Micro-ortaggi nello spazio grazie a un modulo italiano

Raccolta di microgreen di ravanello per l’analisi dei principali parametri di crescita e sviluppo mediante tecniche di diagnostica basate su analisi di immagine 2D e 3D
Enea ha inaugurato un modulo a elevata tecnologia per coltivare microgreen su Luna e Marte

Un container hi-tech per coltivare in condizioni spaziali micro-ortaggi come ravanello e cavolo verza. L’innovazione è stata presentata in occasione della quarta Giornata nazionale dello Spazio (16 dicembre) ed è stata realizzata presso il Centro Ricerche Enea Casaccia nell’ambito del progetto Microx2 finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

Nello spazio risorse limitate

Il progetto, cui partecipano Enea, Cnr e le università di Roma Tor Vergata e “Federico II” di Napoli, quest’ultima nel ruolo di coordinatore, punta a realizzare sistemi biorigenerativi per la produzione di cibo fresco ad alto contenuto di fitonutrienti, per il supporto alla vita degli astronauti nelle missioni di lunga durata.

La finalità della ricerca Microx2 è quindi quella di perfezionare, direttamente in condizione di missione, un sistema di produzione in grado di garantire all’equipaggio una dieta equilibrata dal punto di vista nutritivo e di qualità e sicurezza alimentare, e al tempo stesso utile a contrastare gli effetti negativi dovuti alla gravità alterata e ai raggi cosmici. Inoltre, l’innovazione consente di massimizzare l’uso di risorse limitate nello spazio e ottimizzare le rese produttive.

Analisi termografica delle coltivazioni per la valutazione degli stress a livello vegetale

Tecnologie avanzate di irrigazione e illuminazione

Per l’innovativo impianto di coltivazione progettato per essere riproponibile in ambiente spaziale, Enea ha sviluppato apparati di irrigazione e di illuminazione Led, controllati attraverso un sistema smart per la diagnostica non distruttiva e il monitoraggio in tempo reale dello stato di salute e della crescita delle piante e dei parametri ambientali, come umidità, temperatura e concentrazione di anidride carbonica.

Gestione del sistema di controllo e rilevazione dei parametri di funzionamento del sistema di coltivazione containerizzato a elevato contenimento del Progetto MicroX2

«Proseguire nella ricerca sulla coltivazione di cibo fresco per lo spazio è fondamentale sia per migliorare la qualità della vita degli astronauti, che per contribuire alla sostenibilità delle missioni, riducendo la dipendenza dai costanti rifornimenti da Terra», ha commentato Luca Nardi, ricercatore Enea del Laboratorio Agricoltura 4.0. «L’insieme delle tecnologie sviluppate permetterà di massimizzare l’uso di acqua, fertilizzanti ed energia, che sono limitati nello spazio, ottimizzando al contempo le rese produttive, la qualità e la sicurezza alimentare, per affrontare le sfide legate alla permanenza prolungata nello spazio e preparare l’umanità a future esplorazioni oltre la bassa orbita terrestre».

Dieci anni di ricerca

Il personale in forze presso il Laboratorio Agricoltura 4.0 dell’Enea è attivo da oltre dieci anni nello sviluppo di metodologie di coltivazione “fuori-suolo” (idroponica e aeroponica) per il vertical farming, la valorizzazione di colture protette di ultima generazione e le tecnologie innovative per l’agrospazio per il supporto alla vita in ambienti estremi, in linea con le future missioni di esplorazione e colonizzazione umana dello spazio. Il Laboratorio è impegnato nella ricerca e sviluppo di soluzioni innovative per l’agricoltura 4.0, puntando alla transizione agro-ecologica e digitale delle imprese agricole, alla salvaguardia degli agroecosistemi, all’incremento della resilienza ai cambiamenti climatici e della resistenza a stress biotici e abiotici, con benefici in termini di riduzione degli input di produzione ed emissioni di gas serra. Il Laboratorio promuove inoltre lo sviluppo di nuovi modelli di difesa fitosanitaria.

Micro-ortaggi nello spazio grazie a un modulo italiano - Ultima modifica: 2024-12-16T18:56:28+01:00 da Colture Protette

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