Florovivaismo, le direzioni della ricerca

Il settore ha davanti sfide legate alla sostenibilità e ai cambiamenti climatici. La ricerca lavora su soluzioni come le tecnologie digitali per gestire l'acqua, la nutrizione e il clima, con innovazioni come sensoristica, agricoltura verticale e Tea

Nell’ultimo decennio il florovivaismo è fortemente impegnato nel risolvere diverse problematiche legate alla sostenibilità (economica ed ecologica) delle proprie produzioni. Recenti emergenze, dalla pandemia ai conflitti esplosi ai nostri confini, si sono aggiunte a quella che viene considerata la principale sfida del settore florovivaistico: il contrasto ai cambiamenti climatici.

Cambiamenti climatici...

Le problematiche causate dagli estremi di caldo o freddo, dalla siccità, dagli eccessi di pioggia e dal vento sono da sempre affrontate dai florovivaisti, essendo il clima uno dei principali fattori che determinano le tipologie colturali adottabili e i risultati produttivi e qualitativi conseguibili. Tuttavia, i cambiamenti climatici degli ultimi decenni pongono nuovi ostacoli a chi aveva impostato le proprie strategie produttive e le relative sistemazioni ambientali su condizioni climatiche molto diverse. Gli eccessi climatici favoriscono l’arrivo di patogeni alieni che trovano situazioni ambientali più adatte al proprio insediamento e ospiti indeboliti dalle mutate condizioni.

La floricoltura ne risente poco, in quanto realizzata principalmente in serra e, quindi, in un ambiente già di per sé protetto e condizionato climaticamente, mentre nel vivaismo gli eccessi climatici si ripercuotono direttamente sulle coltivazioni, che vanno quindi salvaguardate per fornire produzioni sostenibili.

...e soluzioni dalla ricerca

La ricerca offre al riguardo molte soluzioni: da un lato, specie e nuove varietà tolleranti gli stress biotici e abiotici; dall’altro, tecnologie digitali e informatiche per la gestione dello stato idrico, nutrizionale e fitosanitario delle piante, oltre che della temperatura, luce e umidità sia nell’aria sia nella zona radicale.

Sensoristica, gestione da remoto, modelli previsionali, vertical farming, IoT, immagini multi- e iper-spettrali sono le principali soluzioni del prossimo futuro per affrontare i problemi legati ai cambiamenti climatici. Allo stesso tempo, però, dovremmo utilizzare, nel miglioramento genetico delle specie florovivaistiche, anche le più recenti Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea), ammesse per la prima volta in pieno campo a livello sperimentale proprio nel 2024.


L'autore è dirigente di ricerca del Crea orticoltura e florovivaismo, Pescia (Pt)

Florovivaismo, le direzioni della ricerca - Ultima modifica: 2024-09-10T17:00:36+02:00 da Alessandro Piscopiello

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