Padova: sostenibilità, qualità, territorio

sostenibilità
Paolo Sambo mentre conduce una esercitazione di Colture protette in un’azienda serricola di Cavallino (Ve).
Sono i grandi obiettivi dell’azione di ricerca e sperimentazione in orticoltura condotta dall’ateneo patavino. Come spiega Paolo Sambo, professore ordinario di Orticoltura e floricoltura al dipartimento Dafnae di questa università

Anche soltanto cliccando su un link internet, questo: « www.ricofpd.it », il lettore potrà rendersi conto di quanto sia vasta e approfondita l’attività di ricerca, sperimentazione e divulgazione dell’Università di Padova in campo orticolo. Più precisamente, l’attività del gruppo “Ricerca ortofloricola Padova” del Dipartimento Dafnae (Dipartimento di Agronomia, animali, alimenti, risorse naturali e ambiente) dell’università di Padova, con sede a Legnaro (Pd). Un gruppo di ricerca di cui quella pagina riassume i progetti, le pubblicazioni e altre azioni e contenuti.
Guardiamo soltanto alla voce “Calcola il fabbisogno della tua coltura”: quella pagina internet permette di determinare il fabbisogno di fertilizzante per soddisfare la richiesta di azoto, fosforo e potassio di ben 34 colture orticole, quelle elencate nel box pubblicato nella pagina accanto. Soddisfarne il fabbisogno distribuendo in alternativa una di queste 6 diverse matrici organiche: substrato spento di fungaia, compost rsu, letame bovino, letame avicolo, letame suinicolo, digestato.

Paolo Sambo mentre conduce una esercitazione di Colture protette in un’azienda serricola di Cavallino (Ve).
Due immagini delle serre sperimentali del Dipartimento Dafnae dell’Università di Padova,
a Legnaro.


Per ciascuna di queste 6 matrici quella pagina indica quanti quintali per ettaro sono da distribuire in base alla percentuale di sostanza secca; e comunica quante unità di N, quante unità di P2O5 e quante unità di K2O verrebbero apportate alla coltura in base a 18 diverse possibili percentuali di sostanza secca della matrice.
Insomma, moltissime informazioni (34 colture, per 6 matrici, per 18 percentuali di sostanza secca) per un settore, l’orticoltura, che di informazioni agronomiche precise e affidabili è ancora molto, ma molto, più carente rispetto ad altri settori come la frutticoltura, la viticoltura o la cerealicoltura.
Il gruppo di ricerca che abbiamo citato è guidato da Paolo Sambo, professore ordinario di Orticoltura e floricoltura presso questo Dipartimento. Ne fanno parte anche il professor Giorgio Ponchia, i ricercatori Carlo Nicoletto e Giampaolo Zanin, i borsisti Andrea Giro, Valentina Gobbi, Aline Carolina Galvao. Ed è proprio Paolo Sambo che prosegue raccontando alla nostra rivista i dettagli di altre iniziative di questo gruppo di ricerca.
Per esempio presentando un’altra importante, e altrettanto approfondita, diramazione del sito ricofdp.it, quella che troviamo alla voce “Qualità degli ortaggi”. Spiega il docente padovano: «Abbiamo definito, per ogni specie, quella che abbiamo chiamiato “Carta d’identità qualitativa” del singolo ortaggio. Si tratta di ortaggi tipici del Veneto, sono ben 29». Li elenchiamo nel secondo box. Una Carta d’identità ricca di voci come queste: descrizione botanica, aspetti agronomici, periodo di raccolta e di reperimento sul mercato, caratteristiche qualitative, uso in cucina, link utili.

I progetti di ricerca

Quanto detto fin qui non è rubricabile soltanto alla voce divulgazione. È infatti diretta emanazione di un altrettanto capillare e pirotecnico lavoro di ricerca e sperimentazione, come vedremo. Un’attività di ricerca che, puntualizza Sambo, «è basata su precisi orientamenti: la sostenibilità e la qualità delle produzioni orticole; la grande attenzione alle produzioni del territorio, con precisi riferimenti al Psr veneto. Andando dal biologico all’hi-tech. Un esempio? Il progetto sulla fertilizzazione organica voluto dal Psr, che si applica all’orticoltura biologica ma anche a quella convenzionale: stiamo valutando l’utilità di quattro matrici organiche (pollina, compost, un ammendante, un digestato), siamo arrivati finora ai risultati preliminari».

sostenibilità
Borsiste del gruppo di Orticoltura dell’Università di Padova nel Laboratorio di qualità, con l’obiettivo di produrre le “carte d’identità” delle singole colture.

Altro filone di ricerca del Dipartimento Dafnae dell’Università di Padova: quello «sulla caratterizzazione di genotipi di fagiolo locali, 42 linee. Abbiamo fatto prove, sia qui a Legnaro che ad Asiago, per vedere se ci sono linee adatte al biologico o al low-input».
Oppure si può citare il progetto sulla fortificazione con iodio delle ortive da foglia. Oppure ancora uno studio sul compost, appena iniziato, in collaborazione con una grande azienda di compostaggio; studio che indaga su almeno due aspetti, l’efficienza d’uso dell’azoto e la possibilità di utilizzo del compost in orticoltura.
E dopo aver lavorato per anni sugli champignons, ecco lo staff di Sambo intraprendere un progetto sul Pleurotus fungo coltivato: «Per portarlo avanti abbiamo appena costruito una serra, qui a Legnaro. Analizziamo i singoli genotipi, diversi substrati, diversi parametri di coltivazione. In collaborazione con un centro ricerche spagnolo».

sostenibilità
Durante una prova
di germinazione di un’ortiva da foglia su acqua salata.

Un altro incisivo studio di questo dipartimento è quello sull’acquaponica: «La combinazione tra l’acquacoltura, allevamento controllato di specie ittiche, e l’idroponica, coltivazione di specie vegetali senza uso di terra, crea un ecosistema autosufficiente e sostenibile noto come acquaponica. L’inserimento di una vasca di fitodepurazione dopo la vasca di idroponica ottimizza la gestione dell’acqua consentendone la re-immissione nella vasca di acquacoltura».
Il progetto è «in corso». Così come è in corso un progetto, anche questo voluto dal Psr, sull’impiego delle luci led in floricoltura. «Utilizziamo queste luci nel taleaggio delle rose e anche nella coltivazione dell’alga spirulina». •


CALCOLA IL FABBISOGNO: queste LE 34 COLTURE

Ecco le colture orticole interessate dalla pagina che calcola il fabbisogno di azoto, fosforo e potassio:
• Aglio e scalogno
• Anguria
• Asparago
• Basilico
• Bietola rossa e da coste
• Carciofo non rifiorente
• Carciofo rifiorente
• Carota
• Cavolfiore e avolo broccolo
• Cavolo nero
• Cavolo verza e cavolo cappuccio
• Cece
• Cetriolo
• Cicoria
• Cipolla
• Fagiolino
• Fagiolo
• Fava
• Finocchio
• Fragola
• Indivia
• Lattuga
• Melanzana
• Melone
• Patata
• Pisello
• Pomodoro da industria
• Pomodoro da mensa
• Porro
• Prezzemolo
• Radicchio di Chioggia
• Sedano
• Spinacio
• Zucchino


LA QUALITÀ DI 29 ORTAGGI VENETI

Ecco le ortive interessate dalla pagina “La qualità dei prodotti orticoli del Veneto”:
• Aglio Polesano dop
• Asparago bianco
• Asparago verde
• Asparago Montine
• Broccolo fiolaro di Creazzo
• Carota
• Cavolfiore
• Cavolo broccolo
• Cavolo cappuccio
• Cavolo verza
• Champignon bianco
• Champignon crema
• Fagiolo
• Fagiolo di Lamon
• Fagiolo Gialét
• Lattuga
• Melone
• Patata dolce
• Pioppino
• Pleurotus
• Pomodoro
• Pomodoro Nasone
• Radicchio rosso di Treviso precoce igp
• Radicchio rosso di Treviso tardivo igp
• Radicchio rosso di Chioggia igp
• Radicchio rosso di Verona igp
• Radicchio variegato di Lusia
• Radicchio variegato di Castelfranco igp
• Zucca

Padova: sostenibilità, qualità, territorio - Ultima modifica: 2020-01-13T10:58:52+01:00 da Giorgio Setti

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome