«La progressiva semplificazione nella modalità di gestione dei terreni agricoli, dovuta alle eccessive lavorazioni del suolo, all’utilizzo esclusivo dei concimi minerali e all’uso non corretto dell’irrigazione, ha posto l’agricoltura odierna nella condizione di dover fare i conti con il declino generalizzato della qualità dei suoli».
È a considerazione di Stefano Martemucci, tecnico agronomo dell’azienda Fertileva Srl di Taranto, impegnata nella formulazione, produzione e commercializzazione di un’accurata e performante linea di fertilizzanti organici biologici ed ecologici e nella preparazione di substrati e terricci a servizio di un’agricoltura moderna e di qualità.
« È necessario adottare buone pratiche agronomiche attraverso cui riportare il livello di sostanza organica del suolo ad uno stato ottimale. I fertilizzanti organici ed organo-minerali che come azienda ci impegniamo a formulare e produrre, rispondono proficuamente alle esigenze proprie dell’agricoltura convenzionale, biologica e biodinamica, assolvendo ad una funzione nutrizionale, soppressiva degli agenti patogeni e biostimolante, in grado di aumentare la resa dei terreni senza depauperarli delle loro componenti vitali».
Caratteristiche costanti
Considerando la specifica funzione del substrato, è fondamentale garantire caratteristiche agronomiche costanti, con specifico riferimento ai parametri che incidono direttamente sul benessere e sullo sviluppo vegetale (pH, Conducibilità Elettrica, Densità apparente, Porosità totale, Volumi d’aria e d’acqua a pF1).
«Un buon substrato deve quindi rispondere a requisiti di tipo meccanico, fisico, chimico, e biologico ed assume un’importanza fondamentale nella coltivazione in contenitore, poiché l’apparato radicale delle piante, avendo a disposizione un volume limitato da esplorare, necessita di un maggior apporto di aria, acqua ed elementi nutritivi rispetto a quanto comunemente avviene nel suolo».
Tra i terricci più richiesti sicuramente figurano i substrati professionali poiché grazie alle loro caratteristiche qualitative rispondono a tutte le esigenze manifestate da coltivatori, vivaisti, floricoltori e orticoltori, fermo restando che è fondamentale elaborare nuove formulazioni quanto più rispondenti ai bisogni specifici delle colture.
Molteplici esigenze
«Ogni coltura, floricola o ortovivaistica che sia, presenta molteplici esigenze sulla base delle quali vengono modellate le caratteristiche dei substrati prodotti. A questo proposito è stata strutturata un’intera gamma di substrati professionali specifici, che si accompagna ai più comuni terricci hobbistici e partendo dalla conoscenza dei processi di crescita e sviluppo delle piante si manifesta in grado di rispondere ai fabbisogni di ognuna. Tra i diversi esempi che potremmo portare citiamo quello relativo alle specie acidofile come le azalee e i rododendri che richiedono un substrato con pH sub-acido».
Formulazioni specifiche
Per questo motivo, insieme al progredire delle conoscenze e delle tecnologie produttive, sono state messe a punto formulazioni, nelle quali, in relazione alla specifica destinazione d’uso finale, vengono miscelate, in diverse proporzioni, materie prime tra loro anche molto differenti.
«Ogni specie coltivata – aggiunge Martemucci – risponde ad un diverso periodo di allevamento e ad una differente lunghezza del ciclo di coltivazione, sui quali influisce sensibilmente la scelta del luogo di coltivazione, a seconda che questa avvenga in serra o in pieno campo. Nella realizzazione dei propri substrati la Fertileva Srl ha messo a punto soluzioni valide per entrambe le metodologie di allevamento delle colture e tenendo conto delle esigenze specifiche di ognuna, ha formulato prodotti adeguati alla coltivazione in contenitore, piuttosto che in pieno campo».
Per le diverse fasi
A seconda del periodo di allevamento ogni pianta ha bisogno di una certa tipologia di substrato.
«Per le prime fasi di vita/moltiplicazione è indicato l’utilizzo di un substrato a struttura fine, che verrà sostituito in corrispondenza della crescita della pianta e del suo conseguente rinvaso in contenitore più ampio, da un substrato strutturalmente più grossolano per la cui maggiore areazione è indicata l’aggiunta di pomice o perlite».
Dal punto di vista agronomico il criterio da adottare per una scelta appropriata è il seguente: substrati caratterizzati da elevata capacità per l’aria, ossia da classe idrologica bassa, sono indicati per la coltivazione in contenitore di grandi dimensioni (> 16 cm), per la coltivazione di specie a ciclo lungo, per le specie sensibili alle patologie radicali; substrati invece caratterizzati da minore capacità per l’aria, ossia da classe idrologica elevata, sono maggiormente indicati per la coltivazione in contenitore di piccole o medie dimensioni, colture a ciclo medio o breve, sistemi di irrigazione per aspersione o subirrigazione.
Qualità per ogni esigenza
Per ogni esigenza produttiva le aziende ricercano la migliore soluzione al fine di ottimizzare le performances delle diverse specie vegetali