L’andamento delle quotazioni del pomodoro è, in generale, caratterizzato da picchi negativi, tipicamente localizzati nei mesi estivi, a causa dell’aumento consistente dell’offerta di questo prodotto e della presenza di molte coltivazioni a uso familiare. Rimane appannaggio dei professionisti di settore l’ottenimento di un prodotto di qualità, a causa dei problemi generati dal cambiamento climatico.
Il pomodoro datterino resta il più gradito dai consumatori: le quotazioni all’ingrosso sono le più elevate, quasi sempre sopra i 2,50 €/kg. Durante il 2023 il prezzo è rimasto su livelli molto alti, eccetto in questo ultimo periodo, dalla fine di ottobre e nei primi giorni di novembre, in cui, complice il forte vento di scirocco che ha interessato la Sicilia, è iniziata una veloce discesa del prezzo che si aggira attualmente intorno a 2,00 €/kg.
Nell’ultimo anno, inoltre, è sceso ulteriormente l’interesse per il pomodoro tondo liscio rosso a grappolo, per cui vi è un’offerta molto ampia, sia di produzioni nazionali sia di produzioni estere, in particolare olandesi e spagnole.
Anche il pomodoro cuore di bue, che ha soppiantato il tondo liscio verde insalataro, è una tipologia che ha preso spazio nei gusti del consumatore: la scarsa o nulla presenza di semi e la polpa soda e croccante con poco o nullo rilascio di acqua lo rendono gradito. Durante l’anno in corso, però, le quotazioni non si sono mai attestate su livelli elevati, probabilmente per via delle grandi quantità presenti nei mercati all’ingrosso.
Le produzioni
Durante gli ultimi dieci anni le produzioni nazionali di pomodoro da industria sono state caratterizzate da oscillazioni: le annate con condizioni climatiche avverse sono ormai una costante e determinano cali sia di stagione produttiva sia di resa.
Nei mercati all’ingrosso i volumi di pomodoro da trasformazione si riducono, in quanto viene sempre meno la tradizionale preparazione della “passata di pomodoro”. Rimangono comunque Puglia ed Emilia-Romagna le regioni con spiccata vocazione alla di produzione di pomodoro da industria; la Campania, seppure con modeste percentuali, dispone e fornisce al mercato un prodotto di alta qualità, con l’offerta di vecchie cultivar locali di pregio.
La Sicilia rimane leader nella produzione di pomodoro in coltura protetta, grazie al suo clima mite nella stagione invernale. Anche nella regione Lazio, dalla spiccata vocazione serricola, si osserva un dato consistente in percentuale: già da alcuni anni ha sostituito il tradizionale tondo liscio (verde e rosso) con le varietà più richieste dal mercato quali datterino, ciliegino e piccadilly.