congresso, il consigliere regionale Marco Scajola ha ricordato l'importanza di iniziative formative come quella dell’Istituto Tecnico Superiore di Imperia, che offre corsi specializzati in florovivaismo e agroalimentare.