Il futuro dell’orticoltura protetta è sostenibile e fuori suolo

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Maggiore efficienza d’uso delle risorse, controllo climatico elevato, forte automazione e innovazione continua. Questi gli elementi che caratterizzeranno sempre di più le colture protette, secondo le aziende che si sono confrontate durante il forum Greenhouse Technology a Macfrut Digital

Oltre ai 530 moduli espositivi, Macfrut Digital ha ospitato 11 convegni dedicati a svariate tematiche di attualità per il settore ortofrutticolo. Tra questi, Greenhouse Technology, focalizzato sul futuro dell'orticoltura in serra.

Il forum si è tenuto il 10 settembre a Cesena Fiere e, come per tutti gli altri eventi di questa edizione, il pubblico ha partecipato da remoto, collegandosi alla piattaforma Natlive dal sito www.macfrutdigital.com.

Al convegno, moderato da Paola Cassiano (collaboratrice redazionale di Colture Protette), hanno partecipato il biologo Mattia Accorsi di C-Led (gruppo Cefla); il chimico e tecnologo farmaceutico Matteo Pavan, a nome di Urban Farm Milano; l’imprenditore Massimo Lucchini, titolare di Idromeccanica Lucchini; Yuri Marchesi, tecnico commerciale di Europrogress, e Vitangelo Di Pierro, direttore tecnico di Ageon. Il forum è stato molto partecipato, superando la soglia dei 200 spettatori.

C-Led e le nuove frontiere dell'illuminazione

Mattia Accorsi, C-Led
Mattia Accorsi, C-Led

Il forum è iniziato con l’intervento di Mattia Accorsi, che ha esordito parlando delle ultime novità dell’illuminazione  di C-Led. Con oltre 20 anni di esperienza nel settore, oggi l’azienda sta puntando sulla differenziazione dell'offerta in base ai singoli contesti produttivi.

C-Led offre molteplici tipologie di lampade che possono soddisfare i fabbisogni delle varie colture e durante le diverse fasi fenologiche della pianta. Diverse soluzioni tecnologiche, adatte a vari sistemi di produzione intensiva di ortaggi da frutto o da foglia, di piante ornamentali, fiori recisi e piccoli frutti; dalle lampade per il vertical farming, ai fitotroni per la ricerca sperimentale.

Accorsi ha sottolineato come l’illuminazione Hps (lampade al sodio ad alta pressione) spesso non sia la soluzione ideale. Questo a causa dell’elevata dispersione termica, che è invece molto ridotta nei Led. Inoltre, le luci Led hanno il vantaggio di poter emettere frequenze luminose puntuali, dal blu fino al rosso lontano, che soddisfano le esigenze delle colture. Oltre al Led a luce viola, già molto utilizzato per le orticole, C-Led propone lampade con picchi di infrarosso per la coltivazione di lampone e piccoli frutti.

Inoltre, l’azienda propone un prodotto che sta riscontrando grande successo a livello internazionale: Combo, una lampada che consente di ricreare le stesse condizioni della luce solare, dall’alba al tramonto, massimizzando la produzione e mantenendo ridotti i consumi.

In futuro, il reparto R&D di C-Led resterà indirizzato verso lo studio dello spettro luminoso visibile (Par) e non (Uv), in modo da incentivare la pigmentazione dei tessuti fogliari negli ortaggi da foglia. Inoltre, continuerà a valutare quali siano i posizionamenti migliori delle lampade per ottimizzare la quantità di luce in funzione del numero di piante coltivate.

La sinergia di Urban Farm Milano

Il secondo a intervenire al forum Greenhouse Technology è stato Matteo Pavan, portavoce di Urban Farm Milano. UFM nasce dall’unione di quattro aziende ad alto contenuto tecnologico, che lavorano nel settore dell’architettura, dell’impiantistica serricola, dell’illuminazione dei processi colturali e delle biotecnologie. Stiamo parlando di Idromeccanica Lucchini, Ambralight, Algademy e Mat 2.0.

Matteo Pavan, Urban Farm Milano
Matteo Pavan, Urban Farm Milano

Insieme, queste aziende studiano sistemi di ristrutturazione di edifici abbandonati, per riqualificarli trasformandoli in fattorie verticali e fabbriche bio-tecnologiche. Lo fanno mettendo a punto modelli d’impresa rigenerativi e non estrattivi, pianificando il coinvolgimento di tutti gli attori a livello urbano, sociale, produttivo e distributivo.

In particolare, Ambralight progetta e produce sistemi di illuminazione a Led ad alta efficienza per le colture in serra, nelle fattorie verticali e indoor. Vanta un’esperienza pluriennale nella coltivazione di microalghe e di canapa terapeutica.

Algademy è il marchio dei prodotti di UFM, le microalghe destinate al mercato di farmaci e integratori. Si occupa dell’approvvigionamento di materie prime di elevata qualità, del controllo della filiera, dello sviluppo di formulazioni all’avanguardia e della commercializzazione. Mat 2.0, invece, è una startup innovativa dedicata alla ricerca nel campo bio-tecnologico, specializzata nella coltivazione di microorganismi unicellulari.

Gli impianti serricoli, l'illuminazione e la sensoristica utilizzati da UFM controllano le condizioni ambientali di coltivazione delle microalghe. Così minimizzano (fino a eliminare del tutto) le oscillazioni produttive dei principi attivi della biomassa microalgale legate alle variazioni stagionali, garantendo prodotti sicuri e dagli elevati standard qualitativi.

Le serre bioclimatiche di Idromeccanica Lucchini

La terza azienda a intervenire al forum dedicato al futuro dell’orticoltura in serra è stata Idromeccanica Lucchini, rappresentata da Massimo Lucchini. Descrivendo questa realtà nota per la sua competenza decennale, il titolare ha dichiarato: «Siamo leader europei nella progettazione e nella realizzazione di serre, impianti di climatizzazione, irrigazione e tecnologie per la coltivazione avanzata. Abbiamo costruito la prima serra verticale italiana, in collaborazione con Enea, e negli ultimi anni ci siamo spesi per comunicare e sperimentare questa e altre innovazioni».

Massimo Lucchini, Idromeccanica Lucchini
Massimo Lucchini, Idromeccanica Lucchini

«Siamo fermamente convinti che a ogni coltivazione debba essere dedicata una specifica tipologia di serra e di impianti. Garantire alle colture le giuste condizioni ambientali è fondamentale per avere successo» ha aggiunto. «Nella nostra azienda disponiamo di un parco tecnologico in cui collaudiamo gli impianti prima di immetterli sul mercato. In questo modo li certifichiamo e mettiamo a punto dei protocolli colturali che testiamo personalmente».

Le innovazioni degli impianti Europrogress

Di seguito è intervenuto Yuri Marchesi per Europrogress, importante azienda impegnata nella fabbricazione di numerose tipologie di serre, che offre anche assistenza post-vendita. Tra le ultime novità tecnologiche, Marchesi ha menzionato gli impianti up & down per la coltivazione di fragole fuori suolo.

Yuri Marchesi, Europrogress
Yuri Marchesi, Europrogress

Questo sistema permette di raddoppiare l’investimento colturale per metro quadro, incrementando la produzione. Inoltre, grazie all’elevato grado di automatizzazione, consente di agevolare il trapianto e la raccolta, alleggerendo il lavoro e riducendo le ore di manodopera necessaria, dunque anche l’incidenza dei costi fissi. «Abbiamo già realizzato numerosi impianti, sia in Italia che all’estero, e i nostri clienti sono molto soddisfatti».

Un'altra novità di Europrogress è Easymed, una serra nata per soddisfare le esigenze delle colture in suolo, ideale per coprire grandi superfici con una minima spesa. Europrogress l’ha progettata ottimizzando la produzione della struttura e abbassando i costi fissi dell’impianto. È una struttura standard, lineare, con pochi optional, ma efficace e dai costi di produzione molto ridotti. È disponibile in diverse larghezze (da 7,50 a 9 m) e il suo principale punto di forza è l’attacco arco-palo.

Infine, Marchesi ha ricordato il cavallo di battaglia aziendale, Multiart, a cui sono state recentemente apportate delle modifiche: irrobustite le arcate per fronteggiare le variazioni climatiche, inseriti ulteriori rinforzi nelle controventature di estremità, incrementata la standardizzazione e migliorati i canali pluviali per evitare le infiltrazioni d’acqua.

La strategia irrigua in fuori suolo di Ageon

L’ultimo intervento è stato quello di Vitangelo Di Pierro, direttore tecnico di Ageon. Dopo aver ricordato l’ampio catalogo aziendale di prodotti per la coltivazione professionale fuori suolo, Di Pierro ha sottolineato come il loro core business siano i substrati, tra cui la lana di roccia Grodan e la fibra di cocco.

Vitangelo Di Pierro, Ageon
Vitangelo Di Pierro, Ageon

Oltre a questi prodotti, Ageon offre servizi di consulenza agronomica: dalla stesura del business plan per impianti fuori suolo, alla progettazione, realizzazione e assistenza sia in campo che da remoto. E c’è di più: AgeonTech Crop Registration, il pacchetto di software per la raccolta dei dati agronomici, con tanto di report periodici su misura.

Passando alla parte tecnica, Di Pierro ha precisato che se per gli ortaggi da frutto e per i fiori recisi i substrati sono un mezzo di crescita ottimale, per gli ortaggi da foglia è preferibile adottare il sistema Dry Hydroponics. Si tratta di un’evoluzione del floating system che dota ogni singola pianta di una camera d’aria adibita alla movimentazione dell’acqua e dunque permette l’ossigenazione delle radici.

In seguito, il direttore tecnico ha focalizzato la sua relazione sulla corretta gestione irrigua nella coltivazione su substrato, essendo questo uno dei moduli più gettonati nei corsi di Sitif (la Scuola italiana idroponica e fuori suolo di Ageon). Con il suo intervento, ha spiegato come i volumi e le frequenze irrigue vadano modulate a seconda dell’intensità luminosa e dell’età del substrato. Bassi volumi somministrati di frequente sono ottimali in caso di elevata intensità luminosa e substrati nuovi; mentre in caso contrario è meglio optare per irrigazioni più abbondanti e rade. Di Pierro ha inoltre mostrato come interpretare i dati forniti da un software che indica i rapporti tra irrigazione, drenaggio, umidità in lastra e conducibilità elettrica.

Il futuro, secondo le aziende

Terminati gli interventi dei 5 relatori, si è tenuta una tavola rotonda sul futuro dell'orticoltura protetta. Secondo Mattia Accorsi, col passare degli anni diventerà sempre più indispensabile il ricorso all’illuminazione Led, in modo da avere una continuità produttiva tutto l’anno, indipendentemente dal fotoperiodo. Poi ha aggiunto: «Stiamo sperimentando l’utilizzo dei robot in agricoltura. Sono ancora molto costosi, ma efficaci per la raccolta automatizzata e, in quei contesti in cui gli insetti non possono essere risolutivi, anche per l’impollinazione».

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«In merito al crescente impiego di prodotti biostimolanti, stiamo collaborando con varie industrie e centri di ricerca per capire come alcuni spettri luminosi permettano di veicolare maggiormente i nutrienti, rafforzando le difese vegetali contro stress biotici e abiotici» ha commentato Accorsi. «In sintesi: collaborazione, condivisione di informazioni e big-data saranno alla base dello sviluppo agricolo di domani».

Per Matteo Pavan, una maggiore efficienza d’uso delle risorse (specialmente quella idrica) sarà davvero imprescindibile. Dunque sensoristica e automazione diventeranno ancora più fondamentali per guidare l’agricoltore nel compiere scelte razionali che ottimizzino la produzione. «Inoltre, dal punto di vista commerciale sarà sempre più importante differenziare l'offerta, per aumentare la propria competitività e soddisfare le esigenze del mercato, che cambiano rapidamente» ha dichiarato.

Esponendo il suo punto di vista, Lucchini ha evidenziato la rilevanza del controllo climatico, che dovrà continuare il suo processo – già in atto – di automazione ed efficienza. Ma anche l’automatizzazione delle operazioni colturali è centrale, per rendere ancora più agevole il lavoro degli agricoltori. «Proteggersi dal cambiamento climatico sarà l'obiettivo primario». E sul Farm to Fork, ha commentato positivamente: «L’industria serricola è pronta per soddisfare le richieste di istituzioni e consumatori».

Infine, secondo Europrogress è fondamentale che gli imprenditori agricoli abbiano sempre il coraggio di innovare e sperimentare. «Ogni attore della filiera ha un ruolo. I fornitori dovranno essere sempre più bravi nel capire cosa vuole davvero il cliente, orientando la sua scelta. I ricercatori dovranno divulgare i benefici delle nuove tecnologie; così gli agricoltori, fidandosi dei propri consulenti, potranno fare grandi progressi».

 

Per vedere il video del forum Greenhouse Technology, clicca qui.

Il futuro dell’orticoltura protetta è sostenibile e fuori suolo - Ultima modifica: 2020-09-12T18:57:21+02:00 da Paola Cassiano

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