Florovivaismo, la visione che serve

I benefici del verde sono ormai noti a tutti, ma manca una strategia complessiva che vada oltre le – comunque poche – risorse stanziate. Servono una programmazione a lungo termine e capacità innovative e d'impresa

La domanda di piante ornamentali, nelle dichiarazioni politiche, è in forte crescita. Piantare alberi e arbusti, desigillare le città, creare spazi verdi e fioriti contrasta il cambiamento climatico e l’emissione di gas climalteranti, migliora la vivibilità e la godibilità delle città e dei luoghi della vita.

Risorse insufficienti

Nella realtà, invece, vengono destinate poche risorse (nel Pnrr 330 milioni) alla realizzazione di nuove aree verdi e, soprattutto, non si mettono gli enti gestori del verde nelle condizioni di poterlo mantenere, con le necessarie cure colturali sia al verde esistente sia a quello che dovranno realizzare.

Lo stesso mercato privato, sia per i grandi investimenti che per gli interventi di più modesta entità, è fortemente orientato a contabilizzare metri quadri di verde e numero di piante messe a dimora più che a far vivere bene, conservare e rinnovare il patrimonio arboreo.

Oltre a questo, c’è il tema dell’innovazione varietale e di specie necessaria per rispondere alle nuove domande in tema di rusticità, adattamento al clima che cambia, non necessariamente in modo univoco. Infatti, aumenta il caldo torrido estivo, diminuisce il freddo invernale, ma sono crescenti i ritorni di freddo primaverile. Quindi non basta spostare le specie a latitudini diverse, ma occorre una ricerca mirata a selezionare piante resistenti agli estremi climatici e in particolare alle alte temperature, ma anche non sensibili ai ritorni di freddo primaverile.

Cosa occorre

Il mondo della ricerca e le imprese hanno molto lavoro da fare e per questo occorrono programmi d’investimento a lunga scadenza, strategie d’impresa e capacità innovative, sia nel pubblico come nel privato, capaci di creare reali sinergie strutturali e non fugaci, come per rispondere alle richieste dei diversi bandi.

Il florovivaismo ornamentale ha quindi un futuro intriso di grandi domande quali-quantitative, importanti prospettive economiche, ma richiede anche una visione, programmazione e concertazione, fra i diversi attori, a oggi insufficienti.

Florovivaismo, la visione che serve - Ultima modifica: 2023-09-05T09:55:52+02:00 da Elena Barbieri

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