Cinquantatré anni nelle vostre serre

Un ringraziamento ai lettori di Colture Protette, che lascerà il posto da gennaio alla nuova Rivista di Orticoltura e Floricoltura

Cari lettori, care lettrici,
quello di dicembre è l’ultimo numero di Colture Protette. Del motivo ne parleremo più avanti, ma intanto desideriamo ripercorrere con voi brevemente questi cinque decenni di grandi trasformazioni nel mondo delle colture protette. Lo facciamo attraverso l’evoluzione della rivista che ne è stata il principale osservatore professionale in Italia.

In apertura del primo numero, nell’ottobre del 1972, il direttore di Colture Protette, professor Raniero Favilli, scriveva: «A una migliore conoscenza di queste colture, e a fornire informazioni utili a un loro proficuo e razionale estendimento e, soprattutto, a un loro ulteriore potenziamento tecnico ed economico, mira questa nuova rivista, una delle pochissime che in Europa trattino specificamente questo settore dell’agricoltura.»

Non c’è dubbio che Colture Protette sia stata un esempio straordinario di trattazione verticale nel campo di cui si è occupata, come lo erano le numerose altre riviste che negli stessi anni prendevano vita nella storica casa editrice Edagricole. Sin da subito, Colture Protette ha ospitato studi approfonditi e ricerche pionieristiche su temi centrali come, tra gli altri, le strutture, l’energia, la genetica e le tecniche di coltivazione.

Autorevolezza e passione

Con il passare degli anni, la rivista ha continuato ad accogliere le firme dei ricercatori più autorevoli, italiani e internazionali, ma si è anche aperta a contenuti più tecnici, strutturandosi via via in sezioni dedicate. Tra queste, sono nate rubriche che spaziavano dalla difesa delle colture agli eventi, dal mercato alle notizie dalle aziende. In parallelo, ha dato spazio a giovani collaboratori, molti dei quali sono diventati poi firme a voi familiari.

Insomma, Colture Protette è stata non solo una rivista, ma uno strumento indispensabile per l’aggiornamento professionale di chi opera nel settore dell’orticoltura e del florovivaismo. Oggi, guardandoci indietro, possiamo dire con orgoglio che abbiamo contribuito a raccontare e a sostenere un pezzo importante della storia agricola italiana.

Inizia una nuova avventura editoriale

In questi anni abbiamo raccontato storie di successo, soluzioni, risultati. Ma ora è il momento di voltare pagina, come si suol dire. Continueremo questo viaggio insieme a voi, ma con una nuova piattaforma editoriale, al cui centro ci sarà da gennaio una nuova rivista: la Rivista di Orticoltura e Floricoltura. Questo nuovo progetto abbraccerà il settore orticolo in modo più ampio, senza dimenticare il cuore delle colture protette e il florovivaismo.

Il nostro obiettivo resterà lo stesso: essere un ponte tra chi ha qualcosa di utile da dire su questo mondo complesso e sempre in evoluzione e voi, che ne fate parte in modo attivo. In altre parole, vogliamo costruire una vera e propria comunità informativa, in cui agricoltori, tecnici e ricercatori possano scambiarsi esperienze di successo e idee che fanno la differenza.

Un'anteprima della copertina della nuova rivista

Nasce la Rivista di Orticoltura e Floricoltura

La nuova rivista si articolerà idealmente attorno al concetto di filiera, un approccio che, come sapete, è ormai un vantaggio strategico per chi fa orticoltura e floricoltura professionale. Ogni numero partirà dalla genetica per arrivare alla situazione sui mercati, passando per tecnica e ricerca. Lo faremo mettendo al centro il prodotto orticolo: troppo spesso considerato una commodity, deve invece essere riconosciuto, anche e soprattutto dalla parte finale della filiera, come una specialità di valore. Questa consapevolezza, però, deve partire da noi professionisti del settore: ne riparleremo.
Grazie per averci letto in questi cinquantatré anni. Ci vediamo dall’altra parte.


Per qualsiasi informazione contatta la redazione: redazione.edagricole@newbusinessmedia.it


di Alessandro Piscopiello, redazione periodici Edagricole
e coordinamento Colture Protette

 

Cinquantatré anni nelle vostre serre - Ultima modifica: 2024-12-08T23:51:07+01:00 da Alessandro Piscopiello

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