Peperone in serra, quanto conta la scelta varietale

peperone esasem
Un settore ormai occupato dal prodotto straniero e che può essere riconquistato dalla scelta delle giuste varietà da coltivare

Fare le giuste scelte varietali è il primo passo per essere competitivi sul mercato.

Se si guarda alla coltura del peperone in Italia e alla relativa presenza nella catena della grande distribuzione, si rileva un gap tra la domanda e l’offerta di prodotto dai nostri agricoltori. Questo squilibrio viene soddisfatto dall’importazione di prodotto da altri Paesi, come Spagna e Olanda, in grado di soddisfare, dal punto di vista estetico – forma e colore – la richiesta dei consumatori.

Come se non bastasse, negli ultimi anni stiamo assistendo a una riduzione della superficie coltivata, nonostante una sempre più elevata specializzazione delle aziende produttrici.
Una delle cause può essere certamente addebitata, come sopra detto, alla forte importazione di prodotto che coinvolge l'Italia, con oltre 80mila tonnellate importate nel 2021, contro sole 14mila tonnellate esportate. Questo nonostante i prezzi, a partire dal2021, siano risultati in netta ripresa. E nonostante i consumatori, lo dicono i dati, continuino a preferire il prodotto italiano anche nei periodi in cui il mercato riceve molto prodotto estero.

La prima regione produttrice in serra nel nostro Paese resta la Sicilia, con oltre un terzo della produzione, seguita da Campania, Veneto e Piemonte.

Le caratteristiche richieste

Sono poche ma indispensabili le caratteristiche che un peperone deve soddisfare per rientrare nelle reti di vendita della gdo. Oltre alla qualità intrinseca, data dal sapore, bisogna considerare il calibro, la colorazione e la continuità di produzione.

Mentre quasi tutte queste caratteristiche rientrano nel prodotto presente sul mercato italiano, è più difficile mantenere fede alla promessa di avere una produzione continuativa per la distribuzione. Non se si dispone delle varietà apposite: basta fare le giuste scelte.

Esasem viene incontro alla filiera

Da anni Esasem, sementiera italiana dall'esperienza trentennale, grazie alla ricerca sul territorio e al miglioramento genetico, ha individuato diverse varietà in grado di colmare la lacuna di cui risente la filiera tricolore.

Un frutto di questo sforzo di ricerca e di ascolto del mercato e dell'agricoltore è la nuova varietà Iride.

Iride è il peperone che mancava alla filiera: pezzatura molto regolare, peso di 400g, sempre a tre o quattro punte, con ottimo spessore di polpa e tolleranza al microcracking.

L'ottima capacità di allegagione garantisce una costante continuità di produzione, aspetto molto richiesto dalla Gdo.

Anche la pianta presenta ottime caratteristiche: vigoria medio-alta, leggermente inferiore a Bacco. Ottima la copertura fogliare e la struttura aperta, che favorisce lo sviluppo regolare dei frutti fin dai primi palchi.

Ma non mancano anche altre proposte di qualità dalla società sementiera, che offre soluzioni per tutte le necessità.

Bacco, il giallo ad alta produzione

Bacco è un peperone lungo giallo, che si distingue per l'elevata capacità di allegagione e produttività costante durante tutto il ciclo di coltivazione. I frutti hanno grande pezzatura, sono molto regolari e la polpa risulta molto spessa. Il peso può arrivare fino a 550 grammi, mentre le dimensioni medie vanno dai 16 ai 18 centimetri di lunghezza, per una spalla che conta 9-10 cm di larghezza.

Bacco si presenta con un colore verde scuro di fondo e un attraente viraggio che diventa giallo brillante a maturazione completa. Possiede un'elevata tolleranza al micro-cracking e agli stress da alternanza di temperatura. La pianta, rustica, è di ottimo vigore vegetativo e facile da gestire. Questo peperone è indicato per coltivazioni in ambiente protetto, con ciclo primaverile-estivo ed estivo-autunnale.

Virgilio, il rosso a lunga conservazione

Non sono da meno le performance del peperone Virgilio, ibrido di un mezzo lungo rosso, con frutti di grosse dimensioni e pianta molto coprente. È indicato per coltivazioni in serra e di pieno campo.

peperone virgilio esasemI frutti sono di pezzatura uniforme, principalmente quadrilobati, lunghi 14-15 centimetri, con una spalla mediamente di 9-10 centimetri e peso medio pari a 450-500 grammi. Ottima la qualità delle bacche, dal color6e rosso intenso e della parete, che risulta liscia e polposa, con uno spessore che garantisce una lunga conservazione dei frutti sulla pianta e in post raccolta.

Virgilio si presenta con una pianta a ciclo medio precoce, di buon vigore, a internodo corto. L'elevata allegagione dei frutti in differenti condizioni climatiche ne consente l'impiego sia in pieno campo che in serra, nei cicli primaverili-estivi ed estivi autunnali. Questo peperone, inoltre, è indicato ovviamente per il consumo fresco, ma si presta anche alla trasformazione per la quinta gamma.

Un ulteriore vantaggio deriva dal fatto che tutte le varietà possiedono, oltre alle normali resistenze, quella al virus dell'avvizzimento maculato del pomodoro (TSWV).

Calibello, il precoce dal colore attraente

Altra varietà importante della gamma, prodotta dalla giapponese Sakata, ma distribuita consuccesso da Esasem in Italia, è Calibello.

peperoniLa pianta di Calibello è a vigoria media, con internodo corto e foglie coprenti. È dotata di buona capacità di allegagione con produzione elevata e omogenea durante tutto il ciclo.
I frutti sono molto regolari, lunghi e con polpa spessa.

Ottimo il colore verde scuro nella fase di massimo sviluppo e colore rosso intenso e lucente nel viraggio e maturazione completa. Le caratteristiche di omogeneità del calibro e conservazione facilitano le operazioni di confezionamento e stoccaggio. Ottima la tolleranza al micro-cracking.

Peperone in serra, quanto conta la scelta varietale - Ultima modifica: 2023-02-07T14:03:32+01:00 da Colture Protette

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