Il 2010 sta segnando la riscoperta della coltivazione fai-da-te di ortaggi e frutti: sono sempre di più, secondo la Coldiretti e diverse indagini di mercato, gli hobbisti che decidono di coltivare, sul balcone o in giardino, piante da orto e da frutto per ricavarne un piccolo, prezioso raccolto all'insegna del risparmio, del gusto e della salubrità.
E l'industria agrochimica si sta attrezzando, proponendo una sempre più vasta gamma di prodotti biologici atti alla difesa delle piante: chi coltiva in modo amatoriale è naturalmente portato a scegliere mezzi a basso impatto ambientale, proprio per mantenere il massimo valore salutistico dei propri prodotti ortofrutticoli.
Ma coltivare biologicamente non significa certo rimanere immuni dall'attacco dei parassiti: quelli animali, come ogni anno, si scatenano a partire dal mese di aprile ed è necessario pre-allertare la clientela sulla necessità di intervenire, anche con i prodotti biologici, alla prima insorgenza degli insetti nocivi, al fine di salvaguardare il raccolto con la minima immissione di sostanze nell'ambiente e, di conseguenza, il minimo dispendio economico.
I consigli di marzo
Rispetto al giardino, l'orto riprende vita più lentamente, ma risulta impegnativo anche nel mese di aprile, volendo gettare le giuste basi per un copioso raccolto. Ecco quindi la sintesi delle indicazioni fondamentali per il periodo, da cui trarre liberamente cartelloni, volantini o depliant da posizionare o distribuire all'interno della rivendita, eventualmente arricchendoli con quanto vi venisse in mente, in relazione all'andamento della vostra zona geografica, per favorire e fidelizzare la vostra clientela. In questo mese ancora fortemente variabile meteorologicamente, la situazione dal Nord al Sud Italia si presenta fortemente variegata, andando dalle produzioni e raccolte già in pieno corso nel Meridione, ai lavori di preparazione del terreno sulle Alpi.
Zona per zona
Alpi, Pianura Padana, Appennino Settentrionale, alta costa adriatica: bisogna preparare il letto di coltivazione nelle aiuole adibite a semine o a trapianti primaverili-estivi, e sistemare i sostegni e i tutori (cordini in nylon, reti in polietilene, intelaiature metalliche, canne o pali in legno ecc., di cui la rivendita deve possedere un buon assortimento) per le colture rampicanti (piselli, fagioli, cetrioli, pomodori ecc.). Queste operazioni devono terminare entro metà mese ovunque, con l'eccezione delle Alpi, dove c'è tempo sino a fine mese.
Pianura Padana, Appennino settentrionale, alta costa adriatica: dopo la metà del mese si procede alla semina di fagioli e fagiolini, termine ultimo per porre a dimora anche i sostegni che serviranno alle piante per arrampicarsi. In questo modo non si ledono le radici delle piante già sviluppate. Nel caso invece delle piante nane può essere sufficiente anche una rete a maglie larghe, sorretta da picchetti distanziati di 40 cm uno dall'altro dell'altezza di 50 cm. La stabilità dell'impalcatura va controllata periodicamente.
Si possono piantare sia le fragoline rifiorenti e mensili, sia le fragole frigoconservate, che produrranno abbondantemente già in estate.
Per le patate a semina primaverile si procede a “dar terra”: la rincalzatura evita che i tuberi possano essere scoperti dall'azione degli agenti atmosferici e riduce i rischi di inverdimenti e marciumi.
Appennino centro-meridionale, medio-bassa costa adriatica, medio-alta costa tirrenica: a partire dalla terza decade del mese vanno trapiantati in pieno campo diversi ortaggi a ciclo primaverileestivo (pomodoro, melanzane, peperoni, cavolfiori, ecc.), che vanno protetti con piccoli tunnel di semi-forzatura o teli di tessuto-non tessuto. Si seminano a dimora, proteggendole con un tunnel in PET o PVC, il basilico, la lattuga, il finocchio, la cicoria e la cipolla.
Si interviene con il diradamento sugli ortaggi a semina precoce (cipolla, carote, lattughe ecc.), da eseguire una volta terminata la fase di emergenza, quando le giovani piantine hanno raggiunto un buon sviluppo vegetativo e in presenza di terreno umido e soffice.
Quando si sa che i semi germinano lentamente (carote, prezzemolo, sedano ecc.), più facile la zappettatura conviene mescolare al seme della pianta coltivata qualche seme di agretto o ravanello, che in due-tre giorni germina, segnalando esattamente la fila.
L'operazione più onerosa e faticosa del mese è costituita dall'eliminazione delle erbe infestanti, pericolosissime perché impediscono il regolare sviluppo delle piante coltivate e sottraggono alimenti e luce. Quindi vanno eliminate frequentemente e costantemente con un occhio di riguardo per le piante coltivate. La scerbatura (eliminazione manuale delle erbacce) va fatta quando le infestanti sono ancora molto piccole, per facilitare il lavoro ed evitare i problemi sopra citati. Se le infestanti possiedono una lunga radice, è comunque indispensabile eliminarla per intero.
Si raccolgono valerianella, ravanelli e spinaci.
Meridione: è necessario attuare un programma d'irrigazione man mano che le orticole crescono e producono, mentre il caldo aumenta. Anche la concimazione in copertura va seguita con attenzione, meglio se attraverso un sistema di fertirrigazione.
Con l'aumentare delle temperature, si possono presentare le prime infestazioni di afidi, da arginare con tempestive applicazioni di prodotti a base di piretro naturale, per evitare stress alle piantine (fave, spinaci e carciofi). A partire dalla prima decade del mese si trapiantano in pieno campo pomodoro, melanzane, peperoni, cavolfiori, ecc., curando molto l'irrigazione per evitare lo stress da trapianto, soprattutto con giornate calde.
Su colture allevate in verticale può essere necessario intervenire con operazioni di “potatura” e “cimatura”, utili per indirizzare lo sviluppo vegetativo delle piante e incrementare le produzioni.
Si raccolgono fave, piselli, spinaci, carciofi, asparagi, e pomodori, melanzane, zucchine da piante allevate in serra fredda.
Piante aromatiche
Nel Centro-Nord Italia entro metà mese è il momento adatto a ripulire l'aiuola delle piante aromatiche, rimuovendo la pacciamatura, gli steli secchi o danneggiati dal gelo e il fogliame secco. Si possono ancora effettuare nuovi impianti in piena terra di esemplari in vaso. Si seminano a dimora le annuali, come basilico e prezzemolo, e le perenni come la menta. Quest'ultima si può anche moltiplicare per stoloni sia in primavera che in autunno, avendo cura di non far mai mancare l'acqua.
Colture protette
L'ambiente protetto è ancora attivo sulle Alpi e, all'incirca fino a metà mese, in Pianura Padana, Appennino settentrionale, alta costa adriatica: in caso di vere e proprie serre in vetro o materiale plastico, è necessario regolare la temperatura, l'aerazione e l'umidificazione della serra in base all'insolazione giornaliera, ormai sempre più forte e calda. Durante il giorno, se c'è il sole, l'impianto di riscaldamento può anche rimanere spento, mentre di notte occorre mantenere una temperatura minima di 12-14 °C.
Porre molta attenzione all'arieggiamento degli ambienti di coltivazione per evitare pericolosi innalzamenti termici (il massimo termico sopportabile è di 24 °C) o eccessiva umidità, consentendo anche l'azione impollinante degli insetti pronubi. Per abbassare ulteriormente la temperatura e per mantenere un buon tasso di umidità, è possibile spruzzare d'acqua i bancali vuoti, la parte sotto i bancali e i camminamenti interni.
Cresce il fabbisogno d'acqua, che va soddisfatto adeguatamente. Si consigliano irrigazioni con acqua a temperatura ambiente, evitando la bagnatura del fogliame, causa di scottature e attacchi parassitari.
In caso di tunnel è bene aprire i lembi del rivestimento plastico o asportarlo nelle strutture basse durante la giornata, se si presenta molto soleggiata e calda. Anche i rivestimenti temporanei con tessuto-non tessuto (per esempio su semine e trapianti) vanno sollevati durante la giornata e riposizionati al tramonto.