Tra le diverse attività proposte e programmate lo scorso anno da Aipsa, l’associazione italiana produttori substrati e ammendanti, c’è stata l’attivazione di uno studio sulle fibre di legno. Il progetto, coordinato dal Cts Aipsa, vede un accordo con il Crea - orticoltura e florovivaismo di Pescia, che si occuperà della parte relativa alla sperimentazione e alle prove in serra. I campioni oggetto di studio sono stati reperiti sul mercato italiano, europeo (Francia, Germania, Danimarca, Olanda, Inghilterra) e nordamericano (Stati Uniti e Canada), con la collaborazione dei più importanti produttori mondiali di fibre.
La prima fase dello studio prevede la caratterizzazione chimico-fisica e biologica, mentre nella seconda fase si testeranno differenti miscele su colture orticole e ornamentali, per valutarne il comportamento e le modalità di gestione in coltivazione.
Perché uno studio sulle fibre di legno? Per due obiettivi: valorizzare questi materiali attraverso la conoscenza delle loro proprietà, del comportamento in miscela con altre componenti, degli effetti sulla crescita delle piante e delle possibili modifiche alle tecniche di coltivazione per migliorarne le prestazioni. La ricerca costante di nuovi materiali è diventato un requisito essenziale per rispondere alle esigenze del mercato attuale e di tutta la filiera.
La crescente consapevolezza del concetto di sostenibilità, però, dovrà essere accompagnata da una maggiore informazione sulla “filiera che usa i substrati”, perché non solo l’impatto ambientale dei substrati è l’elemento valorizzante, bisogna iniziare a parlare anche di impatto delle pratiche colturali, di fattibilità, efficienza e non da ultimo dei costi di gestione della coltura.
L’obiettivo è: dalla sostenibilità dei substrati, alla sostenibilità della filiera.
Tra le novità del 2024, ricordiamo che a Milano si terrà l’assemblea di primavera di Growing Media Europe, un’occasione di scambio di informazioni, insieme ai principali attori del nostro mercato. Con l’augurio che il nuovo anno sia quello di svolta verso una maggiore considerazione dell’intero settore ortoflorovivaistico.