Piante mediterranee da ricoltivare

piante mediterranee
I Vivai De Nicolo sorgono a Terlizzi (Ba).
Le producono i Vivai De Nicolo di Terlizzi (Ba), esportandole in gran parte dell’Europa

Piantine di specie ornamentali mediterranee da ricoltivare, circa 2.000 fra specie e varietà diverse. Le producono i Vivai De Nicolo di Terlizzi (Ba), impresa florovivaistica estesa su una superficie di 50.000 m² di cui 35.000 coperti da serre e 15.000 da ombrai, tutte belle e originali, di elevata qualità e a prezzi molto competitivi, grazie alla collocazione geografica dell’attività nella pianura a nord-ovest di Bari a pochi chilometri dal mar Adriatico, favorita da un clima mite durante l’intero anno. Le producono Giuseppe e Cristiano De Nicolo, padre e figlio, con l’intento preciso di rispondere alla pressante domanda del mercato internazionale di piantine mediterranee di effettiva alta qualità, che mostra un andamento in continua crescita. E le ottengono facendo ricorso ad appropriate tecniche di coltivazione, a personale altamente specializzato, a continui controlli e selezioni di piante madri resistenti e sane, fattori che distinguono l’azienda terlizzese e la qualificano, nello specifico comparto, fra le più valide in Italia e in Europa.
Scelta coraggiosa
«Alla fine degli anni ’80 è sorta la Vivai De Nicolo ditta individuale, per la brillante intuizione di mio padre, che fino allora aveva praticato giardinaggio e realizzato giardini, di puntare sulle piantine ornamentali mediterranee da ricoltivare – ricorda Cristiano De Nicolo –. Fu una scelta coraggiosa, in un territorio dove imperava la produzione dei fiori recisi, in controtendenza ma lungimirante, perché a Terlizzi mancava un’azienda che riproducesse piantine di specie tipiche mediterranee da ricoltivare. Papà esordì con una piccola serra di 2.000 m², ma in pochi anni la produzione di essenze erbacee o arbustive in vasetti 7 x 7 x 8 cm e di alberelli impalcati a 1,80-2,00 m in vasi 15 x 15 x 20 cm si espanse velocemente fino a occupare una superficie di circa 20.000 m², con un buon impianto di radicazione. Fu un percorso nuovo e impegnativo, ma incoraggiato dai clienti, altri vivaisti che, ricoltivando le nostre piantine, producono piante finite e le collocano presso grandi catene della distribuzione organizzata o a piattaforme commerciali che le smistano in gran parte alla Gdo».
La crescita
È stato un percorso che ha portato i Vivai De Nicolo ad aumentare gradualmente la produzione e a farsi conoscere e apprezzare dapprima in un mercato limitato al Centro-Sud Italia e alla Sicilia in particolare. Mentre oggi, a distanza di 25 anni dagli esordi, curando subito ogni richiesta di preventivo e di commesse e lavorando sempre su programmi, producono ogni anno milioni di piantine e hanno ampliato il proprio mercato a tutta l’Italia e a gran parte dell’Europa, sia a Paesi tipicamente mediterranei, come Spagna, Portogallo, Francia, Grecia, Cipro, Albania, Turchia, Montenegro, e persino al Libano, sia a Paesi continentali e settentrionali, come Serbia, Germania, Paesi Bassi, Belgio e altri ancora.
«Nel frattempo i Vivai De Nicolo sono realmente cresciuti al plurale. Nel 2009 è sorta l’azienda Vivai De Nicolo di De Nicolo Cristiano, ampia 5 ettari e dotata di 27.000 m² di strutture coperte, fra serre-tunnel e ombrai e di un impianto di radicazione su bancali dal potenziale produttivo di 1,8 milioni di piantine ogni tre mesi, cioè oltre 7 milioni all’anno. Invece l’impianto di radicazione della prima azienda, ovviamente più piccolo, fino a qualche anno fa impegnato soprattutto nella produzione di piante di olivo ornamentali, ora lavora per riprodurre la varietà di olivo Fs-17 (Favolosa), che viene coltivata in campo a scopi non ornamentali ma produttivi. I due impianti di radicazione lavorano parallelamente, ma sono autonomi, cioè indipendenti l’uno dall’altro. Ma io e mio padre non ci siamo fermati a due aziende. L’ultima nata è la Vivai De Nicolo Perle Grasse di De Nicolo Cristiano, una nuova azienda impegnata nella produzione di piante grasse, succulente e cactacee, sempre da ricoltivare, in vasi 10, 12 e 19 cm e in basket 15 cm».
Via obbligata
Per i Vivai De Nicolo la scelta delle colture ornamentali mediterranee è stata «obbligata ma intelligente. Ritengo inutile e dispendioso puntare sulle ornamentali tropicali, che vanno di moda, ma hanno il limite, spesso, di non riuscire ad adattarsi agli ambienti pedoclimatici italiani e di altri Paesi europei. La nostra ricchezza è la flora autoctona che forma la tipica macchia mediterranea, fatta di mirto, corbezzolo, viburno, ligustro, alloro e così via. Coltiviamo circa 2.000 specie e varietà diverse, ma proviamo in continuazione nuove essenze vegetali per valutarne la crescita, la resistenza al caldo e al freddo, il tempo di fioritura, il portamento e altre caratteristiche vegetative: poi ogni nuova essenza, se riceve il gradimento del mercato, entra in produzione, altrimenti resta articolo di conoscenza».
Piante madri
Per gran parte delle specie e varietà coltivate i Vivai De Nicolo dispongono di piante madri, presenti nel corpo aziendale o in campi prossimi a esso. Sono ovviamente piante sane, rileva De Nicolo, certificate dall’Osservatorio fitosanitario regionale esenti da virus, batteri e funghi, e sostituite ogni due-tre anni per disporre sempre di piante giovani, perfette.
«Dalle piante madri preleviamo le talee, che impiantiamo, a seconda della specie, in contenitori alveolati da 84, 104, 126, 128, 150 fori e così via, fino a 200, oppure, se c’è richiesta del cliente, in paper-pot, sempre utilizzando substrati specifici costituiti da torba bionda, torba bruna e perlite per meglio trattenere l’umidità. Le talee di olivo le mettiamo a radicare nel vecchio impianto di radicazione. Quelle delle altre specie e varietà nel primo dei 10 settori (o tunnel) dell’impianto di radicazione moderno, completamente protetto da rete antiafidi».
Radicazione
Durante la fase di radicazione le talee godono di condizioni termo-igrometriche controllate: temperatura compresa fra 15 e 20 °C e umidità relativa fra 60 e 80%, con riscaldamento delle serre mediante aerotermi e trattamenti nebulizzanti diversi da settore a settore per numero e durata.

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Rinvaso di talee radicate di Metrosideros in vasetti da 7 x 7 x 8 cm.

«La durata della fase di radicazione è lunga da 10 a 90-100 giorni, un tempo variabile non solo in funzione della specie/varietà, ma, per la stessa specie/varietà, anche del periodo dell’anno, poiché viene influenzata dalle condizioni esterne di luce e temperatura: in primavera-estate è più corta, in autunno-inverno più lunga. Ovviamente ogni talea non passa attraverso tutti i 10 settori: se la radicazione dura 10 o poco più giorni, solo per due-tre settori, se invece dura più a lungo, in tutti o solo in alcuni settori, in base alla velocità di crescita della talea e della sua stabilizzazione».
Una volta radicate le talee vengono trasferite dall’alveolo o dal paper-pot in genere in vasetto 7 x 7 x 8 cm, oppure, per piante a crescita più vigorosa e limitatamente al periodo primaverile-estivo, direttamente in vaso 14. Per entrambe le soluzioni il substrato è costituito da torba bionda, torba bruna, pomice per migliorarne la struttura e concime a lenta cessione per alimentare costantemente le piantine.
«Dopo il rinvaso i vasetti permangono uno-due mesi in una struttura termoregolata, dove le piantine vengono selezionate e potate sia per pareggiare gli effetti delle differenze di crescita fra l’una e l’altra sia, eliminando la dominanza apicale, per favorire il loro accestimento e la formazione di una struttura compatta. Poi vengono trasferiti nei vari settori – serre coperte con doppio telo plastico e semplici ombrai – di ultima sosta e crescita prima della vendita, dove le piante restano due-tre mesi e vengono ancora selezionate, potate per renderle uniformi e infine preparate per la consegna. Da due anni abbiamo però introdotto un secondo rinvaso, per specie di più grosse dimensioni, soprattutto arboree, rinvasando da vasetto 7 x 7 x 8 cm in vaso 17-18 e da vaso 14 in vaso 22-24».
Cure al top
Alle piantine i De Nicolo garantiscono il massimo delle cure: interventi irrigui in funzione della stagione e dell’andamento climatico, difesa preventiva per evitare attacchi di ragnetto rosso e mosca bianca e impedire la formazione e lo sviluppo di marciumi radicali e, soprattutto, attenta gestione del microclima interno alle serre.
«Durante i mesi invernali le piante ospitate in serra vengono tenute, in base al loro grado di tolleranza al freddo, a temperatura ambiente o leggermente più elevata; le più resistenti al freddo svernano sotto gli ombrai. In estate nelle serre apriamo i teli ombreggianti per non esporre le piantine alla radiazione solare diretta, che potrebbe bruciarle e danneggiarle seriamente, e attenuiamo il caldo eccessivo con le aperture in alto delle serre. Gli stessi teli in inverno li apriamo invece di notte per trattenere l’aria calda. La gestione delle temperature interne alle serre è molto elastica, le condizioni climatiche esterne cambiano in continuazione, un’annata non è mai come le precedenti, per cui bisogna seguire le piantine con estrema attenzione».

Ombrai per la sosta di piantine più resistenti al freddo.

I Vivai De Nicolo producono l’intero anno, senza alcuna sosta, offrendo ogni specie o varietà per 10-11 mesi all’anno, grazie all’ampiezza del mercato e alla capacità di alcuni Paesi di garantire una domanda continua di molte tipologie di piantine (come l’isola di Creta che, godendo costantemente di un clima mediterraneo richiede tutto l’anno numerose essenze).
«L’imballaggio dei prodotti, cassette da 40 vasetti 7 x 7 x 8 cm su Europallet o su carrelli a norma CC, e il trasporto franco nostra azienda su gomma, con ricorso a ditte specializzate, in qualsiasi luogo – conclude De Nicolo – sono valori aggiuntivi di questa realtà ormai ben eradicata e proiettata verso una crescita continua».

Piante mediterranee da ricoltivare - Ultima modifica: 2019-01-07T16:32:25+01:00 da Lucia Berti

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