Sviluppo radicale, come migliorarlo in campo e in vivaio

sviluppo radicale
Il controllo della filatura si può ottenere con diverse tecniche agronomiche: con livelli ottimali di aria e acqua nel substrato, una maggiore ventilazione, più luce e di migliore qualità, il corretto regime termico e, infine, la giusta nutrizione

Il controllo della filatura di una pianta in vivaio è un problema ubiquitario. Tale allungamento è spesso associato a una riduzione dello sviluppo radicale. La problematica è determinata dalle particolari condizioni ambientali e colturali che inevitabilmente troviamo in un vivaio orticolo in coltura protetta.

Le cause della filatura

I principali fattori determinanti la filatura sono:

  • l’elevata densità di coltivazione e il conseguente maggiore ombreggiamento tra le piantine;
  • l’uso del telo di plastica, che riduce la quantità di luce in ingresso e cambia la qualità della stessa;
  • l’errata irrigazione in quantità, fase vegetativa e orario;
  • il maggior contenuto in acqua delle cellule, da cui una maggiore distensione delle stesse;
  • temperature relativamente elevate;
  • assenza di vento o ridotta ventilazione;
  • errata nutrizione delle piante.

Alcuni vivaisti, agricoltori e tecnici, per attenuare il problema danno troppa importanza alla nutrizione, trascurando gli altri fattori. Questo è un errore: la nutrizione è una delle soluzioni, ma non la soluzione. E non è certo il fattore principale per contenere la taglia e sviluppare al meglio la radice dei nostri ortaggi.

Come stimolare la radicazione

Per ridurre la filatura di una piantina giovane in piena crescita e stimolare la radicazione è opportuno assumere diverse accortezze durante la coltivazione:

  • irrigare di giorno e mantenere le piante asciutte durante la notte
  • soprattutto in inverno, preferire substrati con torba bionda in percentuale superiore alla torba bruna (60-70%Bd / 40-30%Br);
  • aggiungere perlite e/o vermiculite nel substrato;
  • disporre i polistiroli su strutture o vasi capovolti, per tenerli alti dal terreno, per così permettere il ricircolo dell’aria sotto i polistiroli.
  • mantenere una buona ventilazione nelle serre e nei vivai
  • ridurre gli apporti di fosforo: 25-40 mg/L;
  • ridurre gli apporti di azoto ammoniacale: massimo il 5-10% dell’azoto totale;
  • dare, sommando il calcio contenuto in acqua, almeno 120-160 mg/L di questo elemento.

A proposito di nutrizione: in Italia, purtroppo, diamo troppo fosforo e poco calcio alle nostre piante. Dovremmo invertire questa tendenza. Non è il (facile) fosforo l’artefice principale del contenimento della pianta in campo o piantina in vivaio, dello sviluppo radicale e dello stimolo alla fioritura. Sono altri nutrienti e soprattutto le (non facili) buone tecniche agronomiche a fare la differenza.

Sulla rivista n°5/2021 di Colture Protette abbiamo analizzato approfonditamente i fattori di rischio e spiegato quali tecniche adottare per ridurre la filatura delle piante e per aumentare lo sviluppo radicale. Leggi l'articolo completo abbonandoti alla rivista Colture Protette.

Sviluppo radicale, come migliorarlo in campo e in vivaio - Ultima modifica: 2021-03-25T08:34:58+01:00 da Paola Cassiano

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