Le quotazioni dei prodotti sono di nuovo scese a capofitto. La domanda è apparsa indebolita con l’abbassarsi delle temperature l’offerta è rimasta invece forte, non si è quindi avuto l’assorbimento dell’eccesso di offerta che si era registrato la settimana precedente.
Già in basso, spesso anche sotto l’euro al kg, i meloni (male anche le produzioni di serra di qualità un po’ meglio degli altri i Mundial). Già a 0,90 euro kg circa anche le angurie il prodotto estero (Grecia-Egitto) è proposto con abbondanza anche sotto i 50 cent kg. Male le fragole (quando va bene per la prima siamo attorno a 1,15 euro kg – meglio solo i prodotti veramente extra tipo Camarosa e Candonga ottimamente presentate). Per gli ortaggi si sono avuti ribassi anche cospicui su bietole, gli ultimi carciofi moretti toscani, le cipolle fresche e i finocchi, le melanzane, le patate novelle, i radicchi di Chioggia, i sedani, le zucchine. L’articolo che ha fatto registrare i ribassi più eclatanti è il pomodoro. I pomodori ciliegini sono scesi di oltre mezzo euro per kg i datterini sono addirittura crollati (1/1,4 euro) male anche l’andamento dei pomodori insalatari e a grappolo.
In anticipata difficoltà anche il settore frutticolo. Le albicocche hanno avuto un certo calo: la cv Ninfa ha perso parecchio anche la cv Aurora è scesa, anche se si mantiene in genere (se di buona qualità) poco sotto i due euro kg. In compenso le varietà più saporite (es. Antonio Errani) possono arrivare anche a 2,40 euro kg. Prezzi sotto un euro per le Tyrinthos. Abbastanza stabili le ciliegie, i duroni emiliani possono arrivare a 5 euro kg, le Ferrovia possono addirittura sfiorare 6 euro, le Giorgia attorno ai 4 euro.
In settimana sono previsti ulteriori arrivi dalla Spagna (Picota). Molto popolari anche i prezzi delle prime pesche nazionali; mercoledì 3 ci sono state anche vendite di calibro Abbondantemente sotto l’euro kg (per il doppio A splendido siamo poco sopra i due euro – il prezzo medio stagionale dovrebbe essere una cinquantina di cent più alto).