Si è tenuto lo scorso 14 novembre un incontro promosso dall’azienda Marconi Vivai, a Roverbella, a tema: “Biosicurezza, dal vivaio alla serra”.
L’adesione da parte degli agricoltori, principalmente coltivatori fuorisuolo, è stata numerosa, attratti dai temi del programma dell’incontro, di grande interesse e utilità pratica per le aziende agricole. Si tratta della seconda edizione dell’iniziativa, ripetuta sull’onda del gradimento ottenuto nel 2023.
La sfida delle piante: tolleranza e resistenza
Dopo il benvenuto da parte di Massimo Marconi, Riccardo Marconi ha aperto i lavori con la sua presentazione su “Tolleranza e resistenza nelle piante”. Il tema è di grande interesse per i produttori orticoli. Nella presentazione è stata evidenziata la relazione esistente tra pressione del patogeno sulla pianta e la diversa risposta della pianta in caso di sensibilità, tolleranza e resistenza, vista dal punto dell’azienda orticola e del risultato in serra.
Ozono e biosicurezza: disinfezione e irrigazione più sicure
A seguire Giorgio Zaffani, biotecnologo Ecofarm Storti, ci ha parlato dell’importanza della corretta disinfezione a vuoto delle serre, di disinfezione dell’acqua e dell’importanza della concentrazione di ossigeno nell’acqua di irrigazione.
La disinfezione a vuoto delle serre tra un ciclo e l’altro di coltivazione ricopre un ruolo fondamentale: un ambiente sano al momento del trapianto può significare il successo del raccolto. Nel mondo del fuorisuolo si presta già molta attenzione a questo aspetto che attraverso l’utilizzo dell’ozono può raggiungere livelli di sicurezza molto interessanti.
La disinfezione effettuata tramite ozono permette di raggiungere tutti i punti e le superfici della serra, in modo più accurato rispetto alla pulizia con trattamenti chimici, grazie alla caratteristica dell’ozono di essere un gas che diffonde naturalmente nell’ambiente.
Se effettuata durante le ore notturne in modalità programmata non ferma i lavori diurni del personale in serra. Da tenere in dovuta considerazione anche il costo di questo tipo di disinfezione, che rispetto alla pulizia effettuata da personale addetto con utilizzo di chimico risulta molto più economica.
Ossigeno nell’acqua, vitale per le coltivazioni fuorisuolo
Il tema della disinfezione dell’acqua ha dato spunto a ulteriori riflessioni. L’acqua e il sistema di irrigazione sono veicoli di trasporto di numerosi patogeni. Una volta che la pianta è infetta, diventa a sua volta mezzo di propagazione di patogeni, dando avvio a un circolo vizioso di difficile controllo negli ambienti coltivati. Da qui l’importanza di mantenere l’acqua pura, serbatoio, tubi e ugelli puliti da patogeni e biofilm: operazione che Vivai Marconi effettua tramite un sistema di produzione di ozono tramite generatori per l’acqua di irrigazione del proprio vivaio. Dopo un primo momento di pulizia da biofilm e patogeni, l’azienda Vivai Marconi ha riscontrato ulteriori benefici insperati sulle proprie coltivazioni.
Giorgio Zaffani ci ha invitato a riflettere: a cosa serve l’acqua che distribuiamo nella serra? Come la utilizzano le piante?
L’apparato radicale espleta la funzione vitale di respirazione per la pianta: l’acqua veicola l’ossigeno che serve alla pianta per non “soffocare”. Se la quantità di ossigeno nell’acqua è poca, o insufficiente, la pianta entra in sofferenza. La quantità di ossigeno nell’acqua è quindi un punto cruciale per le coltivazioni; tra i vari fattori che la influenzano c’è la temperatura dell’acqua, sicuramente il fattore principale di sintomi di carenza di ossigeno soprattutto durante il periodo estivo. Nel caso di iniezione di ozono nell’acqua di irrigazione si possono ottenere concentrazioni di ossigeno molto elevate rispetto al normale utilizzo di acqua proteggendo quindi la coltivazione sia da stress da carenza sia da patologie come Pythium e Fusarium, consentendo una continua crescita e funzionalità dell’apparato radicale.
Ecco quindi spiegato perché i Vivai Marconi, come ormai molti clienti che hanno installato nelle loro aziende impianti ad ozono Ecofarm, hanno riscontrato sulle loro piantine un visibile miglioramento dell’apparato radicale, che si presenta più denso, bianco, di dimensioni maggiori, che, come conseguenza, porta a uno sviluppo della parte vegetale più rapida, sana e coriacea.
Il futuro del fuorisuolo
Dopo la pausa pranzo i lavori si sono chiusi con l’intervento di Alessandro Montanarella, che ci ha parlato d’idratazione del substrato e dei vari tipi di substrato disponibili per coltivazioni di fuorisuolo.
La giornata si è chiusa con la visita alle serre di Vivai Marconi e con la soddisfazione generale dei partecipanti, che auspicano di potersi incontrare nuovamente all’edizione 2025 del workshop.