Angurie reggiane, qualità e produzione nel DNA

Anguria che ha vinto il premio Watermelon Champion nel 2012 con 148 kg
Tutte le fasi del ciclo colturale sono curate in azienda con dedizione e passione. La tradizione dell’azienda della famiglia Bartoli

La storia della famiglia Bartoli, produttori di angurie da oltre 40 anni, è strettamente legata alla città di Novellara (Re) e al suo territorio. Zone di bonifica e di coltivazioni legate ad una tradizione strettamente correlata alla grande presenza di acque.
La produzione di angurie in famiglia prende il via nel 1960 con Talito Bartoli che, rompendo con la tradizione del territorio, avvia la prima coltivazione in una terra argillosa e dura con un clima caldo e afoso. Le prime produzioni rilevanti furono ottenute partendo da varietà nostrane come “Ardita” e “Cinquantina”.
La sfida del padre viene raccolta dai figli: Fabio e Gabriele Bartoli riescono ad ottimizzare la produzione, passando da una coltivazione a pieno campo, ai tunnel, poi alle serre annuali, infine alle serre perenni.
Una intensa attività commerciale, una vendita capillare in tutta la Regione, aprono all’ Azienda Bartoli un vasto mercato: Fabio e Gabriele conquistano una clientela affezionata e il nome dei Bartoli diventa sinonimo di cocomeri belli e buoni.
Tutte le fasi del ciclo colturale sono curate in azienda con dedizione e passione: la semina in vivaio, l’innesto, la messa a dimora di ogni singola piantina, la scelta e la raccolta dei frutti maturi, il loro imballo ed infine il trasporto.
Nei primi anni di questo nuovo millennio, l’ingresso in un commercio globalizzato, impone competitività, nuove sfide, nuove passioni.
Con il nipote Sauro, l’Azienda Agricola Bartoli si trasforma in società. Il commercio delle angurie si sposta nei Mercati Generali più importanti: Milano, Firenze, Bologna. Ricerca e qualità, certificazione della filiera produttiva, sicurezza del lavoro, aggiornamento permanente, elettronica applicata alle nuove tecnologie per l’agricoltura, sono alcune delle nuove passioni di Sauro Bartoli.
L’Azienda Agricola Bartoli Fabio, Gabriele, Sauro e Pagliani Bruna, conta oggi 20 ettari di serre fisse, concentrate nella splendida Tenuta “La Ronca”, terra di risaia fino al 1980.
Terza generazione
«Siamo arrivati ormai alla terza generazione – racconta Sauro Bartoli – di produttori di angurie. In passato siamo arrivati ad avere circa 40 ettari di coltura, mentre ora ci siamo stabilizzati su 20 ettari di serre fisse. Nel 2106 abbiamo prodotto più di 10.000 quintali di angurie. Una piccola parte è dedicata anche al melone: circa il 5% della superficie totale».
Le serre fisse misurano 2,20 metri di altezza per una larghezza di 5,80 e sono di due diverse tipologie: i trapianti delle prime produzioni dell’anno sono completamente chiuse fino a terra sui lati, mentre per le produzioni successive si utilizzano serre con un telo quasi solo di copertura senza arrivare a terra.
«Alle classiche serre fredde abbiamo, con gli anni, affiancato strutture analoghe con archi e la sola copertura per le produzioni estive, quelle che in passato venivano ottenute in pieno campo. In questo modo ci siamo svincolati dai problemi relativi ad un andamento climatico sfavorevole ed al conseguente sviluppo di malattie e dai rischi legati alle grandinate. Per quel che riguarda le coperture utilizziamo film plastici del tipo Eva con una durata che varia dai 3 ai 5 anni. la pacciamatura è eseguita con film in polietilene addittivato al 3% che ci consentono di sfruttarli per almeno 3 anni».
Una singola pianta di angurie ha un ciclo vegetativo di 90 giorni, e in buone condizioni, porta a maturazione dalle cinque alle sei angurie.
L’impollinazione dei fiori di ciascuna pianta è ottenuta naturalmente dalle api, che lavorano insieme all’uomo tutta la stagione di fioritura, fino ad autunno inoltrato, quando Gabriele e Sauro Bartoli, che ora gestiscono personalmente l’azienda, raccolgono le ultime tardive.
I trapianti
«I primi trapianti per le raccolte precoci – specifica Sauro Bartoli – iniziano ai primi di marzo e su queste andiamo in raccolta alla prima decade di giugno. I trapianti proseguono fino ad fine maggio quando concludiamo mettendo a dimora le piante che arriveranno in raccolta a fine estate».
L’Azienda Agricola Bartoli coltiva attualmente quasi esclusivamente piante innestate secondo le più moderne tendenze della coltivazione dell’anguria.
«In passato si puntava molto sulla precocità di raccolta per arrivare primi in mercato e spuntare i prezzi migliori quando ancora era poco il prodotto disponibile. Ora con l’avvento delle piante innestate e in mercato globalizzato questo ha perso di importanza, si arriva dopo ma con più prodotto, più qualità e meno problemi».
Il ciclo colturale dell’anguria prende il via nell’annata precedente, quando con la pulitura delle serre fisse viene effettuata la solarizzazione per abbassare il carico di malattie nel terreno.
La solarizzazione
«La solarizzazione è un’operazione fondamentale se si lavora con serre fisse. Noi poi effettuiamo ad anni alterni una concimazione organica di fondo con letame o digestato incorporati al terreno con le lavorazioni meccaniche. Così la fertilità del terreno viene salvaguardata e le serre riposano fino al ciclo successivo. Dopo il trapianto forniamo acqua ed elementi nutritivi, sia macro che micro, attraverso manichette grandi».
Dal punto di vista fitoiatrico i principali sforzi sono indirizzati al contenimento dell’oidio.
«L’oidio rappresenta il nostro principale problema per la difesa – specifica Sauro – ed aumenta in genere con i cicli produttivi più tardivi. L’impiego di sostanze attive antioidiche specifiche ci ha sempre portato ad una buona difesa da questo fungo senza gravi ripercussioni sulle produzioni».
Vendita diretta
La commercializzazione del prodotto si è trasformata negli anni ed attualmente è imperniata su tre principali filoni.
«Negli ultimi anni abbiamo sviluppato la vendita diretta e
ge­stiamo come azienda tre negozi per la vendita diretta del
nostro prodotto. Poi disponiamo di mezzi nostri per raggiungere i mercati ortofrutticoli di Milano, Bologna e Verona, mentre una quota ridotta di prodotto viene acquistata direttamente in azienda dai commercianti».
L’Azienda Agricola Bartoli produce angurie dal 1960: esperienza e qualità sono per questo identificativi del prodotto. Per la valorizzazione del loro prodotto, nel 2017, ai produttori
reggiani è arrivata un’importante novità: il riconoscimento della “anguria IGP” a livello europeo. Lo sforzo condotto
dal consorzio dell’Anguria reggiana dopo anni di lavoro e sperimentazione ha condotto a questo importante traguardo come riconoscimento della sicura vocazionalità dei terreni di coltivazione caratterizzati da una presenza di argille che supera il 50%.

Angurie reggiane, qualità e produzione nel DNA - Ultima modifica: 2017-07-20T14:33:53+02:00 da Lucia Berti

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