Per il secondo anno consecutivo hanno preso avvio anche in Piemonte le operazioni di rilascio del parassitoide Trissolcus japonicus, meglio conosciuto come vespa samurai. Il Ministero della transizione ecologica ha infatti autorizzato il proseguimento del piano di contrasto alla cimice asiatica Halyomorpha halys.
La cimice è ormai divenuta tristemente nota per gli ingenti danni causati a molte colture che hanno messo in crisi intere filiere produttive del Nord Italia.
Dalla ricerca, per il territorio
La vespa samurai è stata quindi moltiplicata nei laboratori del Dipartimento di scienze agrarie dell’Università di Torino ed è stata rilasciata da Agrion, fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese, in oltre cento siti del territorio regionale. Il tutto nell’ambito delle operazioni di contrasto alla proliferazione della cimice asiatica.
Queste operazioni sono state possibili grazie all’adesione della Regione Piemonte al piano triennale nazionale di lotta biologica, tramite la presentazione di una richiesta ufficiale per il rilascio del parassitoide nell’ambito del Programma nazionale di contrasto alla cimice asiatica, elaborato dal servizio fitosanitario nazionale in collaborazione con il Crea e le regioni interessate.
La sperimentazione
Nel 2018 è iniziato un percorso di ricerca e sperimentazione di nuove soluzioni in merito alla difesa dalla cimice asiatica. Del gruppo di lavoro fanno parte il settore fitosanitario regionale, Agrion, UniTo, le organizzazioni dei produttori e le organizzazioni professionali.
Le azioni messe in campo variano dal fondamentale monitoraggio regionale attraverso frappage e trappole a feromoni, all’impiego di sostanze battericide, all’uso di reti escludi insetto.
Eppure, nonostante l’efficacia di queste attività, il contributo più significativo al contenimento della cimice asiatica, la cui incidenza sulla filiera agricola piemontese rimane un problema, si deve al rilascio nell’ambiente della vespa samurai.
Dopo i primi 100 lanci ne saranno effettuati altri 100 dopo circa 20 giorni.