Un tavolo di crisi per fronteggiare i costi in crescita

In questo momento così delicato, durante il quale gli orticoltori stanno assistendo alla lievitazione dei costi di produzione, sarebbe necessaria la formazione di un tavolo di crisi. Grazie a questo intervento, si potrebbero mettere in atto degli interventi legislativi a tutela del settore, già molto fragile per le crisi ricorrenti che è costretto a subire. Ma andiamo con ordine.

L'aumento dei costi

C’è una grande preoccupazione tra i produttori di Pomodoro di Pachino per l’aumento di alcuni fattori di produzione di questo fine campagna. Partiamo dai componenti metallici zincati utilizzati per la realizzazione degli apprestamenti serricoli: il loro prezzo è aumentato del +100% rispetto a luglio 2020 e ci sono forti difficoltà di reperimento della materia prima.

costi pomodoro
Sebastiano Fortunato, presidente del consorzio di tutela del Pomodoro di Pachino

Segue lo stesso andamento il polietilene, materiale di copertura di serre e tunnel, il cui costo oggi è incrementato circa del +60% rispetto al mese di giugno 2020. Ovviamente questo aumento si ripercuote su tutte le tipologie di film plastici usati in serricoltura: dalla pacciamatura alla solarizzazione, fino al sottotetto.

Anche il materiale d’irrigazione è soggetto allo stesso trend: dai tubi di irrigazione, fino alle manichette e alle ali gocciolanti. Non ultimo, un ulteriore elemento che sta subendo un’impennata di prezzo sono i concimi minerali: si registrano difficoltà di reperimento sul mercato e quindi anche nelle consegne, a fronte di aumenti non ancora perfettamente definiti.

Le conseguenze sul mercato

Ciò si ripercuoterà immancabilmente nei costi di produzione del pomodoro e di altri ortaggi coltivati in serra, evidenziando il problema che attanaglia il settore: prezzi di vendita al di sotto del costo di produzione.

Questi disagi porteranno a un forte disavanzo nella prossima campagna 2021-2022, con effetti letali per le aziende e un forte rischio per la produzione e per la sopravvivenza delle imprese stesse. Le conseguenze ricadranno inevitabilmente sul livello occupazionale, mettendolo a rischio.

Bisogna formare un tavolo di crisi

Visto quanto riportato finora, si chiede la formazione di un tavolo di crisi che veda coinvolti, oltre alle istituzioni politiche regionali (presidente della Regione e assessorato all’agricoltura), le organizzazioni datoriali (Cia, Coldiretti, Confagricoltura) e quelle sindacali (Cgil, Cisl e Uil). Tutto questo è necessario al fine di mettere in atto degli interventi legislativi a tutela del settore, già molto fragile per le crisi ricorrenti che è costretto a subire.

Un tavolo di crisi per fronteggiare i costi in crescita - Ultima modifica: 2021-06-02T15:17:58+02:00 da Lucia Berti

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