Le frodi e le contraffazioni nell'agroalimentare possono diventare sfide e opportunità. Questa la tematica della terza edizione del "Piennolo Forum", un evento promosso dalla società “Agros Consulenti in Campo”, che si è tenuto giovedì 29 febbraio a Pollena Trocchia (Na) in collaborazione con Sipcam Italia, D'Aniello Lab e Vivaio De Luca, e con il sostegno e patrocinio di: Regione Campania, Comune di Pollena Trocchia, Coldiretti Napoli, Parco Nazionale del Vesuvio, Consorzio di Tutela "Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP", Consorzio di Tutela Vini del Vesuvio, Agroaps e Assoutenti Campania.
Valorizzazione del prodotto
Alle falde del Vesuvio si continua a parlare di “Pomodorino del Piennolo” Dop. Nelle precedenti edizioni erano state affrontate le tematiche relative piano dei controlli, per la verifica del rispetto del disciplinare di produzione, e della sostenibilità.
All’evento hanno partecipato quasi 300 operatori tra aziende agricole, trasformatori, istituzioni, giornalisti, chef e consumatori.
«L’evento», ha riferito Gianluca Iovine, Ceo di Agros, società che assiste circa il 25% delle aziende produttrici pari a circa il 25% della superficie iscritta alla Denominazione di Origine “Pomodorino del Piennolo del Vesuvio”, «si è confermato un'importante occasione di dialogo e aggiornamento per tutti gli attori del settore, offrendo una piattaforma di scambio unica per condividere conoscenze e strategie volte a garantire l'integrità e la sostenibilità dell'agroalimentare italiano».
L’argomento di quest’anno è stato trattato non solo dal punto di vista della repressioni ma, per la prima volta, anche in senso propositivo, offrendo una veduta su strategie di marketing e comunicazione che possano in qualche modo far trasmettere i propri virtuosismi a quelle aziende “rispettose delle regole”.
Tra gli intervenuti Cristina Leardi, presidente del Consorzio di tutela del “Pomodorino del piennolo” che ha sottolineato l’importanza di «dare massima valorizzazione al prodotto “pomodorino del piennolo” Dop e al legame dello stesso con il territorio, e rafforzare il sistema di tracciabilità e rintracciabilità, il sistema dei controlli e, di conseguenza, il posizionamento commerciale del prodotto prevedendo per lo stesso una significativa espansione produttiva in risposta al previsto andamento della domanda».
Contrastare le frodi
Proprio per il contrasto a frodi e contraffazioni è stato realizzato il progetto Tomato Trace, "Metodi avanzati per la tracciabilità geografica e il miglioramento della qualità del Pomodorino Piennolo del Vesuvio Dop", i cui risultati saranno pubblicati in un articolo su Colture Protette di aprile.
Paola Adamo, docente di Chimica Agraria al Dipartimento di Agraria dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, nel ruolo di responsabile tecnico scientifico del progetto, ha illustrato le principali attività svolte e sottolineato che «“Tomato Trace 4.0” mira ad autenticare, tracciare e valorizzare il "Pomodorino del Piennolo del Vesuvio Dop", rafforzandone il sistema di tracciabilità».
Un modo per raggiungere questo obiettivo è quello di legare il pomodorino alle caratteristiche del territorio di coltivazione, in particolare attraverso la definizione della composizione multi elementare (o impronta geochimica) del suolo di coltivazione e del pomodoro.
«Tale approccio», ha spiegato Adamo, «ipotizza che la composizione in elementi minerali dei frutti dipenda principalmente dalla biodisponibilità degli stessi elementi nel suolo e da altri fattori dell'ambiente di coltivazione, come il clima e la gestione colturale».
La blockchain
Altro aspetto trattato nel forum ha riguardato la tracciabilità di filiera in blockchain come opportunità di tutela e valorizzazione delle eccellenze agricole.
«Il mercato agricolo italiano sta subendo profondi cambiamenti, causati dall’aumento dei costi, dal cambiamento climatico e dai nuovi trend di consumo», ha riferito Pino Conetti, Ceo di Authentico, «Frodi e contraffazione delle eccellenze agricole italiane hanno creato diffidenza nei consumatori».
È necessario, quindi, recuperare il rapporto di fiducia tra produttore e consumatore.
«La blockchain potrà fornire un valido aiuto ai produttori. Attraverso l’innovazione e la trasparenza si potrà consentire alle aziende di proteggere le proprie eccellenze e restare competitivi sul mercato italiano e accedere a nuovi canali distributivi esteri».
I Dss per il pomodorino del piennolo
Dell’importanza dell’utilizzo di Dss per colture ad alto valore, anche se coltivate su superfici contenute, come il “Pomodorino del Piennolo Dop”, ha parlato Davide Parisi, ceo di Evja.
«L’irrigazione di precisione è necessaria per esaltare ulteriormente le caratteristiche principali del Piennolo, quali la shelf life e le proprietà organolettiche. È fondamentale pianificare interventi irrigui e di fertirrigazione quando la coltura è in fase di traspirazione per ottimizzare sia gli apporti idrici che di nutrienti».
Con Evja la tracciabilità inizia dal campo. «Tutto ciò», ha spiegato Parisi, «è possibile grazie ai dati colturali georeferenziati dal trapianto alla raccolta e alla creazione di un archivio che racconta la storia micro-climatica della coltura».
Riflessioni e spunti
Il tema del forum, se da un lato ha offerto spunti per il marketing e la valorizzazione, dall’altro ha suscitato diverse riflessioni, soprattutto sugli aspetti dei vincoli paesaggistici. Possono le tutele, i vincoli, i piani paesaggistici, ingessare a tal punto un territorio tanto da costituirne un limite? Può la loro cieca applicazione determinare conseguenze ben più gravi del vincolo stesso favorendo l’abbandono del territorio?
«Affinché gli agricoltori possano continuare a garantire produzioni di eccellenza e tutela del paesaggio», sottolinea Iovine, «è necessario che restino su questi territori. L’abbandono determinerebbe conseguenze devastanti come la perdita del controllo idrogeologico e del presidio contro i malintenzionati».
Problematiche che non riguardano solo l’agricoltura vesuviana
«Questo aspetto coinvolge l’intera agricoltura italiana, dalle Cinque Terre al Salento, dalla Valle dei Templi alla Costa Smeralda, dalle Alpi alla Valle D’Itria, paesaggi suggestivi, per questo tutelati, che rappresentano la nostra nazione».
La società organizzatrice avvierà un percorso itinerante nei 18 comuni della zona di produzione per le prossime edizioni.
Il Patto per il “Piennolo”
Nel corso dell’incontro è stato anche firmato il Patto per il “Piennolo”, promosso da Agros Srl, tra il sindaco del Comune di Pollena Trocchia, Carlo Esposito, e la presidente del Consorzio di tutela del Pomodorino del Piennolo del Vesuvio Dop, Cristina Leardi.
«L’obiettivo», spiega Iovine, «è quello di dare maggior visibilità al marchio Pomodorino del Piennolo del Vesuvio Dop nelle zone di produzione al fine di informare gli abitanti ed i milioni di turisti che ogni anno visitano il Vesuvio dell’eccellenza locale. Ciò per incrementare le possibilità di business delle aziende agricole, non solo in chiave di produzione primaria ma anche e soprattutto in chiave di multifunzionalità, al fine di agevolare il ritorno “in campagna” dei giovani e impedire l’abbandono del territorio vesuviano, restituendo agli agricoltori il ruolo di custodi della biodiversità e di eroi ambientali».
Il Sindaco del comune di Pollena Trocchia, territorio che ricade integralmente nel territorio previsto dal disciplinare di produzione della DOP “Pomodorino del Piennolo del Vesuvio”, si è impegnato a: mettere in campo azioni organiche e funzionali all’incremento di visibilità del marchio Pomodorino del Piennolo del Vesuvio Dop lungo la viabilità comunale; dare maggiore visibilità al marchio Pomodorino del Piennolo del Vesuvio Dop sui siti, profili e pagine istituzionali; incentivare la conoscenza del prodotto nelle scuole nell’ambito della comunicazione dei corretti stili di vita e della sana alimentazione; organizzare almeno un evento all’anno avente come tema principale il marchio Pomodorino del Piennolo del Vesuvio Dop.
D’altro canto, Agros srl, in quanto conoscitori del territorio, del prodotto e della relativa filiera, si rende disponibile con le parti al fine di svolgere gli aspetti operativi delle iniziative realizzate.
La Dop
La denominazione Pomodorino del Piennolo del Vesuvio fa riferimento a varietà locali di pomodoro coltivate nella Regione Campania alle pendici del complesso vulcanico Somma-Vesuvio, che nel 2009 ha ottenuto il marchio di tutela giuridica Dop, Denominazione d'Origine Protetta.
Questo prodotto tipico viene venduto assemblato a mano in "piennoli", ed è caratterizzato da una lunga conservabilità. Inoltre, la coltivazione consente agli "agricoltori custodi" locali di preservare la tradizionale gestione colturale e la biodiversità dell'area vesuviana.
Le proprietà organolettiche del Pomodorino del Piennolo del Vesuvio Dop sono legate alle peculiari condizioni pedoclimatiche dell'ambiente di coltivazione, che conferiscono al pomodoro un'elevata tipicità. Da questo l'alto valore commerciale del prodotto, che lo rende suscettibile alle frodi d'origine.