L’agricoltura da sempre si è adattata e sviluppata in relazione ai cambiamenti socio-culturali delle popolazioni. Le esigenze della distribuzione per rispondere alle richieste dei consumatori, l’evoluzione e l’intensificazione dei sistemi produttivi insieme ai cambiamenti climatici e all’integrazione di nuovi mezzi tecnici sono tutti fattori d’attualità per gli addetti ai lavori. Ed è in questo scenario che nasce il bisogno di analizzare il nuovo quadro di sviluppo di fitofagi quali i tripidi (Thrips tabaci e Frankliniella occidentalis) e le mosche bianche (Trialeurodes vaporariorum, Bemisia tabaci e Bemisia argentifolii) che, generalmente, trovano nelle colture serricole un ambiente favorevole per il loro sviluppo.
Tripidi e mosche bianche
Le mosche bianche (chiamate così per via del corpo giallastro con ali bianche degli adulti) svernano allo stadio di adulto e in serra compiono generazioni continue (ciclo di 30 giorni). Causano danni di tipo diretto, a seguito di punture trofiche, ed indiretti, legati alla potenzialità che rivestono di trasmettere i virus e all’emissione di melata che causa lo sviluppo di fumaggini con conseguente imbruttimento della vegetazione e dei frutti.
I tripidi sono insetti di piccole dimensioni, estremamente polifagi, in grado di svolgere numerose generazioni durante l’anno. Svernano allo stadio adulto e compaiono nelle coltivazioni in campo a partire da marzo. Le punture di suzione causano su foglie e apici depigmentazioni argentate che tendono a necrotizzare. Sui fiori compaiono deformazioni e decolorazioni, mentre sui frutti si evidenziano suberificazioni della buccia e bronzature. Oltre al danno diretto anche i tripidi, come le mosche bianche, sono pericolosi e temibili in quanto vettori di diversi virus.
Per contenere lo sviluppo di questi insetti bisognerà affiancare alla lotta chimica tradizionale, che è sottoposta a nuove e più restrittive norme di registrazione e ri-registrazione, l’applicazione delle buone norme di natura agronomica e l’introduzione sempre più estesa di integrazione di funghi entomopatogeni come Beauveria bassiana.
Un controllo efficace degli insetti
Basf Italia Agricultural Solutions ha di recente registrato Velifer®, un insetticida innovativo a base di un ceppo esclusivo di Beauveria bassiana, il PPRI 5339, un fungo ascomicete appartenente alla famiglia delle Clavicipitaceae e presente in natura nei suoli di tutto il mondo. Basf garantisce un expertise produttiva e di logistica, grazie sia alla tecnologia produttiva sviluppata e controllata meticolosamente nel suo sito di produzione, che in relazione ai sistemi di trasporto e stoccaggio del prodotto fino alla consegna.
La formulazione in dispersione oleosa (OD) di Velifer® è in grado di garantire il miglior compromesso tra viscosità e formazione di precipitato: questa caratteristica lo rende facilmente ri-omogenizzabile anche dopo una prolungata conservazione.
Quando il prodotto viene applicato le sue spore germinano, perforano la cuticola del parassita e rilasciano tossine che compromettono lo stato immunitario dell’insetto: dopo 24 ore il fitofago si disidrata e muore.
Alcuni consigli pratici possono permetterci di sfruttare al meglio le caratteristiche del prodotto: utilizzare volumi di acqua adeguati, magari associando degli adjuvant, consentirà il più facile contatto delle spore del Velifer® con il maggior numero di insetti. Condizioni di temperatura e umidità ottimali (rispettivamente 22-28°C e > 60%) e basso irraggiamento determinano la massima efficienza della germinazione e sviluppo delle spore per un’efficacia in linea o talvolta migliore di quella di diversi standard chimici (vedi figure 1 e 2).
Infine, in caso di elevata presenza di insetti, è preferibile ricorrere ad una strategia integrata che preveda una prima applicazione con soluzioni chimiche ed interventi successivi di Velifer® in ottica di ottimizzazione della gestione dei residui nel pieno rispetto delle richieste dei supermercati e del consumatore finale che, dal canto suo, potrà beneficiare di prodotti sempre più sani e sicuri.
Le caratteristiche di Velifer in sintesi:
- Nuovo ceppo di Beauveria bassiana (PPRI 5339);
- Alta concentrazione di spore: 8 x 109 CFU/ml;
- Formulazione che offre una grande stabilità, shelf-life prolungata e prontezza di utilizzo;
- Elevato tasso di germinazione e velocità germinativa delle spore;
- Compatibile con insetti utili e selettivo sulle colture;
- Partner ideale per implementare strategie integrate ed anti-resistenza;
- Non richiede un intervallo di sicurezza per la raccolta e non genera residui (no Lmr).
Per approfondire le caratteristiche, il posizionamento e l'efficacia di Velifer
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