Anche le piante parlano, o meglio, emettono ultrasuoni. Specialmente se sottoposte a stress causati da carenza idrica o falciatura. In questi due casi, i suoni prodotti dalle piante sono distinguibili da un software. Ciò lascia pensare che, in futuro, l'irrigazione di precisione in serra potrebbe comprendere l'uso di sensori che rilevino i suoni emessi dalle piante.
Lo studio
Tutte queste informazioni sono emerse da uno studio condotto da un gruppo di ricerca dell’Università di Tel Aviv, in Israele. In tale studio, i ricercatori hanno utilizzato dei microfoni molto sensibili per registrare i suoni prodotti da piante di pomodoro (Solanum lycopersicum) e tabacco (Nicotiana tabacum), situate in serra o in ambienti acusticamente isolati.
Sono state utilizzate piante coltivate in condizioni di carenza idrica, piante falciate e, come elemento di controllo, piante ben irrigate e non falciate. Ne è emerso che i primi due gruppi emettevano suoni molto più frequentemente rispetto al terzo gruppo. Inoltre, specie vegetali diverse emettevano suoni diversi. I suoni rilevati sono ultrasuoni, quindi onde sonore non udibili dall’orecchio umano.
Il meccanismo sottostante
Gli scienziati ritengono che questi suoni siano prodotti dalla cavitazione delle piccole bolle d’aria che si producono all’interno dello xilema. In altre parole, durante il movimento della linfa dalle radici alle foglie, possono formarsi delle bolle d’aria che, una volta implose, produrrebbero questi ultrasuoni. Le bolle d’aria si formerebbero e imploderebbero più frequentemente in condizioni di scarsità idrica o dopo il taglio, producendo dunque più ultrasuoni.
Gli sviluppi futuri in serra
Dopo aver verificato e registrato l'emissione di ultrasuoni da parte delle piante, gli scienziati hanno sviluppato modelli di machine learning capaci di interpretare tali suoni ricollegandoli alla loro causa (livello di carenza idrica o falciatura). Nel 70% dei casi, il software è riuscito a distinguere i suoni emessi in condizioni di scarse disponibilità idriche da quelli dovuti alla falciatura.
Questo sistema è stato testato anche in serra, dove il software è riuscito a isolare i suoni prodotti dalle piante dagli altri rumori di fondo. I risultati sono incoraggianti e lasciano immaginare che in futuro potrebbero essere applicati per sviluppare strumenti non invasivi in grado di rilevare lo stress delle colture in serra.