Dolce Passione, la filiera tutta italiana del cocomero a buccia nera

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Da sinistra: Sandro Colombi, Luciano Trentini, Roberto Castello, Carmine Alfano, Cristiano Lorenzini
200 ettari e diecimila tonnellate di prodotto. Abbiamo visitato l’azienda agricola del mantovano dove è stato presentato il percorso di filiera

Duecento ettari distribuiti su tutta la Penisola, una produzione di circa 10mila tonnellate, una campagna commerciale decisamente soddisfacente.

Questa la fotografia di "Dolce Passione", il cocomero a buccia nera tutto made in Italy, scattata dal direttore del Consorzio Luciano Trentini in occasione dell’evento ospitato a Sermide (Mantova) presso l’azienda agricola Lorenzini Naturamica, durante il quale è stato presentato il percorso di filiera di "Dolce Passione".

Il Consorzio

"Dolce Passione" è l’unica anguria a buccia nera interamente made in Italy, nata dalla scommessa di quattro aziende costituitesi qualche mese fa in Consorzio, in un lavoro di squadra che ha messo in rete quattro realtà: Lamboseeds (Sant’Agata Bolognese) specializzata nella ricerca varietale avanzata e, per la produzione e il commercio:

Un progetto di filiera

«Il nostro è un progetto di filiera, dal campo al punto vendita, che punta su un prodotto di qualità superiore e proprio per questo ci sta dando grandi soddisfazioni nel mercato» ha spiegato il presidente del Consorzio "Dolce Passione" Roberto Castello.

Risultato di 7 anni di studi e ricerche, la peculiarità dell’anguria Dolce Passione è data dalla genetica di nuova generazione, rappresentata dalla cultivar “Giotto”, una delle più importanti novità di questa specie negli ultimi tempi.

La cultivar Giotto ha una buccia molto fine, di colore nero, brillante e uniforme. La sua polpa è rosso vivace e croccante, con un gusto dal carattere zuccherino importante (superiore ai 12-13 gradi brix), ricca di fibra grazie anche all’assenza del seme.

Dal campo...

campo cocomero
La raccolta

Pietro Viviani e Cristiano Lorenzini di Lorenzini Naturamica hanno fatto “toccare con mano” il percorso di filiera dell’anguria prodotta dall’azienda mantovana in una visita partita da un campo di 23 ettari con 92mila piante (in totale Lorenzini coltiva 60 ettari di anguria, sia in serra che in pieno campo).

Il trapianto quest'anno è avvenuto a partire da inizio aprile, con la raccolta partita a fine giugno che durerà fino a inizio ottobre.

Da Lorenzini parlano di una media di 700 quintali a ettaro prodotti in pieno campo e 500 quintali/ettaro in serra quest'anno. La media del peso unitario delle angurie è di 4 kg, siamo quindi nella categoria delle midi. Il sesto d'impianto prevede circa quattromila piante a ettaro.

...al magazzino

Nel magazzino di Lorenzini avvengono ulteriori passaggi che identificano senza dubbio il prodotto "Dolce Passione" come un'anguria di alta qualità.

Si parte con la selezione tramite un rifrattometro che misura la consistenza e i gradi brix di ogni singolo frutto, per poi smistarlo in due categorie. Se l'anguria ha almeno 12 gradi brix va in prima categoria e riceve quindi il bollino "Dolce Passione".

Successivamente, Lorenzini fa passare ogni anguria (già lo fa per i meloni) sotto un raggio laser che "firma" l'epicarpo di ogni frutto con il nome Lorenzini e il numero di tracciabilità, per poi procedere al confezionamento in base al calibro nelle cassette di cartone.

«Sul cocomero investiremo ancora di più – ha spiegato Stefano Rossi, direttore commerciale di Lorenzini Naturamica – è un prodotto al quale crediamo, come conferma la nostra adesione al Consorzio. Siamo un’azienda di quarta generazione che fa della sostenibilità ambientale il suo cardine. Abbiamo fatto investimenti in questa direzione, dall’impianto fotovoltaico di 1 giga al recupero della biomassa, al sistema di tracciamento del prodotto. Il futuro dell’agricoltura è questo».

Qualità e tracciabilità

cocomero lorenzini buccia nera «Questo è un progetto che nasce prima di tutto dal consumatore – ha precisato Carmine Alfano, direttore commerciale di Alma Seges –. Il mercato chiedeva un prodotto innovativo di qualità, tracciabile e rigorosamente made in Italy: noi siamo andati convintamente in questa direzione».

Ma il progetto guarda oltre, tanto che Dolce Passione si sta allargando ad altre varietà di anguria.

«Siamo solo nella fase di test, ma abbiamo in programma un progetto di angurie con polpe di diversi colori, sulla scia del successo che Lamboseeds ha ottenuto con il pomodoro da mensa. È una nuova scommessa che facciamo ancora una volta nel segno della qualità» ha anticipato Sandro Colombi di Lamboseeds.

Tra l'altro l'anguria di qualità è un frutto che può fare da base a un intero menù, come ha fatto lo chef Mauro Spadoni proponendola dall'antipasto al dolce, passando per il risotto.

Superfici e distribuzione di "Dolce Passione"

Al suo esordio nel 2022, nel primo anno di “test” commerciale, la coltivazione di "Dolce Passione" ha interessato una superficie di 60 ettari per una produzione complessiva commercializzata di 3.200 tonnellate.

Il Consorzio stima per il 2023 una produzione di 8.500/9000 tonnellate, con una superficie di coltivazione di circa 200 ettari, ovvero oltre il triplo rispetto al 2022.

Per allungare il periodo di commercializzazione del cocomero, le coltivazioni di serra e di pieno campo saranno distribuite, in misura diversa, fra le diverse aree del territorio nazionale: per il 50% al Nord, per il 30% al Sud e per il 20% al Centro.

La produzione stimata è pari all’1,5% della produzione nazionale. Per allungare il periodo di commercializzazione, parte della produzione è destinata a colture di secondo raccolto.

Tra gli sbocchi commerciali prevalenti c’è quello della Grande distribuzione organizzata, il canale maggiormente praticato dagli operatori che partecipano al Consorzio. Ma si guarda con interesse anche all’e-commerce che, in questi anni anche per via delle restrizioni imposte dalla pandemia, si è sviluppato con l’incremento delle vendite dei prodotti ortofrutticoli on line.

Il mercato del cocomero in Italia

Il mercato del cocomero nel 2022 ha visto una produzione nel nostro Paese di 509.228 tonnellate, ridotta rispetto agli anni scorsi per effetto delle grandinate che hanno colpito soprattutto alcune aree del Nord Italia. La superficie coltivata ha interessato 10.108 ettari.

Al momento la disponibilità di angurie resta limitata a causa di un andamento stagionale che ha penalizzato la produzione su quasi tutto il territorio nazionale. Prima gli effetti negativi delle basse temperature, poi le abbondanti piogge del mese di maggio hanno di fatto limitato e ritardato la produzione.

Gli operatori aderenti al Consorzio Dolce Passione si ritengono comunque molto soddisfatti delle performance produttive e qualitative della cultivar Giotto, che stanno immettendo nel circuito commerciale riscontrando un certo successo.

Produzioni e superfici del cocomero in Italia

Nel 2022 le principali regioni produttrici di cocomero in ambito nazionale sono state:

  • Lazio (103.950 tonnellate)
  • Puglia (85.271)
  • Campania (80.612)
  • Lombardia (78.228)
  • Emilia Romagna (45.021)
  • Sardegna (37.500)
  • Sicilia (29.505)
  • Veneto (17.050)
  • Basilicata (8.715).

Parlando di superfici coltivate, spicca il Lazio, con 1.940 ettari, seguito da:

  • Puglia (1.645)
  • Sicilia (1.443)
  • Lombardia (1.281)
  • Campania (1.103)
  • Emilia Romagna (870)
  • Sardegna (728)
  • Veneto (279)
  • Basilicata (221).

(Fonte Istat)

I consumi interessano circa 15 milioni di famiglie italiane che comprano abitualmente le angurie, per una media di acquisti che avvengono circa quattro volte l’anno.

«Il consumo di questa cucurbitacea potrebbe in futuro espandersi anche per l’incremento delle temperature che influiscono sull’aumento dei consumi di questo frutto, ancora considerato il frutto dell’estate» conclude Trentini.

Dolce Passione, la filiera tutta italiana del cocomero a buccia nera - Ultima modifica: 2023-07-20T18:03:18+02:00 da Alessandro Piscopiello

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