Il settore della floricoltura e del florovivaismo in Italia ha purtroppo subito le conseguenze della crisi del coronavirus e, in particolare, il settore dei fiori recisi ha sofferto a causa dell’annullamento di feste, eventi e cerimonie.
Nel 2020 sono stati persi 1,7 miliardi (fonte: adnkronos). Secondo Federfiori, il 30% dei fioristi ha chiuso i battenti nel 2020. Il lockdown ha causato un crollo verticale delle vendite dei fiori recisi sia in Italia che all’estero. «In quel periodo abbiamo visto un crollo del 100% poi, passato un mese, i mercati hanno ricominciato piano piano a lavorare e ora il trend è in forte crescita grazie all’export già dalla fine del 2020, e in questo inizio 2021» afferma Gianluca Boeri, presidente di Coldiretti Liguria e dell’Irf, l’istituto regionale della floricoltura. La situazione, comunque, rimane ancora incerta per via delle attuali restrizioni entrate in vigore per limitare la diffusione del virus.
Tuttavia, per il settore del giardinaggio il 2020 si è chiuso in modo tutto sommato positivo, grazie alla capacità di reazione di molti negozi specializzati, che si sono subito attrezzati con servizi di consegna a domicilio, click & collect e negozi online, dando una spinta alla ormai sempre più urgente trasformazione digitale del settore. Inoltre gli italiani, obbligati a stare in casa la maggior parte del tempo, si sono dedicati maggiormente al giardinaggio, aumentando così considerevolmente il numero dei consumatori di piante e prodotti per il giardinaggio nel 2020.
Come promuovere le piccole imprese florovivaistiche?
Proprio in un momento in cui più che mai il settore ha bisogno di rilanciarsi, promuovere la propria azienda di floricoltura è importante. A tale scopo il primo passo è quello di identificare a quale segmento di mercato ci si rivolge. Solo una volta chiarito questo punto, si può ideare una strategia di marketing mirata. La seconda domanda da porsi è “Perché i miei potenziali clienti dovrebbero acquistare i miei prodotti invece di orientarsi verso i miei competitor?”. Rispondendo a questa domanda, trovando cioè l’USP (Unique Selling Proposition) della propria azienda, l’elemento che la distingue da tutte le altre, si trova la chiave per metterla in risalto sia online che offline.
Strumenti di marketing online e offline
In tema, invece, di strumenti offline, ricordiamo volantini, brochure, manifesti, biglietti da visita e la carta per avvolgere i fiori personalizzata con il nome e il logo della propria azienda. In questo modo il nome e il logo del proprio negozio sono sempre presenti sulla carta con la quale vengono venduti i fiori ricordando al cliente della propria attività. La prima impressione è quella che conta, quindi la confezione gioca un ruolo fondamentale e una carta da regalo personalizzata è un ottimo strumento di marketing per la propria azienda floricola.
Per quanto riguarda gli strumenti promozionali online, il punto di partenza ideale è aprire un account Google My Business per essere presente su Google Maps: ciò permette alla propria azienda di mostrare facilmente ai clienti dove si trova, come raggiungerla, gli orari di apertura e anche le recensioni degli altri utenti. Un must è diventato ormai aprire il proprio sito web e una pagina aziendale sui social media per interagire e creare un dialogo sia con i clienti attuali che con quelli potenziali. Un’altra strategia utile può essere pubblicare un articolo che parla della propria impresa di floricoltura su un magazine online di settore, e pubblicare periodicamente una newsletter da inviare ai clienti con contenuti e informazioni utili. È un modo indiretto di ricordare ai propri contatti del proprio business e dei prodotti che offre.
Un utilizzo combinato di strumenti online e offline è il modo migliore per costruire una strategia di comunicazione efficace per le piccole imprese del settore.