Carosello, produzione elevata anche con acque moderatamente saline

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Panoramica della prova sperimentale realizzata presso l'Azienda sperimentale "La Noria" dell'Ispa-Cnr di Bari
In una prova di coltivazione senza suolo a ciclo chiuso in NFT su “Scopatizzo”, varietà pugliese di melone immaturo, sono stati messi a confronto tre diversi livelli di NaCl nella soluzione nutritiva

Il carosello “Scopatizzo”, varietà pugliese di melone immaturo (Cucumis melo), in una prova di coltivazione senza suolo a ciclo chiuso in Nft ha prodotto più di 5 kg/pianta in poco più di due mesi, nonostante l’impiego di acque moderatamente saline (con presenza di quasi 300 mg/L di cloruro di sodio nell’acqua utilizzata per preparare la soluzione nutritiva).

È la dimostrazione che anche varietà orticole locali, se coltivate con sistemi innovativi e sostenibili, forniscono ottimi risultati produttivi in quantità e qualità. Lo provano i risultati della prova sperimentale realizzata dal gruppo di ricerca di orticoltura del Dipartimento di scienze del suolo, della pianta e degli alimenti (Disspa) dell’Università di Bari presso l’Azienda sperimentale “La Noria” dell'Istituto di scienze delle produzioni alimentari (Ispa-Cnr) di Bari, a Mola di Bari. La ricerca è stata condotta nell’ambito del Centro nazionale Agritech, finanziato dall'Unione europea – Next Generation Eu (Piano nazionale di ripresa e resilienza).

Carosello coltivato senza suolo a ciclo chiuso in Nft

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Canalina con pendenza dell’1,5% in cui scorre un sottile film di soluzione nutritiva (Nft)

In questa ricerca innovativa, che si inserisce nel contesto della crescente attenzione verso pratiche agricole più sostenibili, è stato utilizzato il sistema di coltivazione senza suolo a ciclo chiuso dell’Nft, osserva Pietro Santamaria, docente di Orticoltura presso il Disspa.

«Il carosello “Scopatizzo” è consumato in alternativa e alla stessa stregua del cetriolo ed è molto apprezzato per il suo profilo qualitativo. Negli areali in cui è più diffuso, così come in molte aree del Mediterraneo, l'uso di acqua salina per l'irrigazione rappresenta una sfida per ottenere buone produzioni. Per questo motivo lo studio ha puntato sul sistema Nft a ciclo chiuso per migliorare l’efficienza d’uso dell’acqua e ridurre l’impatto ambientale determinato dallo scarico delle soluzioni nutritive esauste. Obiettivo della prova è stato valutare l’assorbimento di acqua e nutrienti dalle piante nel tempo e quindi comprendere le variazioni dei consumi di soluzione nutritiva e della composizione in macro e micronutrienti nei tessuti della pianta».

Nft, i vantaggi rispetto alla coltivazione su suolo

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Il materassino di radici prodotto dalle piante di carosello “Scopatizzo”
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Parte delle radici di una pianta

 

«Nft sta per “Nutrient Film Technique”, cioè tecnica del film di nutrienti», spiega Davide Palmitessa, ricercatore presso il Disspa. «Nella prova condotta presso l’Azienda “La Noria” le piante poggiano non su un substrato ma su canaline con pendenza dell’1,5% in cui scorre un sottile film di soluzione nutritiva, che passa tra le radici fornendo loro tutti gli elementi di cui hanno bisogno. Ogni canalina viene fertirrigata in maniera autonoma. La soluzione nutritiva non utilizzata viene raccolta in una vasca posta al termine di ogni canalina, per poi essere rimessa in circolo, pronta a scorrere nuovamente sulle radici. La costante somministrazione alle radici di acqua ed elementi nutritivi, che ne consente un maggiore assorbimento, permette di ottenere una resa produttiva nettamente maggiore rispetto a quella conseguibile con la tradizionale coltivazione su suolo».

L'effetto di tre diverse concentrazioni di cloruro di sodio

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Carosello "Scopatizzo"

Le piante oggetto della prova sono state trapiantate a inizio maggio. La raccolta è cominciata ai primi di giugno. I ricercatori hanno esaminato l'effetto di tre diverse concentrazioni di cloruro di sodio (NaCl) aggiunto alla soluzione nutritiva (per simulare livelli crescenti di salinità della soluzione nutritiva fino a 7,0 dS/m).

«Le piante sono state alimentate con la stessa soluzione nutritiva, che però aveva tre diversi livelli di cloruro di sodio (NaCl): 0 (controllo), 2,5 mM e 5 mM. Valutare la risposta del carosello “Scopatizzo” al cloruro di sodio, che è presente nell’acqua di falda, ci ha permesso di capire come ottimizzarne la coltivazione. Abbiamo utilizzato l’Nft perché garantisce una continua disponibilità di soluzione nutritiva. Studiare come la pianta assorbe nel tempo i nutrienti dalla soluzione nutritiva permette di creare un modello di consumo dei nutrienti nel tempo e quindi di preparare una ricetta dinamica, in modo da poter variare la soluzione nutritiva senza avere accumuli di macro e microelementi di scarto, che la pianta non assorbe. La finalità ultima è stata rendere quanto più efficiente possibile l’utilizzo dell’acqua irrigua e dei nutrienti da parte della pianta».

Ottimi risultati anche con acqua moderatamente salina

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La qualità dei frutti di carosello, in termini di contenuto di sostanza secca, zuccheri e composti fenolici, è rimasta elevata

I risultati principali della ricerca, afferma Palmitessa, dimostrano che l'aggiunta di NaCl (fino a 5 mM) nella soluzione nutritiva non ha influenzato negativamente né la crescita né la produzione dello “Scopatizzo”.

«Infatti le piante trattate con aggiunta di NaCl hanno prodotto in media 5,31 kg per pianta, con un'efficienza nell'uso dell'acqua pari a 27,6 litri per kg di prodotto, valore comparabile al cetriolo coltivato con sistemi senza suolo. Inoltre la qualità dei frutti, in termini di contenuto di sostanza secca, zuccheri e composti fenolici, è rimasta elevata, con miglioramenti significativi del contenuto di acidità titolabile per i frutti raccolti dalle piante alimentate con la soluzione nutritiva più salina. I risultati ottenuti sottolineano il potenziale dei sistemi di coltivazione senza suolo per affrontare la sfida dell’uso di acqua salina, migliorare la sostenibilità delle pratiche agricole e valorizzare anche le varietà locali».

Risultati completi su Scientia Horticulturae

I risultati completi della prova sono stati illustrati in un articolo pubblicato sulla rivista Scientia Horticulturae dal gruppo di ricerca di orticoltura del Disspa. Per scaricare e leggere l’articolo completo: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0304423824007520?via%3Dihub

 

Carosello, produzione elevata anche con acque moderatamente saline - Ultima modifica: 2024-09-16T10:18:44+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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