La Lavanda è un genere di piante di cui alcune specie sono utilizzate in ambito ornamentale: Lavanda angustifolia (dal latino foglia stretta) e L. stoechas, con varietà annuali e perenni. Quest’ultima presenta portamento molto compatto, foglia grigia e ha la particolarità di avere lo stelo fiorale molto breve, a differenza del tipo classico che arriva a 30-40 cm, che fuoriesce appena dalla chioma.
Sono impiegate nelle bordure e nelle aiuole insieme ad altre aromatiche, nei giardini rocciosi oppure in vaso in composizioni miste. Alcune varietà “inglesi”, più resistenti al freddo delle altre, di diversa altezza e larghezza con fiori viola – blu di varie gradazioni, di diversa precocità (fioriscono da fine primavera a inizio estate), sono adatte per le aiuole; altre varietà a taglia bassa (alte 30-40 cm e larghe 40- 60 cm) sono, invece, idonee per le bordure. Sono presenti anche varietà con fogliame variegato e colore che varia dal giallo al crema anche in relazione alla stagione, altre con fogliame argentato ed altre ancora che presentano fiori di colore bianco oppure rosa, tutte impiegate per abbellire aiuole e giardini.
Esigenze climatiche
La lavanda ha basse esigenze termiche; nelle prime tre settimane dopo l’invaso la temperatura media diurna va mantenuta sui 14°C. Durante la crescita il minimo termico è di 5°C e a fine crescita le piante vanno “indurite” tenendole all’esterno della struttura di protezione. Le piante, comunque, vanno protette dalle temperature al di sotto degli 0°C anche se possono resistere, per breve tempo, anche a valori di qualche grado sotto lo zero.
Riguardo alla luce, la lavanda ha discreta esigenza e la coltivazione va effettuata senza ombreggio.
All’interno delle serre il tasso igrometrico va mantenuto sotto l’80% e bisogna porre particolare attenzione all’umidità nel substrato che, se elevata e associata a bassi valori termici, può provocare la morte delle piante.
L’allevamento
I cicli di coltivazione possono essere brevi, con trapianti primaverili, oppure lunghi, con trapianti autunnali e passaggio attraverso il periodo freddo invernale. Le due scelte sono in funzione della tipologia di pianta che si desidera ottenere che dipende dall’impiego a cui è destinata.
Per la produzione di piantine da vendere in vaso si opta per il ciclo breve con trapianto a metà febbraio e piante pronte ad essere vendute a fine maggio – inizio giugno; per quando riguarda il ciclo di coltivazione lungo, con il quale si ottengono piante di maggiore dimensione destinate all’abbellimento di giardini, si procede all’invaso ad inizio settembre e le piante sono pronte già a marzo – aprile dell’anno successivo.
Il substrato per l’invasatura deve essere molto sciolto, permeabile, con prevalente torba bionda, con 15% perlite, in modo da garantire un buon drenaggio; il pH va regolato tra 5,8 e 6,5.
La lavanda è una specie mediamente esigente riguardo ai nutrienti; si aggiunge circa 1 kg/m3 di concime complesso equilibrato al substrato e la fertilizzazione è completata con la fertirrigazione che inizia dopo 10-15 giorni dal trapianto.
Inizialmente si procede all’impiego di una soluzione fertilizzante con 0,6-0,8 g/l e successivamente si passa a concentrazioni più elevate (0,8 -1 g/l), intervenendo, secondo il momento di coltivazione e le condizioni climatiche, una-due volte la settimana.
L’irrigazione
L’irrigazione va regolata in base alla dimensione della pianta e le condizioni climatiche. Si pratica con i vari sistemi, in particolare è adatto quello a flusso e riflusso per i vasi più piccoli, mentre quello con “spaghetto” è utilizzato di solito per i vasi più grandi e il ciclo lungo; nel caso d’irrigazione per aspersione si suggerisce di intervenire in modo che la chioma si asciughi rapidamente ed evitare questa soluzione su piante in fioritura.
La spaziatura
Le piante vanno spaziate adeguatamente, durante il ciclo di coltivazione, nel mese di dicembre, se si effettua il ciclo autunno - primaverile. La densità d’impianto varia dalle 14 alle 16 piante/m2 se si utilizzano vasi diametro 14 cm, che sono quelli di gran lunga i più diffusi; per i vasi diametro 17 cm si scende intorno alle 10 piante/m2, mentre con vasi piccoli (10-11 cm) si sistemano tra le 60 e 70 piante/m2.
La spuntatura
Nel caso di ciclo breve si pratica un solo intervento di spuntatura a metà ciclo, anche perché le varietà in commercio presentano una buona ramificazione basale; nel caso di ciclo lungo si interviene da fine ottobre ad inizio novembre e, se le piante sono tenute anche in estate, si pratica un secondo intervento a fine fioritura asportando 6-9 cm sulla parte erbacea.
Per la L. angustifolia non si fa ricorso all’impiego di brachizzanti, mentre per la L. stoechas si interviene una sola volta con i principi attivi presenti in commercio (daminozide).
La difesa
La Lavanda è una specie molto rustica che non presenta particolari problemi di difesa. Raramente si possono rinvenire attacchi di insetti, mentre possono insorgere alcune patologie.
Fra gli insetti possono arrecare danni alla parte aerea alcuni ditteri (Thomasiniana e Resseliella lavandulae), il coleottero Arima marginata ed alcuni lepidotteri (Heliothis peltigera, Alucita tetradactyla, ecc.)
Tra le crittogame si segnala la Septoria lavandulae, un fungo particolarmente dannoso che causa la comparsa di macchie chiare sulle foglie. La crittogama si può combattere eliminando le parti infette, arieggiando l’ambiente e diminuendo l’umidità. Se è molto diffusa si può ricorrere a trattamenti con fungicidi specifici. La Lavanda può essere anche soggetta a marciumi radicali e basali provocati da diverse specie di funghi: Armillaria mellea, Rosellinia necatrix, Coniothyrium lavandulae.
Le piante colpite manifestano un accrescimento stentato, le foglie assumono una colorazione grigio-giallastra. In questa patologia le radici primarie risultano vistosamente imbrunite. La lotta si basa sulla disinfestazione del terreno e con l’impiego di specifici principi attivi. La presenza di macchie giallastre, distorsione degli apici vegetativi e sviluppo stentato della pianta potrebbe essere il sintomo di un attacco virale non infrequente in queste piante causato da AMV virus del mosaico dell’erba medica.