Tra fiori recisi, bulbi, piante in vaso, piante da aiuola, giovani piante da orto per amatori, piante perenni, rose, arbusti e alberi ornamentali, la tavolozza del vivaismo nella regione dei Paesi della Loira è molto variegata.
La Francia è uno dei principali paesi in Europa e la regione rappresentava nel 2014 quasi un quarto del fatturato francese nel settore.
Nell'ambito del Salon du Végétal, svoltosi ad Angers qualche settimana fa, Colture Protette ha visitato Pépinières du Val d'Erdre, che dal 1977 offre la più ampia scelta di piante della Loira. Una realtà molto avanti dal punto di vista della sostenibilità, con varie iniziative intraprese nel corso degli anni che nel caso specifico hanno contribuito a cambiare l'immagine di un settore spesso visto, almeno in Italia, come molto impattante sull'ambiente.
Descriva brevemente la vostra realtà.
Pépinières du Val d'Erdre si trova a Saint Mars du Désert, nella Loira Atlantica. Offre una vasta gamma di piante, oltre 3.500 varietà: alberi (stelo, fusto, cespo, zolla o contenitore), arbusti, piante esotiche, mediterranee e rare.
Quali sono le vostre dimensioni?
Abbiamo cinquanta persone impiegate su un'area di 170 ettari distribuiti su tre siti, con 135 ettari in piena aria, 35 di colture in vaso e 6 ettari di superficie coperta. Produciamo quasi un milione di piante ogni anno.
Certificata "Plante Bleue" (una certificazione francese appositamente pensata per il florovivaismo, n.d.a.) dal 2011, la nostra produzione è orientata a pratiche sostenibili e rispettose dell'ambiente. Commercializziamo le nostre piante principalmente nell'ovest della Francia per enti locali, paesaggisti, punti vendita, ecc.
Siete specializzati in colture o tipologie particolari?
Abbiamo soprattutto una gamma di oltre 3500 varietà (dal rustico all'esotico), ma siamo specializzati in camelie e magnolie. Abbiamo più di 600 varietà di camelie e più di cinquanta varietà di magnolie.
Ritenete di essere un'azienda sostenibile? Quali azioni state intraprendendo per la sostenibilità? Avete ottenuto certificazioni specifiche in merito?
Sì, è un percorso che abbiamo intrapreso da più di vent'anni. Come già detto, abbiamo un certificato Blue Plant livello 3 e la certificazione di Alto Valore Ambientale.
Riduciamo il nostro impatto ambientale con la produzione di energia elettrica verde (abbiamo un mulino a vento e vogliamo presto installare dei pannelli fotovoltaici), il riutilizzo dell'acqua, la gestione e la raccolta differenziata dei rifiuti, l'utilizzo di mezzi di trasporto interni ecologici (veicoli elettrici, biciclette). Promuoviamo la biodiversità attraverso la tutela delle nostre colture, la fioritura delle zone di confine (prati fioriti, piante attrattive nei confronti delle api), l'installazione di alveari, la manutenzione delle aree di confine (eco-pascoli).
Quali soluzioni state prendendo per affrontare l'aumento del prezzo delle materie prime e dell'energia?
Come tutti dobbiamo fare i conti con un aumento generale dei nostri costi e di gran parte degli input che utilizziamo (pallet, vasi, fertilizzanti, giovani piante) e nel trasporto delle merci. Abbiamo rivisto i prezzi del nostro catalogo e ora chiediamo ai nostri clienti un contributo economico per la consegna. Abbiamo anche un costo non indifferente per l'imballaggio per quanto riguarda il pallet di legno.
Che progetti avete per il futuro?
Continueremo ad ammodernare le nostre strutture, con ad esempio la realizzazione di una nuova serra a campata multipla e la copertura delle nostre superfici edilizie con pannelli fotovoltaici.
In che direzione si sta dirigendo il settore in Francia?
In Francia sono previsti sempre più progetti di inverdimento nelle città e una forte domanda di piante a livello locale. L'approvvigionamento locale è importante per il futuro, per ridurre l'impatto dei trasporti.
Quale rapporto avete con il mercato italiano?
Abbiamo un ottimo rapporto. Collaboriamo da anni con i produttori del territorio pistoiese, dove ci riforniamo di piante per arricchire il nostro catalogo.