La globalizzazione dei mercati ha imposto alle aziende florovivaistiche l’adeguamento al sistema olandese, che funge da riferimento per l’intero settore.
«Per competere sui mercati, sia su quello nazionale e soprattutto su quello estero, – riferisce Michele D’Apice, titolare dell’azienda “Meridiana” che produce crisantemi “multiflora” su una superficie di 4 ettari a Eboli (Sa) – è necessario standardizzare l’intero processo produttivo. Per far ciò le grandi aziende, orientate al mercato, sono costrette a meccanizzare il maggior numero di operazioni possibili».
Ciò è ancor più vero per gli “articoli” da mazzetteria (gypsophila, limonium, statice, ecc.) che sono venduti a peso.
«Al pari delle altre specie floricole destinate al mercato della mazzetteria, – aggiunge D’Apice – i crisantemi “multiflora” sono valutati “a peso”, anche se parimenti sono importanti la perfezione del fiore e delle foglie. Per avere un prodotto standard è, quindi, necessario tenere sotto controllo tutto il ciclo produttivo».
Macchine e manodopera
Naturalmente, l’impiego di macchine nelle varie fasi produttive è dettato anche dalla difficoltà di reperire manodopera specializzata in grande quantità e dalla necessità di abbattere i costi di produzione.
«In Italia, le grandi aziende florovivaistiche si sono adeguate con la meccanizzazione di una serie di operazioni, tuttavia restano ancora in ritardo rispetto agli standard produttivi olandesi dove la meccanizzazione è ancora più spinta».
L’introduzione di nuove soluzioni meccanizzate è collegata sia alla dimensione aziendale sia alle condizioni pedologiche.
«Nella nostra azienda – prosegue l’imprenditore – non è giustificata, ad esempio, l’introduzione della macchina che procede al trapianto delle talee radicate, poiché le superfici non sono adeguate. Si potrebbe optare per l’acquisto solo con una dimensione minima di 10 ettari. Riguardo al dispositivo che consente la raccolta meccanica degli steli il fattore limitante nelle nostre aree è invece rappresentato dal terreno argilloso, che non consente alla macchina di operare al meglio».
Le talee
Nell’azienda “Meridiana”, tuttavia, diverse operazioni sono state meccanizzate, a partire dalla preparazione delle talee radicate.
«La fase di preparazione delle piantine è stata in gran parte meccanizzata: la preparazione dei cubetti di torba è ottenuta con l’ausilio di una cubettatrice che, partendo dalla miscelazione e bagnatura della torba, procede automaticamente fino alla formazione dei cubetti».
Tutto ciò avviene all’interno del settore vivaistico dove troviamo anche un nastro trasportatore che consente di movimentare le cassettine con le talee fino al posto stabilito.
«Per ora procediamo ancora manualmente sia all’ormonatura delle talee sia alla sistemazione nel cubetto. Questa operazione in Olanda è completamente meccanizzata».
Le talee radicate sono poi poste a dimora dagli operai.
«Quest’operazione che, come suddetto, potrebbe essere meccanizzata e seguita da un solo addetto nelle aziende che superano i 10 ettari, non comporta, però, un grande impegno di manodopera poiché è sufficiente, per il crisantemo, solamente poggiare le piantine sul terreno».
14 settori
L’azienda, tutta coperta con serre in ferro e vetro, è suddivisa in 14 settori, ognuno dei quali è gestito in autonomia; è presente una centralina elettrica che comanda diversi impianti e un computer centrale che gestisce l’intero impianto serricolo.
«Le piantine sono sistemate all’interno di una rete di ferro che serve da supporto e che, inizialmente, è poggiata sul terreno. Con il procedere del ciclo di coltivazione la rete, comandata dalla centralina elettrica, viene man mano sollevata. Anche le operazioni di oscuramento e/o illuminazione, garantite da appositi teli oscuranti e dall’impianto di luci presente in azienda, sono gestite in autonomia e automaticamente grazie alla centralina».
La gestione della nutrizione si basa sulla fertirrigazione, mentre l’impianto di riscaldamento basale ad acqua calda garantisce i valori termici ottimali.
«Il computer centrale – spiega D’Apice –, grazie al collegamento con sensori di umidità, temperatura e luce, controlla il clima nell’ambiente protetto e gestisce l’apertura e chiusura delle finestre poste al colmo delle serre, l’apertura e chiusura dei teli ombreggianti e il riscaldamento. Sono presenti anche sensori che rilevano la pioggia e il vento e garantiscono la chiusura delle aperture per evitare l’ingresso di acqua piovana e l’eventuale rottura delle finestre in caso di vento forte».
Per quanto riguarda la fertirrigazione è presente un fertirrigatore di ultima generazione che gestisce la soluzione nutritiva, preparata in cinque vasche (una è utilizzata per gli acidi). I trattamenti fitosanitari sono, invece, effettuati manualmente; in un’apposita vasca è preparata la miscela da impiegare che poi, tramite una pompa, è inviata in una conduttura che presenta una lancia finale per la distribuzione sulle piante.
Il taglio dei fiori
«L’altra operazione meccanizzata è la raccolta. Il taglio dei fiori, come già detto, è praticato manualmente poi gli stessi, raccolti in gruppo di cinque, sono depositati su un nastro trasportatore che li convoglia verso una macchina che procede al taglio omogeneo degli steli, tramite un coltello, e alla successiva legatura. Una volta legati i “mazzi” sono imbustati dagli operai che provvedono anche ad una veloce selezione scartando le confezioni (meno del 10%) che presentano un peso difforme».
I “mazzi” così confezionati sono collocati, in numero di 15, in appositi cartoni.
«Anche la preparazione dei cartoni è meccanizzata – precisa D’Apice –. Sia il fondo sia il coperchio sono assemblati da un’apposita macchina. Le confezioni, prima di essere inviate sui mercati, sono conservate in apposite celle frigo».
Meccanizzare è l’unica strada possibile
Le grandi aziende floricole per potere competere sul mercato è indispensabile standardizzare il prodotto e, per questo, meccanizzare il maggior numero di operazioni