L’innovazione varietale incide fortemente in tutte le fasi della filiera patate e può essere applicata dal momento della coltivazione fino a quello in cui arriva al consumatore.
Dal punto di vista generale, in Italia la coltivazione della patata sta subendo una costante diminuzione, sia in superfici sia in produzione (vedi fig. 1). Le cause di questa perdita sono diverse e riguardano principalmente una diminuzione di competitività sullo scenario europeo e mediterraneo, nonché un calo dei consumi di patate fresche nel mercato interno.
LA FORTE CONCORRENZA SUBITA DALLE PRODUZIONI PRECOCI
Per quanto riguarda le produzioni precoci, esse subiscono una forte concorrenza dalle produzioni di alcuni Paesi nord africani a causa del minor prezzo, principalmente Egitto, o del più alto livello qualitativo, come Israele. Il problema principale però è determinato dal fatto che gli arrivi nord europei vengono offerti sul mercato fino alla fine di maggio dell’anno successivo a quello della raccolta, con una qualità estetica ottima grazie all’evoluzione delle tecniche di conservazione. Pertanto le nostre patate precoci subiscono una forte competizione in termini di prezzo e quantità, soprattutto nelle annate di alta produzione, divenendo poco interessanti dal punto di vista del prezzo che l’agricoltore percepisce dal mercato. Questa problematica coinvolge tutti i Paesi del Sud Europa dove si assiste a una costante diminuzione delle superfici seminate a patata.
Altro problema per le produzioni precoci, soprattutto per Puglia e Sicilia, è che non esistono dei sistemi organizzati per la valorizzazione del prodotto. Pertanto i gruppi di acquisto nord europei preferiscono definire dei programmi di coltivazione nei Paesi dove è possibile organizzare la produzione con pochi soggetti che possono ottenere una qualità standardizzata.
I caratteri molto importanti da verificare nelle nuove varietà sono quindi: produttività, uniformità della produzione e qualità intrinseca dei tuberi.
Dal punto di vista fitosanitario sono da segnalare alcuni problemi. Il principale problema è sicuramente la peronospora, che nelle ultime annate è stata segnalata costantemente nelle diverse zone, con attacchi anche molto pesanti in determinate condizioni ambientali. Per quanto riguarda la difesa, occorre ricordare che negli ultimi anni sono state introdotte nuove molecole che possono essere utilizzate efficacemente nel contenimento della malattia. Sarebbe però importante adottare, come riportato in tutti i programmi di difesa integrata, anche varietà meno sensibili. Se verifichiamo i livelli di resistenza delle varietà utilizzate in Sicilia (vedi tabella) vediamo che solo la varietà Ditta presenta qualche livello di tolleranza (è infatti quella più utilizzata in coltivazione biologica).
Nel caso della coltivazione della patata precoce, soprattutto in Sicilia, desta particolare preoccupazione il nematode a cisti della patata Globodera pallida, che ha sostituito l’altra specie Globodera rostochiensis. Purtroppo in questo areale la coltivazione succede a se stessa con rotazioni molto brevi, per cui è quasi impossibile un’efficace lotta agronomica e così anche quella chimica che, da sole, non sono in grado di risolvere il problema di questo nematode cistiforme, poiché non controllano totalmente lo sviluppo della sua popolazione. Dal punto di vista varietale, purtroppo le migliori patate coltivate presentano resistenza solo nei confronti di alcune razze di G. rostochiensis, sarebbe invece importante introdurre varietà con tolleranza a G. pallida.
Per quanto riguarda l’innovazione negli areali precoci (vedi Terra e Vita n. 27/2008) si possono segnalare alcune varietà che si stanno diffondendo in Sicilia, tra cui Matador, Labadia e Antea, che associano alla buona produttività anche l’ottima uniformità della produzione. Dal punto di vista della precocità queste varietà affollano già un settore dove sono presenti alcune medioprecoci di ottime performance produttive e qualitative, come la Bellini, mentre nel periodo più precoce sono ancora di riferimento Arinda e Safrane. Le patate citate in precedenza possono essere coltivate con successo anche nell’areale pugliese, assieme alla francese Apolline che sta trovando un’ottima adattabilità in questo ambiente. Per l’esportazione nei Paesi tradizionalmente importatori di patate a polpa soda (Germania) sono da segnalare, specialmente per l’areale leccese, Annabelle e Inova.
I problemi da risolvere nel contesto della coltivazione della patata nel Centro-Nord sono diversi. In questi ultimi anni alcune avversità si sono manifestate con particolare continuità e aggressività, tanto che per alcune di esse si può parlare di vera e propria emergenza.
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