Questo articolo nasce dalla volontà di raccontare il mio ultimo viaggio in Russia, durante il quale ho visitato diverse aziende agricole in varie regioni della Federazione russa.
Prima di proseguire, ritengo sia necessario e doveroso chiarire fin dall’inizio che frequento la Russia da diversi anni. Questo articolo non ha scopi politici o propagandistici, ma mira semplicemente a offrire un’analisi tecnica e chiara della realtà che ho potuto osservare di persona. Con questa premessa, spero di aver prevenuto polemiche insensate.
Era passato circa un paio d’anni dalla mia ultima visita in Russia, che risale a prima dell’inizio del conflitto con l’Ucraina. Data l’evoluzione degli eventi in questo periodo, ero curioso di comprendere come il settore agricolo si fosse adattato e, in particolare, come avesse risposto alle numerose sanzioni imposte in vari “pacchetti” dall’Unione Europea. Questa potrebbe essere una curiosità condivisa da molti che non hanno mai avuto l’opportunità di visitare la Russia.
Il settore prima del 2020
Risalendo di qualche anno, la situazione del settore agricolo russo era ben conosciuta da tutti gli operatori italiani, e più in generale europei, che hanno avuto l’opportunità di collaborare con il paese. In sintesi, la Russia dispone di ampie estensioni di terreno dominate da coltivazioni di grano tenero, patate, soia e girasole. Tuttavia, è fondamentale non farsi fuorviare da questa informazione, pensando al settore agricolo russo solamente in termini di grandi estensioni. Infatti, esistono numerose aziende vivaistiche specializzate in piante ornamentali e aziende dedite alla produzione in fuori suolo di pomodori, cetrioli, funghi, rose eccetera.
A proposito di ciò, per la coltivazione venivano frequentemente utilizzati macchinari importati direttamente dall’Italia. Una vasta gamma di macchine agricole, dalla lavorazione del terreno alla raccolta. Inoltre, quando si trattava di sistemi d’irrigazione, come elettrovalvole, pompe e fertirrigatori, l’Italia rappresentava spesso la principale fonte di approvvigionamento. Per molti acquirenti russi, scegliere un fornitore italiano significava garantirsi la qualità del prodotto e un’affidabile assistenza post vendita. L’Italia, e più ampiamente l’Europa, rappresentavano dunque i principali partner per l’approvvigionamento di molti materiali utilizzati, tra cui macchinari, sistemi d’irrigazione, sementi e talee di piante ornamentali.
Il nuovo volto del settore agricolo russo
Il panorama del settore agricolo russo ha subito profonde trasformazioni rispetto a soli pochi anni fa. Come detto nel paragrafo precedente, nel 2020 la Russia si approvvigionava in gran parte dall’Europa: Belgio, Olanda, Francia, Spagna, in modo significativo anche dall’Italia. Tuttavia, attualmente, a causa delle sanzioni, delle complicazioni
nell’approvvigionamento e di una certa diffidenza, le dinamiche di mercato hanno registrato un deciso spostamento verso l’Oriente. Non sorprende, pertanto, che molte delle attrezzature oggi in uso provengano dalla Cina, mentre per altri prodotti l’approvvigionamento avviene anche dalla Turchia. Questo è particolarmente vero per alcuni macchinari, come trattori e attrezzature correlate.
Al contrario, in segmenti come quello vivaistico, la Russia ha sviluppato una buona autonomia, producendo in modo del tutto autonomo seminatrici o invasatrici automatizzate e gestibili da remoto, in sostituzione di quelle tradizionalmente fornite da aziende italiane, vasi in materiale plastico e sistemi di tracciabilità del prodotto. Gli imprenditori hanno investito molto nelle loro aziende, puntando anche all’innovazione tecnologica e garantendo standard produttivi e fitosanitari di alto livello.
Dimensioni variabili
Un aspetto che mi preme chiarire, in quanto spesso oggetto di curiosità, riguarda la proprietà delle aziende, che non sono in realtà statali. Almeno quelle con le quali ho avuto modo di interagire sono guidate da imprenditori privati. Un altro interrogativo che mi viene frequentemente posto concerne le condizioni degli operai. Come vengono trattati e retribuiti? E per evitare incomprensioni, parlo basandomi esclusivamente sulla mia esperienza diretta: in generale, gli operai sono adeguatamente retribuiti, con un equilibrio tra stipendio e ore lavorative. Molte aziende offrono una mensa interna, permettendo agli operai di pranzare insieme durante la pausa; in alcuni casi, si tratta di vere e proprie mense aziendali con cucina e tutti i servizi necessari.
Le dimensioni delle aziende agricole in Russia variano notevolmente, dalla più piccola che si estende per 100 ha, dedicata alla coltivazione di piante ornamentali, alla più grande che abbraccia un incredibile area di 6000 ha, paragonabile alle estensioni di città come Salerno e Pavia. Un’azienda di queste dimensioni coltiva grano, girasole, soia e patate. Di seguito, un elenco delle caratteristiche distintive notevoli delle sei aziende visitate.
Organizzazione
L’ordine, la pulizia e la sistemazione delle aziende agricole sono impeccabili, riflettendo un impegno aziendale verso l’efficienza e la cura della presentazione. Tutte le aziende visitate quest’anno dimostrano un'organizzazione interna ottima, anche e soprattutto per quanto riguarda la gestione del personale e delle figure professionali. Per esempio, molto spesso non si trova la figura del “capo squadra” in quanto gli operatori hanno come obiettivo quello di raggiungere standard produttivi molto elevati, per i quali riceveranno riconoscimenti dall’azienda sotto forma di bonus o benefit.
Tracciabilità completa
Nel settore dei vivai, ogni processo produttivo è tracciato in collaborazione con il servizio fitosanitario nazionale. Questo significa che ogni pianta può essere tracciata dal momento in cui inizia il suo percorso produttivo fino alla sua conclusione, con l’ausilio di appositi sistemi.
Per le aziende vivaistiche che ho incontrato l’aspetto fitosanitario con tutti i suoi adempimenti è “un fatto” e non solo una procedura burocratica, per cui tutte le attività a esse connesse sono prese molto seriamente, non a caso mi sono concentrato ad analizzare alcuni aspetti specifici in merito al loro modus operandi. Per cui a questo proposito è del tutto normale effettuare delle analisi di laboratorio per gli organismi nocivi a tutti i lotti di produzione, al solo fine di fornire una pianta sana al cliente finale.
In passato e in diverse occasioni, mi è anche capitato di visionare delle analisi di laboratorio effettuate su semi di piante orticole acquistati in Europa dalle multinazionali più rinomate che tutti conosciamo.
Adattabilità
Le aziende hanno mostrato una notevole capacità di innovare nel loro settore. Per esempio realizzando di processi di radicazione efficaci ed efficienti per le loro talee di interesse. Ciò è particolarmente impressionante dato che precedentemente dipendevano quasi totalmente dall’acquisto di queste risorse. I risultati ottenuti, in termini di qualità della radicazione, sono notevoli.
Controllo del microclima
L’implementazione di sistemi Dss (Decision support systems) non è una mera formalità né un dettaglio da aggiungere a un piano operativo solo per ottenere finanziamenti. Si tratta, invece, di un aspetto concreto e cruciale per la gestione agronomica efficace, specialmente in fasi critiche quali la radicazione o durante il ciclo di produzione orticola. Ho osservato che, sia all’interno di serre di pomodori, sia in campo aperto o in sale di radicazione, vi è sempre una presenza di sistemi per il monitoraggio del microclima.
È importante sottolineare come l’uso di questi strumenti non sia una questione di facciata o di marketing: sono considerati strumenti “essenziali” per il completamento di determinati processi. Tali strumenti sono ormai comuni anche nelle nostre aziende agricole. Per cui anche lì c’è una notevole diversificazione a seconda delle esigenze aziendali. In alcune circostanze, possono essere integrati con elementi di automazione (per esempio l’accensione dei fogger, l’irrigazione, l’apertura di laterali o colmi eccetera) e con sistemi di notifica per anomalie o l’insorgenza potenziale di patogeni in determinate condizioni.
Biotecnologie nella difesa
Le aziende non esitano minimamente ad adottare approcci biotecnologici per proteggere le loro coltivazioni. Che si tratti dell’uso di Bacillus thuringiensis, di feromoni o di un particolare Granulovirus, l’approccio è sempre orientato alla sostenibilità e all’efficacia, mirato all’ottenimento del risultato voluto.
Tracciabilità dei prodotti fitosanitari
Grazie a un software di concezione statale, reso disponibile nell’autunno del 2022, le aziende agricole hanno ora a disposizione uno strumento potente per il monitoraggio completo della filiera dei prodotti fitosanitari. Questo software, adottato su scala aziendale, consente di tracciare ogni singolo prodotto dalla sua produzione o acquisto fino all’impiego finale sulle colture.
Il sistema offre altresì la possibilità di implementare controlli specifici in caso di utilizzo anomalo o non conforme alle regolamentazioni vigenti. In sintesi, questo permette di inviare direttamente al ministero dell’agricoltura russo tutte le informazioni sull’acquisto, l’uso dei prodotti fitosanitari, il loro smaltimento, velocizzando i controlli e bypassando un inutile e macchinoso processo burocratico e documentale.
Adattamento e incertezze
È universalmente riconosciuto che ogni nazione vanta una mentalità, una cultura e, soprattutto, una capacità intrinseca di rispondere a eventi straordinari che le sono propri. In quest’ottica, posso affermare che il settore agricolo russo ha dimostrato una notevole abilità di adattamento, rispondendo con agilità e determinazione ai rapidi cambiamenti degli ultimi anni.
A differenza di altri paesi europei e non, dove l’agricoltura si è consolidata su alti standard produttivi da tempo, la Russia parte da standard produttivi diversi ma al tempo stesso ha rivolto decisamente lo sguardo verso il futuro, puntando fin dall’inizio a modalità produttive efficaci ed efficienti, sfruttando al meglio ogni risorsa, sia produttiva sia umana.
In quest’epoca di incertezze, è nostro dovere sperare che i conflitti bellici possano cessare nel minor tempo possibile, per i danni economici che infliggono alle nazioni e, ancora più importante, per le vite di persone innocenti che si trovano a pagare il prezzo più alto, lontane dalle logiche di guerra, di affari e interessi politici distorti.
L'autore è un agronomo dell'associazione Antesia
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Questo articolo è uscito sul numero 11/2023 di Colture Protette, a pagina 12. Leggi questo numero | Abbonati