Biofabbrica di Ramacca, si consolidano le forniture estere

La riforma strutturale e commerciale della Biofabbrica di Ramacca (Ct) dell’Ente di Sviluppo Agricolo è ormai avviata da diversi anni e sta permettendo di raccogliere i suoi frutti.

«Con successive riforme della politica commerciale, spiega Giuseppe Greco, Dirigente dei Servizi allo sviluppo ESA, lo stabilimento catanese sta vivendo una seconda fase di crescita mantenendo, per un verso, il suo ruolo di struttura avanzata al servizio della difesa fitosanitaria di diversi comparti regionali, quali agrumicoltura, viticoltura ed orticoltura di pieno campo e protetta e, per l’altro, si è aperta a forniture a favore di altri distributori nazionali ed esteri».

Nel 2023, sono state servite 180 aziende distribuendo 91.010.000 Aphitys melinus, 409.000 adulti di Cryptolaemus montrouzieri, 145.000 Anagyrus pseudococci e 420.000 di Orius laevigatus che sono andati a servire 1.400 ettari di agrumeto, 140 ettari di vigneto e circa una decina di ettari di serre.

Le potenzialità

Le potenzialità di distribuzione dello stabilimento catanese sono addirittura superiori rispetto a quelle dei numeri appena descritti in quanto si riescono a commercializzare circa i 2/3 delle produzioni effettivamente esitate. La cessione degli insetti utili, infatti, a prescindere dalle politiche dei prezzi, è per la sua stessa natura un “mercato” instabile, dipendendo da molti fattori imprevedibili come ad esempio la variabilità climatica che influisce sull’evoluzione dei cicli dell’entomofauna dannosa.

Ci sono annate in cui una entomopatìa raggiunge il picco di un’asprezza massima ed annate in cui, territorialmente, la virulenza è contenuta in ambiti ordinari. Una biofabbrica deve comunque programmare, fin dall’inizio della stagione produttiva, delle quantità di antagonisti in grado di rispondere agli attacchi che stagionalmente si possono verificare. Il prodotto non distribuito per andamenti fitopatologici maggiormente contenuti rimane nello stabilimento e, essendo di natura deperibile, perso e smaltito.

Il profilo produttivo

«Il profilo produttivo programmato all’inizio del 2023», afferma Greco, «è stato analogo a quello consuntivo della precedente annata. Il 70% di queste produzioni sono state distribuite in Sicilia, dove ruolo preponderante assume l’Aphytis melinus la cui valenza sociale e l’elevata deperibilità ne consigliano un prezzo significativamente sostenuto ed il ritiro diretto dell’ausiliare in Biofabbrica per una maggiore aggressività dello stesso. Grandi soddisfazioni ha riservato la distribuzione, a livello regionale, di 145mila individui di Anagyrus pseudococci il cui utilizzo continua ad essere sempre più apprezzato per la difesa dalla cocciniglia cotonosa della vite. In un recente convegno, tenuto a inizio anno ad Alcamo, in provincia di Palermo, presso l’azienda viticola Tonnino, Haralabos Tsolakis, professore dell’Università di Palermo e l’Ente di Sviluppo Agricolo hanno divulgato gli esiti sorprendenti di tre anni di lanci sperimentali di questo parassitoide nell’area della “DOC Alcamo” che ha coinvolto i principali e più noti produttori di questo Distretto vitivinicolo. Si ritiene che questo ausiliare abbia una prospettiva di distribuzione molto in ascesa perché inizia a essere richiesto da molte aree regionali».

Il mercato estero

Il 30% delle produzioni entomologiche vengono, invece, distribuite parte in Italia (4%) e parte all’estero (26%). In Italia viene spedita una concreta quota di Aphytis melinus e Cryptolaemus montrouzieri che una nota multinazionale italiana poi commercializza sul territorio nazionale. Invece, l’intera produzione di 420mila Orius laevigatus viene assorbita dalla Siriac di Ragusa che la distribuisce all’estesissima orticoltura protetta della costa lucana come trattamento “naturale” anti tripide. Dal punto di vista della logistica produttiva, l’Orius laevigatus è la novità di maggior rilievo, posto che il picco di distribuzione si concentra in un periodo stagionale (dicembre - gennaio) in cui la Biofabbrica sarebbe in stasi produttiva se non per il mantenimento dei ceppi capo-stipiti di ciascuna entità entomologica (ospiti e insetti utili).

Si allarga, infine, il mercato estero fino ad una quota del 26% che riguarda per intero l’Aphytis melinus distribuito da due ditte dell’Almeria spagnola (Biomip e BIO agri) per i trattamenti dagli attacchi di cocciniglia rosso-forte. Al riguardo, considerata l’elevata deperibilità dell’ausiliare, sono state studiate con attenzione le modalità di spedizione per il sud della Spagna, per far sì che giunga a destinazione un ausiliare ancora efficace. Questo obiettivo è favorito da un utilizzo in Biofabbrica di un ceppo indigeno di Aphytis melinus significativamente aggressivo.

Biofabbrica di Ramacca, si consolidano le forniture estere - Ultima modifica: 2024-09-30T17:28:21+02:00 da Alessandro Piscopiello

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