L’uso dello zolfo in agricoltura è quasi esclusivamente indirizzato al controllo delle infezioni di oidio su diverse colture; la sostanza agisce per contatto nei confronti del micelio e delle spore della crittogama, per cui richiede una copertura ottimale della vegetazione.
L’oidio è un’avversità fungina ampiamente diffusa negli areali di produzione orticole italiani con incidenza e gravità variabili a seconda dell’ambiente e del decorso climatico della stagione. le principali colture orticole sono attaccate da questa importante categoria fungina: cucurbitacee, solanacee. L’oidio, in linea generale, trova le condizioni ideali in ambiente protetto mentre in pieno campo talvolta può diventare pericoloso.
Agenti causali dell’oidio
Gli agenti causali di mal bianco sulle colture orticole sono vari ed appartenenti diversi genere e specie, ma riconducibili alla famiglia delle Erisiphacee.
La maggior parte degli agenti causali si comporta come ectoparassita penetrando nei tessuti fogliari attraverso strutture specifiche dette austori mentre per pochi altri presentano la penetrazione fogliare si svolge attraverso gli stomi con un successivo sviluppo sulla pagina inferiore o superiore della foglia; è il caso del pomodoro.
La diffusione dell’infezione è poi lasciata ai conidi che si originano dalle caratteristiche efflorescenze biancastre dando vita a diversi cicli di infezione. Condizioni climatiche particolarmente ventose favoriscono lo sviluppo e la diffusione della malattia. L’oidio sverna a seconda della specie come micelio e come cleistotecio.
Leggi l’articolo completo su Colture Protette n. 2/2017 L’Edicola di Colture Protette