I cambiamenti climatici stanno condizionando in maniera determinante le attività produttive e la quarta gamma non sfugge a questa regola.
È il caso dell'Organizzazione di Produttori “Sole e Rugiada”, con sede amministrativa a Bagnolo Mella in provincia di Brescia e due filiali operative:
- “La Linea Verde Società Agricola Spa” con sede a Manerbio (Brescia)
- “Ortomad” con sede a Pontecagnano (Salerno).
Ne abbiamo parlato con Simone Scarpa, responsabile agronomico di Ortomad.
«Siamo impegnati nella coltivazione, in Italia e all’estero, di 2000 ettari in serra e pieno campo di prodotti di prima gamma, prima gamma evoluta, quarta gamma e zuppe fresche. Le anomalie climatiche di quest'anno hanno avuto un impatto notevole sulla nostra attività.
L’inverno è arrivato con notevole ritardo, causando lo spostamento dei programmi di conferimento invernali. Quelli estivi sono stati di conseguenza ritardati e ulteriormente afflitti dalle alluvioni primaverili. In generale, la disponibilità di prodotto è divenuta sempre più scarsa».
Monitoraggio dell’aria e del suolo
Nelle produzioni di IV gamma per ottimizzare le produzioni è necessario monitorare principalmente alcuni parametri climatici e del suolo.
«Bisogna tenere d’occhio – spiega Scarpa – temperatura, umidità e radiazione solare. Messi insieme, questi parametri ci aiutano non solo a monitorare con precisione il micro-clima delle colture, ma anche a prevenire le malattie delle piante e a controllarle. Inoltre, l’analisi micro-climatica ci fornisce indicazioni sulle colture più adatte a essere coltivate in ogni lotto aziendale. Per tutto questo ci affidiamo al Sistema di Supporto Decisionale Opi della ditta Evja, con la quale abbiamo avviato anche un progetto di ricerca nell’ambito di un piano operativo».
Il controllo del microclima consente anche di ottimizzare le pratiche agronomiche in campo. «Per gestire in modo ottimale l’irrigazione e la fertilizzazione è necessario un monitoraggio preciso e puntuale del suolo. La radiazione solare ci aiuta invece a tenere sotto controllo lo stato delle coperture di plastica dei tunnel e a decidere, di conseguenza, se ombreggiare o sostituirle» dice Scarpa.
Studiare il microbioma
L’Op “Sole e Rugiada” ha avviato un progetto di ricerca focalizzato su due temi principali: il microbioma del suolo e le fitopatie specifiche delle colture di IV gamma.
«In questi due ambiti – specifica il responsabile agronomico – il sistema di supporto decisionale gioca un ruolo determinante. Il primo anno è stato dedicato a campionamento, monitoraggio con Opi, osservazione in campo e analisi.
Abbiamo rilevato peronospora su rucola in Sardegna e peronospora, phityum, sclerotinia e fusarium su rucola e lattughino in Piana del Sele, dove la coltivazione è più intensa rispetto agli altri due areali. Nel bergamasco, invece, grazie anche a un clima più asciutto, non abbiamo avuto grossi problemi».
Gli studi avviati dall’Op “Sole e Rugiada” sul microbioma consentiranno una migliore gestione delle pratiche di fertilizzazione.
Previsione dei patogeni
«I risultati della ricerca ci aiuteranno a dosare meglio i prodotti commerciali, con l’obiettivo di ridurne l’utilizzo per un minore impatto sull’ambiente. Questo contribuirà anche a rendere la pianta più vigorosa e sana aumentandone, quindi, la resistenza alle malattie».
In particolare, per quanto concerne la peronospora, le nuove tecnologie possono aiutare i produttori nella predizione dell’attacco del patogeno.
«Il monitoraggio con Opi – aggiunge Scarpa – ci permette di decidere se e quando irrigare, prevenendo il formarsi delle condizioni predisponenti l’attacco di peronospora. Inoltre, il modello predittivo ci avvisa sia del rischio di infezione che della manifestazione della malattia sulle piante, permettendoci di anticipare la raccolta, se lo riteniamo opportuno».
L’impiego dei modelli predittivi è anche utile quando si sceglie di puntare ad ottenere un prodotto a “residuo zero”.
«Per alcune referenze e in determinati periodi dell’anno è possibile ottenere un prodotto a “residuo zero”, grazie all’impiego di varietà resistenti e alla guida dei supporti decisionali».
Le nuove tecnologie sono fondamentali se si vuole praticare l’agricoltura di precisione.
«I sistemi di supporto decisionali e quelli di controllo devono essere costantemente aggiornati. È fondamentale che la tecnologia che utilizziamo in campo sia sempre più precisa possibile. La componente strategica principale è senza dubbio quella relativa ai modelli agronomici predittivi, non solo per le fitopatie, ma anche per la previsione della resa».
Il progetto di ricerca della Op “Sole e Rugiada”
«Il progetto di ricerca che abbiamo avviato lo scorso anno – ci riferisce Felice Poli, presidente della Op “Sole e Rugiada” – è la nostra risposta alla tendenza dell’Unione Europea di ridurre sempre di più le molecole a disposizione delle aziende agricole per la difesa delle colture, specialmente in apprestamenti protettivi».
La missione della Op “Sole e Rugiada”, insieme a partner tecnici come Evja, è quella di trovare soluzioni alternative efficaci ed efficienti, focalizzandosi sugli aspetti agricolo-agronomici.
«La ricerca è incentrata sui modelli predittivi che ci permettono di lavorare, anche da remoto, con aziende dislocate in tutta Europa che operano in microclimi differenti. La prima fase ha riguardato lo screening delle colture principali della IV gamma: rucola, valeriana e lattughino. Adesso stiamo analizzando i dati raccolti per predisporre i modelli che saranno poi utilizzati dalle aziende agricole».
La Op sta, inoltre, lavorando sull’analisi del bioma del suolo, per comprenderne le esigenze e le peculiarità e poter intervenire anche qui con modelli predittivi.
«L’obiettivo è ridurre l’impatto delle fitopatie sulle nostre colture – aggiunge Poli –. I risultati di questa ricerca saranno a disposizione di tecnici e capo aziende, dotati del Dss Opi, che fornirà loro le informazioni su come e quando intervenire, per poi analizzare il risultato delle loro azioni in campo».
Il progetto rientra nei piani operativi previsti dal nuovo decreto ministeriale che destina il 2% delle spese alla ricerca. «Abbiamo ritenuto opportuno aderire da subito al nuovo ordinamento e farcene promotori» precisa il presidente. «Il progetto ha ricevuto anche l’approvazione della Regione Lombardia, che lo ha eletto come riferimento per creare e diffondere buone pratiche nelle aziende agricole di IV gamma. È nostro interesse rendere pubblico questo progetto per mostrare agli attori pubblici e privati gli investimenti che stiamo mettendo in campo e i risultati che stiamo raggiungendo».