Ancora una volta il comparto orticolo ha davanti a sè sfide epocali. Il cambiamento climatico, l’aumento dei costi energetici, le crescenti e sempre più pressanti richieste dei consumatori per prodotti sostenibili e la perdurante crisi economica sono solo un esempio delle problematiche che gli orticoltori devono affrontare.
Ovviamente queste sono situazioni che richiedono interventi a diversi livelli (internazionale, nazionale e locale), ma l’adozione di idonee e innovative tecniche agronomiche è di sicuro un buon punto di partenza per affrontare la sfida, almeno a livello di singolo agricoltore. Tutte le problematiche sopra descritte sono strettamente interconnesse e legate alla necessità di massimizzare l’efficienza d’uso delle risorse (energetiche, idriche e nutrizionali) impiegate nella produzione.
La fertirrigazione, in tutte le sue sfumature di tecnologia, è uno strumento potente per dare resilienza e sostenibilità alle colture orticole, sia in ambiente protetto sia in pieno campo. La possibilità, infatti, di modulare l’acqua e la quantità dei nutrienti secondo le effettive esigenze della coltura, anche su base giornaliera, è la caratteristica più significativa ai fini della diffusione della fertirrigazione.
La strada è ancora lunga
Sembra interessante, però, mettere in evidenza il fatto che se dal punto di vista impiantistico moltissimo è stato fatto e trasferito ai produttori, dal punto di vista della gestione di questi sistemi la strada da percorrere sembra ancora lunga, soprattutto per quanto riguarda le medie e piccole aziende.
In parte, molto è legato al grande numero di specie coltivate, per cui, se per alcune specie essenzialmente coltivate in ambiente protetto e con sistemi fuori suolo esistono modelli predittivi, sistemi di supporto alle decisioni (Dss) e altro, che permettono alla fertirrigazione di esplicare al massimo le sue potenzialità, per molte colture in pieno campo le soluzioni direttamente impiegabili sono molto ridotte.
Nel prossimo futuro avremo, quindi, non solo la sfida di innovare tecnologicamente in ambito fertirriguo, ma anche di “mettere a terra” queste innovazioni in modo che siano accessibili – oltre che in termini economici, anche di semplicità di utilizzo – alle piccole e medie aziende orticole che rappresentano il cuore pulsante del comparto in Italia.
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L'autore è professore ordinario di Orticoltura e Floricoltura all'Università di Padova