Dopo il trapianto in pieno campo delle diverse tipologie di cavolo occorre prevenire lo sviluppo di alcune malattie (essenzialmente peronospora e alternariosi) e combattere i fitofagi (cavolaia, nottua e afide ceroso) responsabili di significative perdite di produzione.
La peronospora colpisce soprattutto le piante giovani allo stadio di tre-quattro foglie e risulta particolarmente dannosa con andamento climatico umido e freddo, con temperatura ottimale di 10-15 °C.
L’alternariosi attacca le piante in ogni stadio di sviluppo e determina danni particolarmente gravi su quelle più giovani, quando l’inoculo della malattia proviene direttamente dal seme.
Le larve della nottua e quelle della cavolaia si nutrono dell’apparato vegetativo e in caso di forti attacchi, le piante infestate possono venire letteralmente scheletrizzate.
Delle due specie di afidi che attaccano i cavoli, Brevicoryne brassicae e Myzus persicae, quella più diffusa è senz’altro la prima. Le infestazioni determinate dall’afide ceroso interessano soprattutto le foglie più esterne che ingialliscono, ma quando le popolazioni del parassita si localizzano sulla rosetta centrale bloccano la crescita delle giovani piante.
Numerosi sono i prodotti fitosanitari registrati su cavolo, ciò nonostante il compito degli agricoltori nella scelta di quelli ammessi per la difesa delle diverse tipologie di tale coltura non risulta semplice. Infatti un principio attivo consentito su una tipologia di cavolo non implica che possa essere utilizzato anche su tutte le altre. Ad esempio per la lotta contro la peronospora, i fungicidi rameici e il propamocarb sono ammessi su tutte le tipologie, metalaxil solo su verza, metalaxil-m sui cavoli a infiorescenza, azoxystrobin+difenoconazolo, indicato anche contro l’alternariosi, è ammesso su broccolo e cappuccio, difenoconazolo è ammesso solo su cavolfiore, mentre pyraclostrobin+boscalid è consentito su cavolfiore e broccolo.