In Olanda, patria di serre high-tech e agricoltura all'avanguardia, si continua a investire sulle vertical farm. La coltivazione verticale indoor ha tanti vantaggi. Permette di risparmiare suolo, acqua, nutrienti, azzerare l'utilizzo di fitofarmaci, incrementare vertiginosamente le rese annue e la qualità dei prodotti. Inoltre, permette di progettare impianti completamente automatizzati e controllabili da remoto.
Mini vertical farm automatizzate
Sia all'estero che in Italia esistono già vari esempi di vertical farm per la produzione industriale. Ora però una startup internazionale, nata in Olanda nel 2021, ambisce a dotare ogni ristorante di mini vertical farm per produrre erbe aromatiche, microgreen e lattughe a chilometro zero.
L'azienda si chiama FarmVent e si trova a StartHub Wageningen, un acceleratore di start-up affiliato all'Università di Wageningen. È stata fondata da Nikolaos Alfieris, studente magistrale all'Università di Wageningen, e Orfeas Voutsinos, dottorando all'Università di Atene. FarmVent costruisce e consegna vertical farm tecnologicamente all'avanguardia, completamente automatizzate e controllabili da remoto.
FarmVent offre un servizio completo: progettazione, realizzazione e spedizione dell’impianto completo di substrati, fertilizzanti, semi e piantine, controllo da remoto della coltivazione e assistenza tecnica. Al cliente finale non resta che attendere di ricevere una notifica che segnali il momento migliore per raccogliere il prodotto, per poi ricominciare il ciclo.
Le caratteristiche tecniche
La vertical farm di FarmVent è composta da blocchi modulari; quindi, la sua dimensione è adattabile in base alle esigenze dei singoli clienti. Il ciclo è completamente chiuso: la soluzione nutritiva viene somministrata in fertirrigazione, poi il drenato viene sottoposto ad analisi chimiche che determinano le correzioni da applicare prima di rimetterlo in circolo. Inoltre, fotocamere monitorano lo stato delle piante e i sensori misurano le condizioni di luce e umidità per mantenere i parametri ambientali ai livelli ottimali. I substrati utilizzati sono diversi: torba, fibra di canapa e fibra di cocco.
«Offriamo 26 varietà coltivabili tra aromatiche, microgreen e lattughe» spiega Marco Bonadies, uno degli agronomi del gruppo. «Il ciclo colturale va da 7 a 14 giorni. Ciò permette di produrre fino a 25 kg di microgreen al mese su 2 metri quadri».
L'investimento iniziale, di circa 5.000 €, secondo Alfieris può essere ripagato in un quadrimestre di produzione. Infatti, la vertical farm è pensata per colture ad alto reddito, la cui coltivazione può essere eseguita tutto l'anno, dato che i tempi di pulizia dell'impianto tra un ciclo e l'altro sono di appena un'ora.
I costi dell'energia
Le vertical farm garantiscono vari vantaggi ambientali, ottimizzando l'efficienza d'uso delle risorse tra cui acqua, suolo, fertilizzanti e fitofarmaci. Tuttavia, l’inevitabile impiego di energia elettrica come surrogato della luce solare è il suo principale punto debole. In particolare, da quanto è scoppiata la guerra in Ucraina, le vertical farm europee hanno subito un duro colpo legato all'aumento dei prezzi dell'energia. Grandi aziende come Infarm hanno licenziato centinaia di dipendenti, mentre altre come Future Crops sono addirittura fallite.
La soluzione proposta da FarmVent, però, è diversa. Queste vertical farm sono grandi appena 1-2 metri quadri, consumano poca energia e sembrano quindi esenti da tali difficoltà. La versione da 2 metri quadri ha una potenza di 350 watt e, secondo Alfieris, se utilizzata per circa 15 ore al giorno i costi energetici ammontano a circa 20€ al mese (in base ai prezzi correnti dell'energia elettrica nei Paesi Bassi).
Gli sviluppi futuri
Al momento i clienti di FarmVent sono tre, situati in Olanda e in Belgio. Il prossimo obiettivo dichiarato dalla compagnia è acquisire nuovi clienti nei Paesi nordeuropei. «In futuro ogni ristorante potrà produrre ortaggi di qualità in 1-2 metri quadri, in maniera sostenibile e senza alcuno sforzo» conclude Alfieris.