Peperoni, prezzi in aumento a fine inverno e superfici in calo

peperoni
Il confronto delle quotazioni nelle ultime campagne secondo un’elaborazione della Bmti. Superfici giù anche in Spagna

Il picco dei prezzi dei peperoni, più o meno marcato, si registra con una certa regolarità tra febbraio e aprile. Questo ortaggio tipicamente estivo, che è ormai presente nei mercati tutto l’anno con il supporto della produzione in serra, segna spesso un’impennata a fine inverno, quando la produzione delle piante a trapianto estivo si va riducendo per quantità e durata delle bacche e la produzione dei nuovi areali primaverili estivi, italiani ed esteri, non è ancora a pieno ritmo.

Ecco che si verifica il “buco di produzione” e il prezzo schizza a valori importanti, come è successo nei mesi di febbraio e marzo del 2023, quando il prodotto nazionale, lavorato a uno strato e di calibro 90/110 ha raggiunto i 4,50 €/kg e il prodotto spagnolo e poi olandese, comparso ai primi di aprile, ha raggiunto all’ingrosso valori prossimi ai 5 €/kg.

In particolare, il picco dei prezzi registrato all’inizio del 2023 (dinamica che ormai si ripete negli ultimi tre-cinque anni) è dovuto a uno sfasamento dei cicli produttivi legato all’andamento climatico: per esempio, in Spagna vi è un anticipo di circa un mese e mezzo. Così le aree produttive di Almeria sono a pieno ritmo già in agosto e settembre, con la produzione che termina già a gennaio/febbraio anziché marzo/aprile.

A rafforzare ulteriormente questa situazione ha contribuito l’aumento dei costi per il riscaldamento delle serre, che ha causato, in particolare per il prodotto olandese, una riduzione delle superfici investite e un conseguente calo dei volumi prodotti.

Produzioni

Le regioni del sud restano in testa a livello nazionale, a partire dalla Sicilia, dove la produzione in serra copre parzialmente il fabbisogno invernale nel nostro paese. Parzialmente perché il nostro paese necessita di considerevoli importazioni dalla Spagna, destinate in prevalenza al centronord Italia.

Si nota dai grafici una riduzione costante delle produzioni, in particolare per quelle in coltura protetta, legato sicuramente alle superfici investite. Anche in Spagna, a seguito dell’interruzione degli incentivi erogati alle aziende agricole per la solanacea e all’aumento dei costi di produzione, vi è stata una sensibile contrazione delle aree coltivate a peperone.

D’altro canto, sono parecchi anni ormai che per ottenere bacche di buon valore commerciale è necessario attrezzare gli appezzamenti, anche nei mesi estivi, con reti ombra che proteggano le coltivazioni da forti insolazioni e grandinate, nonché con impianti irrigui che assicurino un costante e regolare apporto idrico.

Peperoni, prezzi in aumento a fine inverno e superfici in calo - Ultima modifica: 2024-04-09T12:23:34+02:00 da K4

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