A Macfrut Digital si parlerà di innovazione per le colture protette. Uno dei forum sarà dedicato in particolare alle nuove tecnologie applicabili nell’orticoltura in serra. Si parlerà di vertical farm, idroponica, aeroponica e acquaponica. L’appuntamento è il 10 settembre dalle ore 14.30 alle 16, sul sito www.macfrutdigital.com.
Dunque, anche quest’anno la fiera internazionale dell’ortofrutta vuole offrire a tutti gli operatori che si occupano di colture protette la possibilità di conoscere e valutare le ultime innovazioni e le opportunità del settore, che a causa della pandemia ha subito delle variazioni sull’andamento dei consumi e le modalità di acquisto dei generi orticoli.
Gli effetti del coronavirus
Dobbiamo considerare il coronavirus un fatto temporaneo che non frenerà lo sviluppo del settore, anzi creerà nuove opportunità di sviluppo. Un esempio è l’aumento degli acquisti avvenuto grazie a un e-commerce sempre più attivo.
Negli ultimi mesi il coronavirus ha modificato il comportamento dei consumatori, soprattutto con la riduzione degli acquisti per le restrizioni del lockdown primaverile. Secondo Cso, a beneficiare di questa situazione sono stati gli ortaggi a lunga conservazione come patate (+38%), carote (+28 %), radicchi (+21%); ma anche i prodotti coltivati in serra: zucchine (+ 12%) e pomodori (+8%).
Vendite in calo invece per la IV gamma (superiori al -10%) e altri prodotti confezionati. Ma pensiamo che questi ultimi possano recuperare proprio per i contenuti di salubrità, freschezza e comodità che li caratterizzano.
Una situazione che sicuramente evolverà e permetterà a tutti di riprendere quei progetti di sviluppo che già erano stati avviati. Macfrut Digital, attraverso gli incontri tecnici di Greenhouse Technology, vuole proprio dare un fattivo contributo alla ripresa. E vuole farlo tramite la promozione delle nuove tendenze del settore e delle realtà che oggi lavorano nella progettazione e nella realizzazione di nuovi investimenti, in un mondo che cambia e che mira sempre di più alla salvaguardia dell’ambiente e alla salute dei consumatori.
Le previsioni della Fao
Uno studio della Fao stima che nel 2050 la popolazione mondiale raggiungerà i 9,6 miliardi e l’età dei consumatori varierà considerevolmente. Quelli giovani saranno sempre meno (solo il 20%) mentre gli over 60 anni supereranno il 22%. Tutto questo modificherà gli stili di consumo. Inoltre, si prevedono grandi spostamenti delle popolazioni, non solo a seguito di condizioni climatiche avverse ma anche per problematiche sociali. In molti migreranno verso le grandi città, che saranno sempre più estese e popolate.
La concentrazione della popolazione nelle grandi città nelle comporterà una forte richiesta di generi alimentari e si stima che il fabbisogno di ortofrutticoli nel 2050 supererà i 3,5 miliardi di tonnellate, un aumento rispetto a oggi di oltre 900 milioni di tonnellate. Numeri importanti se si considera la difficoltà a reperire nuove superfici da coltivare e soprattutto la scarsa disponibilità di acque dolci (1% del totale delle acque del pianeta) a disposizione dell’agricoltura (70% del totale), vista la crescente domanda da parte della industria e del fabbisogno domestico (oggi al 30%).
Non bisogna inoltre perdere di vista le problematiche fitosanitarie, che sono una delle cause importanti della perdita di alimenti soprattutto durante le fasi della coltivazione. In questo contesto, occorre mettere a punto validi sistemi produttivi in grado di coniugare le diverse esigenze del settore verso le soluzioni delle problematiche citate.
Le colture protette
Attraverso Greenhouse technology, Macfrut ha puntato sull'innovazione nelle colture protette. Infatti ha avviato un processo che mira a fare conoscere l’importanza delle nuove tecnologie che si sono sviluppate in questi anni e, insieme ai propri espositori, ne valorizza i punti di forza.
Oggi si parla molto di coltivazioni idroponiche, aeroponiche e acquaponiche, utilizzabili nelle vertical farm o in serre hi-tech che sfruttano la luce artificiale e la robotica, una nuova frontiera da esplorare per compensare soprattutto la carenza di manodopera.
Le vertical farm puntano a risolvere alcune delle problematiche che abbiamo citato precedentemente, cioè:
- la riduzione del fabbisogno di spazio, sfruttando quello in verticale;
- il fabbisogno di acqua ridotto al minimo, grazie al ciclo chiuso;
- il forte accorciamento dei tempi di produzione;
- l’abbattimento dell’inquinamento, grazie all’impiego di energie rinnovabili e soprattutto alla riduzione dell’uso di combustibili fossili per il trasporto delle merci, visto che molte di queste vertical farm spesso sono posizionate all’interno delle grandi città.
La vertical farm solitamente è in idroponica, ma può essere anche aeroponica. Il fabbisogno luminoso viene integrato o completamente soddisfatto dalla luce artificiale a Led alimentata da sistemi energetici rinnovabili a basso impatto ambientale come pannelli solari o pale eoliche. Queste strutture debbono essere considerate sistemi chiusi in cui tutti i fattori della produzione vengono meticolosamente controllati per evitare qualsiasi tipo di inquinamento. Come tutte le altre serre chiuse o semichiuse, permettono di azzerare o ridurre al minimo l’uso di fitofarmaci.
Anche in Italia sono nati i primi progetti di vertical farm grazie a Enea che, in collaborazione con Idromeccanica Lucchini, ha progettato e realizzato il primo prototipo di serra verticale, presentato a Expo 2015, a Milano.
Le colture fuori suolo
Abbiamo ricordato come le vertical farm, che sicuramente si espanderanno nei prossimi anni in tutto il mondo e anche in Italia, utilizzano metodi di coltivazione fuori suolo, come aeroponica e acquaponica. Le coltivazioni fuori suolo si suddividono in coltivazioni su substrati e coltivazioni idroponiche, quando le piante sviluppano il proprio apparato radicale direttamente nel mezzo liquido arricchito dagli elementi nutritivi. Esempi di sistemi idroponici sono il Nft (nutrient film tecnique) e il Floating system.
L’aeroponica è un sistema di coltivazione in ambiente chiuso (serra, container o altra struttura opportunamente predisposta) dove la pianta è contenuta in una rete che ne permette la nebulizzazione delle radici con una soluzione di acqua ed elementi nutritivi. Questa tecnica non ha bisogno né di terra, né di substrati, né di impianto di irrigazione, ma solo di un sistema di nebulizzazione. Anche in questo caso, l’acqua in eccesso viene recuperata e riciclata.
L’acquaponica è l’insieme di idroponica e acquacoltura intensiva. In una struttura opportunamente predisposta, i nutrienti necessari alla crescita dei vegetali derivano dalle sostanze rese disponibili dall’allevamento ittico. È una tecnica non nuova, ma che oggi si sta riscoprendo grazie a recenti studi e ricerche sostenute dalla esigenza di produttori e consumatori che vogliono prodotti più sostenibili.
Questi sistemi produttivi ad alto livello tecnologico necessitano di un’attenta supervisione, che può essere affidata a moderni sistemi automatizzati con software dedicati, ma anche sistemi di intelligenza artificiale. E la loro conoscenza è una grande opportunità per i giovani agronomi che dovranno guidare le innovative aziende agricole del prossimo futuro.
Tutto questo e molto altro sarà discusso durante i tre giorni di Macfrut Digital attraverso gli espositori e la partecipazione al Technical forum Greenhouse technology, che vuole chiarire tutti gli aspetti tecnici relativi allo sviluppo dell'innovazione delle colture protette.