Lattughino, come fare la lotta al marciume del colletto

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Marciume del colletto su lattughino causato da Sclerotinia spp.
Nei cicli autunno-vernini, l’intensificazione del ciclo produttivo può agevolare l’attacco di Sclerotinia spp. sulle colture di quarta gamma. Per una protezione efficace bisogna considerare diversi fattori

In Italia lo scorso anno 5mila ettari di serre sono state dedicate alla coltivazione di lattughe lattughino (particolarmente sensibile al marciume del colletto), per una produzione di 1,6 milioni di quintali.

Con una crescita del +10% negli ultimi 3 anni, la quarta gamma è un comparto strategico: nel 2019, quando i consumi dell’ortofrutta erano in calo, quelli della IV gamma sono rimasti stabili. Nel primo trimestre del 2020 c’è stato un incremento medio degli acquisti del +3% rispetto al biennio precedente, per un ammontare complessivo di 12mila tonnellate. Il balzo maggiore si è verificato nel Nord Est (+9%), un areale particolarmente interessante per il comparto.

E se durante il periodo di lockdown primaverile il consumo dei prodotti di IV gamma (di cui le insalate rappresentano oltre il 65%) ha subito una flessione, è anche vero che con le riaperture gli italiani hanno espresso un grande desiderio di ritorno alla “normalità”.

I fattori di rischio

Tra le insalate di IV gamma, una delle più apprezzate è sicuramente il lattughino, che è largamente prodotto in Campania, soprattutto per l’export. Pietro Di Benedetto, dottore agronomo esperto di questa coltura, spiega: «contrastare l’insorgenza di Sclerotinia spp. su lattughino è particolarmente importante per le semine autunnali e invernali. In questi mesi spesso si cerca di ridurre i tempi morti tra due cicli colturali velocizzando le lavorazioni del terreno. Ciò, specialmente se unito all’interramento di residui colturali freschi, è pericoloso per l’insorgenza del marciume del colletto. L’aumento eccessivo della densità di semina può avere lo stesso effetto».

«Un altro problema è dato dalla grande polifagia di Sclerotinia spp., che attacca quasi tutte le specie da insalata in busta. Dunque, è importante lavorare bene il terreno per eliminare eventuali sclerozi. Anche l’irrigazione e le concimazioni sono importanti: un eccesso può favorire la malattia. In più, è consigliabile l’utilizzo di cultivar poco suscettibili».

La lotta chimica

Nei cicli autunno-vernini spesso la lotta chimica è indispensabile. Per eseguirla si possono impiegare diversi fungicidi, tra cui spiccano Switch e Geoxe, formulati entrambi da Syngenta.

Utilizzabile sulle lattughe sia in serra che in pieno campo, Switch è efficace nel prevenire il marciume del colletto e la muffa grigia, causati rispettivamente da Sclerotinia spp. e Botrytis cinerea. La sua alta efficacia è dovuta alla presenza di due principi attivi, cyprodinil e fludioxonil: il primo è un sistemico e l’altro agisce in copertura. La dose di applicazione è di 50-70 g/100 l e 0,6 kg/ha. I trattamenti vanno eseguiti alla comparsa delle condizioni predisponenti le malattie e si possono effettuare fino a 3 trattamenti per stagione, con una cadenza di 10-12 giorni. Il PHI è di 7 giorni dalla raccolta.

Geoxe, alternativo e complementare a Switch, è a base di fludioxonil. Da somministrare in dosi da 0,5 kg/ha e 50 g/100 l. I trattamenti (massimo 2 all’anno a una distanza di almeno 10 giorni) sono da effettuarsi dalla comparsa della prima foglia vera alla raccolta e il PHI è di 7 dì. Il meccanismo d’azione è diverso da quello di benzimidazoli, dicarbossimidi e inibitori della biosintesi degli steroli.

Lattughino, come fare la lotta al marciume del colletto - Ultima modifica: 2020-09-22T16:54:31+02:00 da Lucia Berti

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