S.Martino di Lupari, 11.05.2011
Dimezzati i costi per il combustibile: è questo il risultato ottenuto da aziende che coltivano funghi in Irlanda, che si sono rivolte ad Uniconfort per realizzare impianti di produzione di energia termica a biomasse. Un risparmio valutato in circa 180 mila Euro l’anno ad azienda che potrebbe diventare ancora più consistente, nel caso le caldaie potessero utilizzare come carburante la lettiera dove crescono i funghi. Senza dimenticare, poi, i vantaggi ambientali, che si concretizzano nella riduzione di emissioni per mille tonnellate di CO2 all’anno in meno ad ogni caldaia installata!
Si allarga dunque il mercato di fruitori di impianti a biomasse, comprendendo anche imprenditori agricoli, i coltivatori di funghi, che cominciano a guardare con interesse alle opportunità di risparmi derivanti da questo tipo di caldaie. Un interesse partito dall’Irlanda, dove il primo impianto è stato installato dall’azienda di San Martino di Lupari nel 2008, ma che continua a crescere: sono tre gli impianti realizzati nel solo 2010.
Le fungaie coltivano i funghi in celle che vengono mantenute a determinati valori di temperatura e di umidità per accelerare la crescita del prodotto. Condizioni che riducono a due o tre giorni il ciclo di vita del fungo, concluso il quale la lettiera dove cresce viene eliminata. Quindi, viene fatta la sterilizzazione della cella con vapore a 110° C per uccidere i batteri e si inizia un nuovo ciclo. Di qui la forte domanda termica dell’azienda agricola, che porta il costo del carburante ad incidere per circa il 40% sul costo del prodotto finale. Spesa che, per l’azienda che si è rivolta a Uniconfort, arrivava a 7 mila Euro a settimana.
L’azienda veneta ha installato una caldaia alimentata a cippato da 1 megawat dal costo di 200 mila Euro. Una cifra ammortizzata dall’imprenditore irlandese in poco più di sei mesi. Ma il risparmio potrebbe essere ancora più consistente.
In questi mesi, infatti, il reparto ricerca e sviluppo di Uniconfort sta testando la possibilità di realizzare una caldaia che funzioni con il materiale delle lettiere sulle quali crescono i funghi. Un carburante a costo zero per l’azienda, che, anzi, affronta una spesa ingente per smaltirlo: 125 tonnellata alla settimana a 10-15 euro a tonnellata per un totale di 400 mila Euro di costo all’anno. In corso le analisi del materiale e le prove di combustione per allestire una caldaia ad hoc. In questo modo l’azienda diventerebbe auto sostenibile producendo, cioè, l’energia che consuma. Inoltre il combustibile sarebbe completamente gratuito e verrebbe eliminato dalle voci di costo.