l Limonium sinuatum è coltivato soprattutto in Campania, Toscana. Sicilia, Puglia, Liguria e Lazio.
La possibilità di utilizzare varietà diverse e adatte ai diversi periodi dell’anno, la scelta di idonee soluzioni tecniche e la dislocazione delle coltivazioni in ambienti con diverse condizioni climatiche, consente ai floricoltori di programmare la produzione di statice (Limonium sinuatum) per l’intero anno, rispondendo alla richiesta del mercato, in particolare riguardo alla continuità dell’offerta e alla qualità del prodotto.
Propagazione
Gli impianti si possono effettuare utilizzando sia piantine provenienti da seme sia riprodotte in vitro.
La convenienza a utilizzare piante da meristema è collegata al maggiore numero di steli prodotti e alla migliore qualità degli stessi. Le produzioni provenienti da piante riprodotte in vitro, che si coltivano solo in serra, presentano diversi vantaggi: sono nettamente più produttive, hanno una gamma di colori più ampia (soprattutto tonalità pastello) e di migliore qualità (colorazione più vivace) e si presentano omogenee.
Le piante propagate per seme non garantiscono produzioni eccellenti e l’impiego del seme andrebbe preceduto dall’operazione di scarificazione che consente di dimezzare i tempi di germinazione, standardizzare il numero di semi per grammo e impiegare seminatrici di precisione.
Programmazione
La presenza di ibridi ottenuti da meristema e di cultivar adatte alla coltivazione invernale ed estiva consente di stilare un programma produttivo che copre gran parte dei dodici mesi dell’anno con produzione prevalentemente in serra.
Le strutture protette devono essere attrezzate per far fronte sia alle basse sia alle alte temperature. Mentre in inverno si ricorre al riscaldamento, soprattutto per ridurre gli eccessi di umidità che favoriscono gli attacchi di muffa grigia, in estate è utile, e a volte necessario, ombreggiare la coltivazione impiegando teli di copertura nella fase iniziale di crescita (giugno-luglio) per ottenere un buon accestimento. Successivamente, l’impiego del cooling system (azionato sotto plastica in agosto), consente di ottenere un’ottima fioritura nel periodo estivo. Una soluzione alternativa all’impiego del raffrescamento estivo è quella di spostare le coltivazioni in ambienti a maggiore altitudine, dove le temperature estive sono meno elevate e consentono la fioritura, mentre negli ambienti costieri il forte caldo induce le piante ad andare “in erba”.
Per programmare le produzioni è necessario utilizzare diverse varietà ed epoche d’impianto. L’utilizzo di piantine da meristema di varietà precoci (ottenute da ibridatori spagnoli) è adatto alle produzioni invernali. Queste varietà si possono trapiantare con successo nel periodo di agosto - settembre per produzione da novembre a giugno. Sempre partendo da piantine prodotte in vitro, ma utilizzando varietà tardive, si programmano i trapianti di fine estate inizio autunno (settembre - ottobre) per le produzioni da marzo in avanti. I trapianti primaverili (maggio - giugno), con piante meristematiche di varietà tardive, consentono di ottenere produzioni da agosto fino a giugno dell’anno successivo, ma con scarsa produzione nei mesi invernali.
Nella coltivazione tradizionale in piena aria, con piante provenienti da seme, la semina si effettua da settembre/ottobre fino a marzo e i trapianti dopo 30 - 40 giorni. La raccolta si pratica da aprile fino all’arrivo dei primi caldi forti. Le piantine da destinare al trapianto derivano da seme e si possono ottenere seminando sia in semenzaio tradizionale che in contenitori alveolari o in cubetti di terriccio.
La tendenza è di rinnovare l’impianto dopo la prima produzione rinunciando alla rimonta soprattutto per la scarsa qualità del prodotto che si riesce ad ottenere.
Crescita e produzione della Statice
Lo Statice è una specie semi – rustica che non richiede temperature molto elevate.
Nella fase di trapianto la temperatura va mantenuta intorno ai 16–17 °C. Dopo l’attecchimento (due-tre settimane) il livello termico può essere ridotto a 12 °C di giorno e 10 °C di notte, anche se la specie sopporta bene temperature più basse di 3-4 °C. Dopo la formazione dell’infiorescenza lo sviluppo dei fiori è favorito da una buona illuminazione e temperature di 24 °C diurne e 16 °C notturne.
In questa fase si diminuisce la quantità di acqua irrigua favorendo la formazione di steli robusti. Tra l’emissione del primo germoglio e la raccolta dello stelo intercorrono, secondo l’andamento climatico, da uno a due mesi. Al termine della raccolta bisogna aumentare lievemente i quantitativi di nutrienti (somministrati in fertirrigazione) per preparare la pianta alla raccolta successiva.
Per le coltivazioni invernali può essere utile, ma non vincolante, il riscaldamento dell’aria congiuntamente a una buona ventilazione. Infatti, è importante mantenere la vegetazione asciutta per evitare problemi legati agli eccessi igrometrici, soprattutto durante la fioritura.
Se si potano le piante in autunno è fondamentale evitare le gelate mantenendo una temperatura minima di 5 °C. Le varietà che necessitano di un periodo di freddo (tardive) in questa epoca differenziano le infiorescenze. Le coltivazioni in pieno campo (che si effettuano utilizzando piante provenienti da seme) si possono proteggere nel periodo freddo coprendole con teli acrilici (tessuto – non tessuto).
Lo Statice si ritrova naturalmente su terreni sabbiosi anche si adatta a tutti i tipi di terreno purché siano ben areati e permeabili. Il drenaggio è indispensabile per evitare l’insorgere di marciumi alle radici e consentire una buona areazione dell’apparato radicale.
L’apporto di sostanza organica può migliorare notevolmente i terreni tendenzialmente argillosi e/o limosi (compatti e poco drenanti), migliorando il rapporto acqua/aria nel substrato.
La coltivazione
La preparazione dell’impianto prevede la preventiva disinfestazione con vapore, con prodotti chimici consentiti oppure con la tecnica della solarizzazione (quando possibile). La sterilizzazione pre – impianto risolve in gran parte il problema delle erbe infestanti in serra evitando l’impiego di prodotti chimici che, non essendo selettivi, provocano problemi alle piante bloccandone la crescita. Negli impianti di pieno campo si preferisce intervenire manualmente o meccanicamente con sarchiature che arieggiano anche il terreno.
Successivamente si lavora il suolo a 40 cm di profondità (se non ci sono strati compatti, a profondità maggiore) a cui segue un intervento di fresatura.
Subito dopo la piantagione, si può fare ricorso ad applicazioni di tolclofos-metile per prevenire attacchi al colletto da parte della rizoctonia. In alternativa si possono immergere le piante, prima del trapianto, in una soluzione contenente il fungicida.
Può essere utile pacciamare il terreno per evitare lo sviluppo di erbe infestanti e contenere l’umidità.
Negli impianti di pieno campo, realizzati con piante provenienti da seme, si dispongono le piante su prode larghe 80 cm in due file ad una distanza di 40 cm sia sulla fila sia tra le file (densità pari a 4 piante/m2).
In serra, in relazione al maggior sviluppo delle piante e all’alto livello di umidità che si crea all’interno della struttura protetta, che è una delle principali cause degli attacchi di muffa grigia, si consiglia una densità d’impianto meno elevata. Pertanto si trapianta su prode rialzate in unica fila distanziando le piante sulla fila di 30 cm e lasciando uno spazio tra le file di 100 cm. In questo modo si ottiene una densità netta di circa 3,2 piante/m2.
È possibile aumentare la densità di impianto, però si riduce la qualità dei fiori e aumentano i problemi legati agli eccessi di umidità.
Per ottenere germogli di buona qualità e dritti è necessario tutorare le piante con l’ausilio di paletti di legno e spago di plastica posto a circa 40-50 cm da terra.
Altre operazioni colturali riguardano il controllo delle erbe infestanti e, nel caso di piante provenienti da meristemi, l’eliminazione dei primi fiori (piccoli e non commercializzabili). Per quanto riguarda le esigenze nutritive, il Limonium non presenta particolari necessità. Nei terreni eccessivamente fertili la pianta cresce piuttosto alta e i germogli risultano deboli. La quantità di concimi da somministrare dipende dalle disponibilità presenti nel terreno; pertanto è preferibile effettuare un’analisi del substrato.
Solitamente all’impianto si somministra da 8 a 10 kg di un concime complesso tipo 14:7:14 (+ microelementi) per ogni 1000 m2. Ad inizio ciclo si somministra azoto utilizzando nitrato di calcio, durante la crescita la pianta necessita soprattutto di potassio e magnesio (il limonium è una specie potassofila) e, quindi, è consigliato l’utilizzo di nitrato di potassio e di magnesio; infine a chiusura del ciclo si può ritornare a somministrare nitrato di calcio.
Il limonium è molto sensibile agli eccessi di salinità che, provocando evidenti squilibri, causano la caduta dei fiori. La conducibilità elettrica ideale si riscontra tra 1,5 e 2,0 mS/cm, mentre il pH deve essere compreso tra 6 e 6,5.
Parassiti
Alcune malattie fungine, in particolare la botrite e la sclerotinia, richiedono interventi di difesa puntuali. Tra le misure di controllo, oltre ai trattamenti chimici, è raccomandato l’impiego di seme sano o conciato con idonei fungicidi e il controllo dell’umidità in serra, favorendo la ventilazione e impedendo il gocciolamento dell’acqua di condensa. Le batteriosi hanno diffusione limitata e non necessitano, solitamente, di interventi di difesa, mentre sono temibili i virus trasmessi dai tripidi.
Tra i principali parassiti animali si segnalano: acari, afidi, tripidi e nottue. Per la difesa si utilizzano prodotti specifici che vanno impiegati quando se ne rileva l’effettiva necessità. A questo proposito si raccomanda l’impiego di trappole per determinare il momento d’intervento e si consiglia di alternare i prodotti per evitare l’insorgenza di resistenze. Nelle tabelle 2 e 3 sono riportati i principali parassiti del limonium e i prodotti impiegati per la difesa.
Raccolta
Il fiore dello Statice riscuote un buon successo commerciale poiché si presenta molto resistente alle manipolazioni, caratteristica che ne consente la facile lavorazione da parte dei fioristi, ed è utilizzabile nei luoghi di culto anche nei mesi estivi come fiore essiccato.
La raccolta, che inizia dopo circa 60 giorni dalla piantagione, si effettua, quando l’80-85% dei fiori sono aperti e completamente asciutti. Gli steli fiorali, la cui altezza varia dai 70 agli 80 cm, vanno raccolti con forbici piuttosto che con coltello. Le infiorescenze sono selezionate e immediatamente collocate in contenitori con acqua (10 cm) contenente un conservante, per 6-7 ore. Ritardare questa operazione comporta la formazione di bolle d’aria nel fusto e disseccamento dello stelo.